RISPOSTA AI LETTORI

Sant’Antonio e i matrimoni in crisi. Una storia vera
dal Numero 27 del 5 luglio 2020

Spett.le Redazione, ho letto con interesse l’articolo che avete pubblicato sul N. 23 intitolato: Pregare sant’Antonio di Padova... per salvare il proprio Matrimonio. Sapevo che questo Santo è invocato un po’ per tutto, ma non immaginavo che fosse “a titolo ufficiale” un potente intercessore per gli sposi. Siccome purtroppo anche il mio Matrimonio non va esente da difficoltà e sofferenze, la cosa mi ha colpito e, cercando di saperne di più su internet, mi sono imbattuta nella splendida testimonianza di questi due sposi che lo conferma in pieno! Vorrei condividerla con Voi (è tratta dal sito cantualeantonianum.com) e chissà che non vogliate pubblicarla sulla rivista. Vi ringrazio per quello che fate e vi chiedo una preghiera a sant’Antonio per me e mio marito. Io ormai lo prego ogni giorno con la bella preghiera che avete pubblicato. Un caro saluto.  (Anna T.)

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Un’espressione che non mi convince
dal Numero 20 del 17 maggio 2020

Spettabile Redazione, sono abbonata al Settimanale di Padre Pio e ho pensato di scrivervi per avere un parere su una questione teologica. Frequento un gruppo di catechesi per adulti e, nell’ultimo incontro, la signora che guida le riflessioni (peraltro bravissima), ha letto un documento della Chiesa sul dogma dell’Immacolata concezione che terminava affermando che “Maria è la prima redenta”. Questa frase non mi convince. Potreste chiarirmi le idee? Essendo senza peccato originale, da cosa doveva essere redenta? La suddetta signora ci ha anche detto che Giovanni Paolo II riteneva che la Madonna non si fosse addormentata ma avesse voluto morire per partecipare alla sofferenza del figlio Gesù. Anche questo concetto non l’avevo mai sentito. È vero oppure no? Ringrazio sentitamente per la vostra risposta e invio molti cordiali saluti. (Anna R.)

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Se Dio possa punire i peccati già su questa terra
dal Numero 10 del 8 marzo 2020

Spett.le Redazione, scrivo in seguito ad un vivace scambio di idee con una mia collega catechista. La questione è la seguente: in situazioni incresciose di peccato può Dio intervenire nella storia dell’uomo e dare un giudizio e, allo stesso tempo, un ammonimento attraverso avvenimenti di castigo? Personalmente ho sempre creduto di sì. Senza andare a fatti recenti (Coronavirus...) o meno recenti (tsunami asiatici), faccio un esempio di un fatto che mi rimase impresso: certo ricorderete nel 2005 il tremendo disastro causato in Louisiana dall’uragano Katrina, con danni particolarmente gravi proprio in quella città di New Orleans dove alcuni giorni dopo si sarebbe dovuta tenere una grande festa scandalosa di omossessuali e dove, al tempo, erano attive ben cinque cliniche abortiste... La mia domanda è: si può mettere in relazione le cose? Per la mia amica questa sarebbe una bestemmia, ma cosa ne possiamo pensare alla luce della Fede? Grazie in anticipo. (Sabina F.)

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Se il culto delle reliquie non sia idolatria
dal Numero 8 del 23 febbraio 2020

Come spiegare il culto delle reliquie da parte della Chiesa? Razionalmente parlando, trattandosi di cose materiali, non potrebbe sembrare una sorta di idolatria? (Giovanni F.)

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Quando si è duri di cuore
dal Numero 47 del 1 dicembre 2019

[...] Mi è capitata tra le mani una pagina di meditazione fatta dal papa alcuni anni fa, in cui diceva che Gesù spesso parla nel vangelo della durezza del cuore, del popolo “dalla dura cervice”, mettendo in guardia anche noi cristiani da questo male. Vorrei capire meglio che cosa significa avere il cuore indurito. Significa semplicemente avere un cuore “cattivo”, dedito al peccato? Grazie. (Laura G.)

