Un cartone animato all’insegna di un rovesciamento “diabolico” a danno dei nostri bambini. Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di disorientare e manipolare chi è più fragile. Il problema si fa sempre più urgente: come tutelare i nostri figli?

L’Agenda 2023, che sembra essere quantomai rassicurante, in realtà presenta non pochi falli. Ne esaminiamo alcuni.

Anche quest’anno si è celebrata la Giornata Nazionale per la Vita. Una breve ma ricca riflessione sul messaggio rilasciato dalla CEI per l’occasione ci permetterà di comprendere quali debbano essere le priorità nella lotta da intraprendere e quali le contraddizioni da evitare.

Con una distinzione surrettizia tra benedizioni liturgiche e benedizioni spontanee, di devozione o pastorali, “Fiducia supplicans” prova a giustificare ciò che è in sé oggettivamente sbagliato.

Falsificazione del concetto di coppia e di benedizione, dottrina su misura e contraddittoria, giochi di parole e formule ambigue, negazione del diritto naturale: ecco tutti gli elementi dell’ultimo documento del Dicastero per la Dottrina della Fede.

Studi e testimonianze dimostrano come il rischio evidenziato dalla FIMP nella guida “Bambini e adolescenti in un mondo digitale” sia più che fondato. Tablet e smartphone costituiscono i principali nemici dei nostri bambini. Perché?

Corrono tempi nei quali sembra che tutto debba essere ricondotto all’odio di genere. Che si tratti invece di campagne politiche e di chiari tentativi di assalti ideologici?

Casi come quello di Indi Gregory continuano a sollevare seri interrogativi sull’autorità dello Stato nel Regno Unito di decidere della vita o della morte dei cittadini inglesi, e sulle norme procedurali che impediscono alle famiglie di contestare le decisioni dei medici.

Quando ci si allontana dalla verità l’apostolato perde la sua essenza: la propagazione della dottrina, la formazione di coscienze rette, la salvezza delle anime. Vediamo allora in cosa stanno sbagliando suor Jeannine Gramick e la sua associazione. 

Chi crede che l’azione di Hamas rimarrà indirizzata soltanto a Israele rischia di illudersi. La storia ci insegna che questi attacchi potrebbero sfociare in una vera e propria guerra santa contro i cosiddetti “infedeli”, cioè i cristiani. 
A fronte di questi e altri pericoli nei quali si rischia di incorrere, bisognerebbe valutare una revisione delle politiche immigratorie.