Un’importante conversione, che ebbe conseguenze pubblicitarie di grande risonanza, fu quella dell’attore Carlo Campanini. [...]. Campanini divenne allora “l’apostolo” di padre Pio. Quel frate gli aveva dato la verità e lui si sentiva in dovere di farne partecipe gli altri.
[è lo stesso Campanini a raccontare una delle tante straordinarie vicende che vedono protagonista padre Pio:] «Da padre Pio sono venuti Franco Scandurra che ha ricevuto molto dal Padre e poi anche lui ha fatto tanto del bene; l’attore Enrico Luzzi, Benito Lorenzi, il grande calciatore che era soprannominato “veleno”. Anche Nino Manfredi è ricorso a padre Pio per i suoi genitori.
Un personaggio che ebbe dei rapporti strani e particolari con padre Pio è il professor Mario Spallone, il celebre medico di Togliatti, titolare della Clinica Villa Gina, a Roma, dove venivano ricoverati e curati tutti gli esponenti comunisti e socialisti.
Tutti hanno sempre pensato che Spallone, essendo comunista militante, fosse anche un miscredente. Ma lui, a modo suo, crede. È legato a padre Pio da un fatto accaduto all’inizio della carriera e che lui stesso mi ha raccontato.
Mi disse che quando era un giovane medico e veniva chiamato per delle visite durante la notte, portava sempre in macchina con sé la moglie e il cane. Una notte uscì da solo. E dopo poche centinaia di metri, si accorse che, seduto accanto, c’era un frate con la barba. Lo riconobbe: era padre Pio. Lo aveva visto sui giornali che in quei giorni parlavano di lui.
Il padre gli disse: “Tu vai a visitare un ammalato che si trova a questo indirizzo. Troverai un vecchietto, con la moglie anziana. Sono in miseria. Ecco la diagnosi esatta della sua malattia e la cura che gli devi ordinare se vuoi che guarisca”. Il professor Spallone guardava stupito quella figura che era apparsa nella sua auto in corsa e si chiedeva se per caso stesse sognando.
Voleva allungare una mano per sentire se quella figura era reale, ma padre Pio scomparve. “È stata un’allucinazione” si disse Spallone.
Arrivato a destinazione, trovò tutto quello che il fantasma gli aveva detto. L’ammalato era un vecchietto, era accudito dalla moglie che aveva la stessa età ed era malandata anche lei e da come erano messi si capiva che se la passavano male.
Suggestionato da quello che gli era accaduto durante il viaggio, ripete le parole che gli aveva detto padre Pio e ordinò la cura che era stata consigliata. Mentre si lavava le mani, sentì che i due vecchietti borbottavano qualcosa. “Che c’è?” chiese. E la vecchietta: “Lei dottore a queste cose certamente non ci crede. Mio marito è ammalato da tanto tempo, abbiamo consultato tanti medici fino a ridurci in miseria. Non avevamo più speranze. Ma poche sere fa, mi è apparso in sogno padre Pio e mi ha detto che sarebbe venuto un giovane medico e che avrebbe guarito mio marito. Da come il Padre lo ha descritto, quel giovane medico dovrebbe essere lei. E io sono contenta perché sono certa che adesso mio marito guarirà”. E fu così, quel vecchietto guarì.
Il professor Spallone non è mai riuscito a dimenticare quel fatto. Me lo ha raccontato diverse volte. Aveva un figlio ormai grande, che non era battezzato e volle battezzarlo. Mi chiese di fargli da padrino. Andai con mia moglie e mentre scendevamo le scale per raggiungere la chiesa fummo investiti da un fortissimo profumo di rose. “È padre Pio che vuole farti sapere che è qui con te” dissi al professore. “Stai zitto” ribatté e si precipitò verso una signora che saliva le scale per annusarla. “Sto andando a Messa – disse quella donna – e quando vado in chiesa non uso profumo”».
da Renzo Allegri, I miracoli di Padre Pio, pp. 214, 219, 222-223