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Gesù nel Sacerdote!
dal Numero 46 del 24 novembre 2019

Spett.le Redazione, ho alcune domande [...]. La Chiesa esce da un anno tragico, mi riferisco soprattutto ai grandi e gravi scandali degli abusi sessuali venuti a galla a tutti i livelli. Ma non solo, anche a quelli finanziari, ecc. La fiducia di molti nel sacerdozio, devo dirlo, si sta sgretolando sotto questi colpi. Che strazio! Certo, non si deve fare di tutta l’erba un fascio, ma in generale anche in quella che è la mia limitata esperienza [...] confesso di rimanere spesso più edificato dai fedeli laici che dai nostri preti. So bene che anche loro sono uomini in carne e ossa con pregi e difetti, ma avendo avuto un dono grande come la vocazione dovrebbero essere migliori. [...]. Come mai si scade così? Quale rimedio ci può essere? (Roberto A. G.)

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Eutanasia, si può essere indulgenti in certi casi?
dal Numero 43 del 3 novembre 2019

 Spett.le Redazione, il mese scorso è tornato alla ribalta il problema del “fine vita”. So che in linea di massima un credente non accetta questa pratica, ma vorrei sapere: potrebbero esserci delle ipotesi specifiche in cui l’eutanasia possa essere tollerata dalla Chiesa? Potrebbe darsi, infatti, che vi siano delle ragioni più o meno valide per richiedere l’interruzione della vita, talvolta da parte del paziente stesso. D’altronde la Chiesa non approva la sospensione dei trattamenti inutili? Si può essere indulgenti nel caso dell’eutanasia passiva?

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A proposito di animali domestici
dal Numero 42 del 27 ottobre 2019

Cara Redazione, inoltro una foto scattata col mio smartphone sulla via verso casa. Credo che spesso si esageri e ormai in molte (troppe?) famiglie l’animale domestico sia diventato più di un figlio primogenito, per il quale non sono mai troppe le cure e gli affetti e per il quale, in caso di “smarrimento”, sia pure lecito disperarsi (come si legge nell’annuncio)... Non credo si tratti di slogan ad effetto. Una mia vicina di casa, per esempio, grande amante del suo cane (che aveva chiamato “Queen” e che ogni anno portava dal fotografo per il servizio fotografico che serviva a compilare il suo calendario), quando dopo un periodo di assenza tornò a casa e non lo trovò perché andato inavvertitamente sotto una macchina durante il passeggio, cadde in una specie di depressione dalla quale stentò parecchio a tirarsi fuori [...]. Ne parlavo con un’amica e mi diceva che lei invece comprende bene gli stati d’animo di queste persone perché con certi animali si instaura un vero e proprio rapporto... Inoltre mi diceva che noi cattolici abbiamo una visione riduttiva degli animali e che c’è da sperare in un cambio di sensibilità... Che dire? (Giacomo A.)

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A proposito di peccati contro la fede
dal Numero 34 del 1 settembre 2019

Carissimi, mi rivolgo a voi per avere chiarezza su una questione di fede. Ho trovato in un vecchio libro un volantino con una specie di elenco dei vari peccati (tipo esame di coscienza, anche se non proprio) e tra i peccati contro la fede elenca: infedeltà, incredulità, apostasia, eresia e dubbio volontario. C’è una differenza tra infedeltà e incredulità? E tra eresia e apostasia? Li ho sempre usati come sinonimi per indicare qualcuno che sta fuori dalla Chiesa... Sarei curioso di sapere anche in modo specifico cosa si intende per “dubbio volontario”, potete farmi un esempio? Vi ringrazio di cuore per il vostro lavoro. (Giorgio T.)

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Quando esco dal confessionale...
dal Numero 33 del 25 agosto 2019

Cara Redazione, mi hanno raccontato la testimonianza di una mistica che ha visto la spettacolare bellezza di un’anima che ritrova la grazia di Dio nel sacramento della Confessione. È descritta come ripiena di una luce e bellezza che la si potrebbe scambiare per una divinità. E sostiene che questo avviene a tutti, anche se in modo invisibile. In effetti anch’io quando esco dal confessionale provo una certa sensazione di benessere e leggerezza... Mi chiedo: oggettivamente quali sono gli effetti che la Confessione apporta all’anima? (Simone G.)

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