I FIORETTI
Dopo 40 giorni di Purgatorio
dal Numero 46 del 22 novembre 2015

Un figlio spirituale di Padre Pio, impiegato presso il Ministero dei Lavori Pubblici, aveva il suo Direttore che era un massone.
Questi cominciò, a poco a poco, ad interessarsi dei suoi viaggi che faceva da Padre Pio e con l’andare del tempo si convertì.
Questo figlio spirituale così affermò: «Era piuttosto anziano, e per giunta molto sofferente per un forte diabete. Divenne cieco. Fu messo in pensione. Ed io spesso andavo a trovarlo.
Del Padre e sul Padre, qualche cenno superficiale e basta.
Si ammalò, peggiorò sempre di più. Arrivò in fin di vita, ma si salvò.
Ed io pregavo insistentemente: “Padre, salva quell’anima”. “È tanto buono. Prega per lui, salvalo!”.
Una sera andai a trovarlo e mi sentii dire: “Sei tu! Sai cosa ho da dirti? Che anche in questa casa è entrata la voce di Padre Pio. Ho ascoltato oggi per radio il Santo Rosario recitato da lui, e Beniamino Gigli che cantava al Padre “Mamma”. Quant’era bello!”.
Ritornò il male. S’aggravò. E io non facevo che pregare.
Un giorno chiamò la moglie e le disse: “Avrei una cosa tanto grande e tanto bella da darti”.
E lei: “Che cosa?”.
“Ora non te lo posso dire, perché ti metteresti a piangere. Te lo dirò quaranta giorni dopo la mia guarigione”.
L’indomani rendeva l’anima a Dio in una serenità impeccabile. La signora mi riferì il fatto e concluse: “Mi aveva promesso che me lo avrebbe detto quaranta giorni dopo la sua guarigione, e invece non c’è più”.
La mia risposta fu spontanea e fulminea: “Quaranta giorni di Purgatorio, signora”.
La signora rimase perplessa. Lasciai passare i quaranta giorni e andai dal Padre a San Giovanni Rotondo. Mi confessai e alla fine misi sull’inginocchiatoio la fotografia del mio direttore.
Il Padre, come in un impeto di immensa gioia, col volto bello e luminoso, prese la fotografia fra le mani, e mi disse forte: “È in Paradiso!”».

Giuseppe Curci,
Padre Pio e l’aldilà, pp. 89-90, 99-100

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