ATTUALITÀ
La chiesa nella Chiesa
dal Numero 44 del 19 novembre 2023
di Lazzaro M. Celli

Quando ci si allontana dalla verità l’apostolato perde la sua essenza: la propagazione della dottrina, la formazione di coscienze rette, la salvezza delle anime. Vediamo allora in cosa stanno sbagliando suor Jeannine Gramick e la sua associazione. 

Forse non saranno tanti quelli che avranno sentito parlare di suor Jeannine Gramick delle Suore scolastiche di Nostra Signora. 
Suor Jeannine, oggi ottantunenne, non ci interessa tanto per la sua carriera professionale, quanto, piuttosto, per essere cofondatrice di dell’associazione “New Ways Ministry”. Con essa, in buona sostanza, si vorrebbe promuovere la giustizia e la riconciliazione tra gay e lesbiche da una parte e la Chiesa dall’altra. Notiamo fin da subito,allora, come lo scopo fondante dell’associazione evidenzi un’opinione pregiudizievole nei confronti dell’istituzione fondata da Cristo. 
Forse le persone con orientamento omosessuale sono vittime di ingiustizia nelle nostre comunità? In che senso bisogna sostenere la loro riconciliazione con la Chiesa? Sono forse respinti? 
Per fare chiarezza sull’argomento bisogna soffermarsi sul termine “accoglienza”. La Chiesa non ha mai rifiutato persone con tendenze omosessuali, a patto, però, che queste cerchino seriamente di combattere tali tendenze, intraprendendo un percorso di riorientamento sessuale, lasciandosi supportare da psicologi, educatori o altre figure di riferimento, come già succede in varie parti del mondo. 
Si tratta di percorrere un cammino finalizzato al recupero della propria identità sessuale e riconciliarla con la propria identità biologica. Va da sé che chi vuole continuare a praticare l’omosessualità fa una scelta precisa e si autoesclude dalla comunione con la Chiesa. Per appartenere ad essa non basta sentirsi emotivamente uniti, occorre la volontà di accettare i suoi insegnamenti e soprattutto di praticarli. Non è la Chiesa che esclude, ma è l’omosessuale che, rinnegando i suoi ammaestramenti, se ne allontana. C’è, infatti, un’incompatibilità enorme tra la morale cristiana e il compimento di atti omosessuali, considerati dalla dottrina perenne della Chiesa male intrinseco e disordine oggettivo. 
Ora, suor Jeannine Gramick, non ha mai aderito agli insegnamenti del Catechismo della Chiesa Cattolica sull’argomento e ha propagato una visone distorta dell’omosessualità. È assolutamente indispensabile, invece, rimarcare la forte linea di distinzione tra chi vuole assecondare la tendenza omosessuale, ritenendola naturale e ineluttabile, e chi si sforza di correggerla. Senza questo discrimine si incoraggia questa pratica immorale e non si aiutano le persone che la attuano a salvare la propria anima. Sono anime costate il Sangue di Cristo e anche per esse Egli ha dato la vita. Con quanta leggerezza sottovalutiamo la cosa più preziosa della nostra piccola vita passeggera, che è la salvezza eterna! E se dovessimo perdere l’anima, a cosa sarebbe valso vivere?
La Santa Sede dopo ripetuti tentativi ? durati quasi 22 anni ? di far pervenire alla retta ragione la religiosa, nonostante abbia pazientemente atteso tutto questo tempo un riscontro positivo, spiegando gli errori dottrinali professati dalla suora, ha notificato un decreto di interdizione da ogni tipo di lavoro pastorale che coinvolga gli omosessuali, e la sua ineleggibilità a qualunque ufficio nel suo ordine religioso d’appartenenza; una notifica assolutamente necessaria per arginare il clima di confusione che andava generandosi tra i fedeli per la diffusione degli errori.  
La religiosa e il cofondatore dell’associazione, padre Robert Nugent, ormai morto, non si sono mai arresi e hanno continuato a disattendere le correzioni loro indirizzate. Hanno lasciato formalmente incarichi di responsabilità e, sebbene da posizioni più defilate, hanno continuato a svolgere il loro apostolato noncuranti dei ripetuti richiami loro indirizzati. Hanno agito come una “chiesa nella Chiesa”, si sono mossi nell’ombra, in modo subdolo, di nascosto. Oggi i vertici della Santa Sede, ignorando l’operato dei loro predecessori, hanno assolto ed elogiato il lavoro della suora, distaccandosi, ancora una volta, dalla continuità degli insegnamenti perenni e introducendo tra la massa dei fedeli nuovi elementi di confusione dottrinale.  

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