I FIORETTI
“Contro il Divin Volere non si va...” Previsioni azzeccatissime!
dal Numero 9 del 2 marzo 2014

Ci sono figli spirituali di Padre Pio che ebbero con lui una grande confidenza. Per lavoro o impegni vari, gli furono spesso accanto, ebbero modo di discutere con lui, di ascoltare le sue valutazioni, i suoi giudizi, le sue battute [...].
Agide Finardi, imprenditore di Bolzano, mi racconta come incontrò Padre Pio: «Allora costruivo automobili, abitavo a Cortemaggiore, dove avevo una piccola ditta, “Rondine”, che andava a gonfie vele. [...] Avevo venduto delle auto anche a un tale di Foggia che non mi pagava. Così un giorno decisi di andare a riscuotere. Lungo il viaggio, in treno, conobbi delle persone che andavano in pellegrinaggio da Padre Pio. Mi raccontarono fatti strepitosi e mi incuriosii. Avevo i genitori ammalati di tumore, ero sposato da quattro anni e non avevo figli e pensai di andare anch’io a trovare quel Santo religioso per chiedergli delle grazie. Così, dopo aver risolto il problema con il creditore moroso di Foggia, salii a San Giovanni Rotondo.
Il mattino presto ascoltai la Messa celebrata da Padre Pio e poi andai a confessarmi da lui. Prima ancora che aprissi bocca, mi disse: “Ti sei confessato ieri mattina”. Era vero, mi ero confessato a Foggia. “Vorrei fare una Confessione generale” aggiunsi. Feci la Confessione e poi gli parlai dei miei genitori, del mio cruccio di non riuscire ad avere figli. Padre Pio fu gentile. Mi ascoltò. Al termine disse: “Non si può andare contro la volontà del Signore: la tua mamma camperà alcuni mesi, tuo padre alcuni anni, avrai un figlio che chiamerai Pio e ricomincerai il lavoro tutto da capo”. Mi alzai per andarmene e lui mi disse: “Non hai dimenticato di darmi qualcosa?”. Era vero: prima della Confessione mi ero preparato un’offerta e stavo dimenticando di dargliela.
Le previsioni di Padre Pio, pronunciate con decisione, si erano scolpite nella mia mente. Tornato a casa, le riferii a mia moglie, ma non pensavo avessero un significato preciso. Invece si realizzarono in pieno proprio come lui aveva previsto. Sembrava avesse letto il futuro su un libro. Mia madre, infatti, morì dopo tre mesi; mio padre visse fino al 1953, cioè per altri quattro anni; mia moglie rimase incinta e nove mesi dopo diede alla luce un figlio maschio, che naturalmente chiamai Pio. Per complicate vicende familiari, dopo la morte di mia madre, fui costretto ad andarmene di casa, a chiudere la ditta di automobili, e a cominciare tutto da capo, con un nuovo lavoro, facendo il tornitore sotto padrone. Tutto come Padre Pio aveva previsto. Fu nel 1953, dopo la morte di mio padre, che tornai a San Giovanni Rotondo.
Tutto quello che mi era accaduto in quegli anni mi aveva frastornato e anche molto provato. Ero disperato soprattutto per essere stato costretto a sacrificare la mia ditta di automobili. Il fatto che Padre Pio avesse predetto tutto aveva sconvolto la mia mente [...].
Appena arrivato, mi prenotai per la Confessione, ma dovevo aspettare tre giorni. Insofferente, cercai di passare avanti a chi veniva prima di me. E ci riuscii. Ma, appena mi inginocchiai in Confessione, il Padre disse con tono cattivo: “Vattene”. Io, duro, non volevo muovermi. Il Padre si alzò e disse: “Se non vuoi andartene, andrò via io”. Fui costretto. Tornai in chiesa e fui colto da una crisi di pianto. Cominciai a riflettere. Vedevo dentro me stesso, la mia vita, priva di ideali, capivo gli errori e provavo un dolore grandissimo. Per tre giorni rimasi in quello stato. Dovendo ritornare a Bolzano, al terzo giorno attesi il Padre sulle scale che scendevano in sacrestia. Quando lo vidi, gli dissi che partivo, ma solo se mi avesse assolto e avesse perdonato il mio agire. Mi guardò con grande tenerezza e, con voce dolce, mi disse: “Comportati bene”. E dopo una pausa: “È più facile che il mondo si regga senza sole che il cristiano si regga senza la Messa”. Con la mano chiusa a pugno, mi diede uno scapaccione così forte da farmi perdere l’equilibrio e mandarmi a sbattere contro il muro. Ma quella violenza, quella durezza furono salutari. Svegliarono il mio animo e mi fecero capire quanto importanti fossero le cose dello spirito.
Cambiai vita e da quel giorno non persi mai la Messa domenicale e, se potevo, andavo ad ascoltarla anche nei giorni feriali».

Renzo Allegri,
Padre Pio. Un Santo fra noi,
pp. 332-337

Casa Mariana Editrice
Sede Legale
Via dell'Immacolata, 4
83040 Frigento (AV)
Proprietario: Associazione CME Il Settimanale di Padre Pio. Tutti i diritti sono riservati. Credits