Spesso, nella società di oggi, si dimentica che la prima missione di ogni madre è quella di educare i figli. Per questo la Chiesa presenta diversi modelli di genitori che hanno vissuto santamente la loro vocazione. Un esempio è la mamma di san Giovanni Bosco, Margherita Occhiena.
Lungo i secoli, si è potuto constatare quanto il ruolo della madre nell’educazione dei figli sia davvero indispensabile e certamente insostituibile. Le mamme hanno una pedagogia innata; spesso la loro saggezza nell’educare i figli lascia i professionisti di alto livello nel campo della pedagogia davvero sbalorditi. In effetti, molto spesso le nostre mamme, pur non avendo mai studiato né tantomeno conseguito la laurea in pedagogia, dimostrano di possedere una conoscenza esperienziale e connaturale di ciò che i pedagogisti apprendono con non pochi sforzi attraverso lo studio e la ricerca.
Queste intuizioni pedagogiche sono ereditate dalla donna soprattutto grazie alla sua maternità; tuttavia, nella società odierna, il ruolo delle madri viene sempre più deturpato da una concezione erronea che si ha della donna in quanto tale e in quanto madre. Il fatto stesso che alle donne sia rivendicato il diritto di uguaglianza con gli uomini le fa allontanare già da quella che è la loro specifica missione: l’educazione dei figli. Infatti, come potrebbe una madre essere tale se dei figli non si occupa affatto? Purtroppo è vero che la società materialista in cui siamo immersi esige che anche la donna debba lavorare, ma bisogna stare attenti che tale necessità non snaturi quello che è uno dei doni più belli che il Signore ha fatto alla donna.
Per le mamme cristiane vi è un modo molto pratico per non perdere mai di vista gli impegni di questa altissima missione, cioè l’imitazione delle mamme sante, ed è proprio per questo che è molto importante leggere e meditare le loro vite. La Chiesa, infatti, presenta alle famiglie diversi coniugi che hanno saputo vivere la loro missione in maniera davvero degna dei cristiani. Un esempio, senza dubbio, potrebbe essere quello dei coniugi Luigi e Zelia Martin, i genitori di santa Teresina di Lisieux. Ma nelle vite dei santi ci sono molte mamme che, pur non essendo “sante da altare”, come si suol dire, sono e rimarranno sempre degli esempi validi e meravigliosi. Una di queste sante mamme, che non passerà mai inosservata, è la mamma di san Giovanni Bosco: Margherita Occhiena. In effetti, è davvero difficile e pressoché impossibile trovare una biografia di questo Santo dove non vi sia un capitolo tutto speciale dedicato a mamma Margherita.
Ripercorriamo, anche se molto velocemente, alcuni tratti del metodo educativo di questa santa mamma, che dimostra, tra l’altro, proprio quella sapienza pedagogica connaturale e semplicissima di cui sono dotate le mamme, pur rimanendo spesso nella loro quotidianità domestica.
Margherita è nata a Capriglio (Asti) il 1° aprile del 1788 ed è stata battezzata lo stesso giorno. Le notizie che abbiamo della sua infanzia sono piuttosto scarse, tuttavia si sa che essa fin dalla fanciullezza si era impegnata con serietà nella pratica delle virtù cristiane. Inoltre, si contraddistingueva per la sua precoce maturità che si concretizzava soprattutto attraverso il buon uso del tempo, impiegato o nella preghiera o nel lavoro manuale. Queste sue qualità saranno evidenti in maniera eccezionale nel contesto familiare, soprattutto in quella che è stata la sua principale occupazione: l’educazione dei figli.
Margherita sposò Francesco Bosco nel 1816 a Capriglio, ed ebbero due figli, Giuseppe e Giovanni. Francesco era vedovo e aveva avuto già un figlio con la sua prima consorte, a cui avevano dato il nome di Antonio; inoltre, era stata affidata alle cure di mamma Margherita anche l’anziana suocera.
Ci fu un avvenimento importante e non trascurabile che contribuì certamente a sviluppare ancor di più la personalità forte e guerriera di questa donna: la perdita precoce del marito Francesco. Da sola, con tre figli a cui badare e la suocera da curare, Margherita si trovò in mezzo a non poche difficoltà: la carestia, la fame, le epidemie e la povertà che costringevano molte persone a dover elemosinare per poter vivere. Da brava cristiana qual era, piena di fede e di fiducia nel Signore, ella andò avanti imperterrita adempiendo con estrema esattezza il suo ruolo di madre e di educatrice. Le difficoltà non la disanimarono, anzi, più aumentavano, più essa si affidava a Dio e alla sua Santissima Madre mediante l’orazione.
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