ATTUALITÀ
La trasmissione / “I Santi ai giovani”: l’attualità dei Santi per i giovani di oggi
dal Numero 39 del 11 ottobre 2020
a cura della Redazione

Da poco “Radio Buon Consiglio” ospita una nuova ed originale trasmissione, curata da un gruppo di giovani liceali e universitari, che ogni settimana affronta un tema d’attualità prendendo spunto dalle vite di alcuni santi. Li abbiamo incontrati per porre loro qualche domanda.

Da poco Radio Buon Consiglio ospita una nuova ed originale trasmissione, curata da un gruppo di giovani liceali e universitari, che ogni settimana affronta un tema diverso prendendo spunto dalle vite di alcuni santi, mettendo in luce così tutta la loro attualità.

Da san Luigi Gonzaga a santa Veronica Giuliani, da santa Chiara a san Giovanni Maria Vianney, dai beati coniugi Quattrocchi a santa Teresa di Lisieux... I santi trattati sono già molti, così come i temi, collegati sempre con l’attualità.

Questa trasmissione, come testimoniano gli stessi giovani che la curano e che stanno aumentando sempre di più, ha portato dei frutti spirituali consistenti, ed è sempre più apprezzata da coloro che l’ascoltano e la diffondono. Sentire per credere...!

Il nostro invito è di sintonizzarsi ogni martedì alle 16:45 su Radio Buon Consiglio per ascoltare la nuova trasmissione.

Abbiamo incontrato questo coraggioso gruppo di giovani per porre loro qualche domanda.


Cosa vi ha spinto ad impegnarvi nella promozione pubblica dell’esempio dei santi? Per quale ragione sentite il desiderio di dedicarvi in prima persona a quest’opera?
La nostra società sta, purtroppo, precipitando sempre più in un baratro di corruzione, vizi e dissoluzione. Si stanno perdendo, soprattutto tra i giovani, i valori basilari e i principi morali fondamentali, che anzi vengono calpestati e osteggiati come fossero solamente il dannoso retaggio di una cultura arcaica di cui liberarsi.

Così scompaiono anche i sentimenti nobili e le virtù come: la solidarietà, la generosità, il rispetto dell’altro, la buona volontà, l’educazione e la pudicizia.

Questo processo è accompagnato e alimentato da un abbandono e un rinnegamento sempre più diffuso della Fede cattolica.

Di fronte a questo scenario di desolante degrado urge riscoprire e diffondere l’esempio mirabile ed edificante dei santi che si sono susseguiti nella storia, perché con la loro vita e i loro insegnamenti possano essere granitici punti di riferimento e guide sicure per gli uomini del nostro tempo, in particolare per la formazione dei ragazzi.

Come fedeli battezzati e cresimati, per cui come soldati di Cristo, ci sentiamo chiamati in prima persona a dedicarci a quest’opera, guardando noi per primi ai santi come modelli da imitare, soprattutto nei momenti più difficili.

Dalla consapevolezza della gravità della situazione attuale e dalla possibilità di agire, secondo le nostre capacità e pur con i nostri limiti, deriva per tutti noi un’importante responsabilità. È Dio stesso a chiamare all’impegno dell’apostolato e della testimonianza e un giorno ci chiederà conto del nostro operato, come ci insegna la parabola dei talenti.

Come si svolge in concreto una trasmissione?
Innanzitutto, decidiamo un tema e una scaletta. I temi possono essere i più svariati; in una delle ultime puntate, ad esempio, abbiamo parlato del coraggio dei martiri. Scegliamo poi le vite di due santi: nel caso citato sopra, abbiamo optato per le martiri di Compiègne (le carmelitane uccise durante la Rivoluzione francese) e santa Edith Stein.

Poi, ci accordiamo per una sera a settimana in cui ci colleghiamo tramite Skype e registriamo la nostra trasmissione.

Due ragazzi sono gli “speaker”, cioè preparano la vita del santo assegnato e la espongono nella trasmissione, ed altri due sono gli “ospiti”, cioè intervengono brevemente commentando cosa hanno apprezzato di più della vita di quel santo.

C’è poi un moderatore che dà la parola alle varie persone; infine la trasmissione termina con una tavola rotonda in cui, a partire dalle figure trattate, si evidenzia un collegamento con l’attualità; nel caso citato abbiamo parlato dell’importanza di rifarci agli esempi di queste martiri per essere autenticamente fedeli a Cristo e alla Chiesa, in un’epoca in cui c’è tanto rispetto umano e i cattolici si “vergognano” di esserlo.

In cosa vi sta aiutando questa trasmissione?
Ci sta facendo conoscere la vita di santi di cui prima non sapevamo magari nemmeno l’esistenza. A volte ci dimentichiamo che non siamo i primi uomini ad aver camminato su questa terra e ci sono i santi che possono aiutarci e sostenerci quando il sentiero diventa più difficile da affrontare. Leggere e meditare le loro vite non solo ci è utile, ma diventa anche una forma di preghiera che tendiamo a dimenticare, quella legata alla richiesta della loro intercessione. In secondo luogo ci ricorda che anche il più grande uomo alla fine, senza Dio, è solo polvere e cenere: senza di Lui non possiamo andare da nessuna parte, non siamo in grado di compiere quelle imprese che invece i grandi santi hanno compiuto. Poter constatare come uomini comuni siano stati elevati da Dio a tali altezze di virtù senza perdere la loro veste mortale è impressionante e rinfrescante. Aiuta a non idealizzare i grandi personaggi, a comprendere a fondo la “quotidianità” della santità e ad interrogarci su dove possiamo migliorare per essere più simili a loro.

Quant’è grande l’importanza dei mass media e dei social network per questo tipo di apostolato?
L’uso dei mass media e dei social network, quali ad esempio Skype, è stato fondamentale per connetterci tra noi giovani, vista l’impossibilità di incontrarci di persona (siamo sparsi in tutta Italia).

Questa difficoltà non ci ha scoraggiato, anzi, come fece san Massimiliano M. Kolbe, abbiamo cercato di sfruttare il più possibile i mezzi a disposizione, nel nostro caso la tecnologia, per far scoprire gli insegnamenti spirituali dei santi e poterli così donare ai giovani di oggi.

Anche la radio è ancora un mezzo di apostolato straordinario, perché può portare la dottrina cattolica, la devozione mariana, gli esempi dei santi, le buone prediche, in tante case in tutta Italia.

Ci auguriamo che la nostra trasmissione, nata da poco, possa portare i suoi benefici e frutti a tanti giovani in cerca della Verità.

Un’ultima domanda: perché ai giorni nostri è quanto mai urgente riscoprire i santi come salde guide e sicuri punti di riferimento?
I santi sono quelle bussole i cui esempi ci portano più facilmente e sicuramente a Dio; la loro bellezza sta nella diversità, ognuno è diverso dagli altri, ha i propri talenti, è vissuto in un particolare ambiente, ha dovuto affrontare diverse sfide e difficoltà... Ma tutti i santi sono, in un certo senso, simili, perché si sono sforzati di amare Dio e la Vergine Immacolata il più possibile, secondo il proprio carisma (chi come fondatore, chi come studente, chi come re, chi come genitore, chi come laico consacrato, chi come religiosa e sposa di Cristo, ecc...).

La mentalità mondana, con la sua immanenza e carnalità, non capisce e mai capirà i santi: per questo sono stati così tanto odiati, perseguitati, calunniati... Ma comunque la loro memoria perdura ancora oggi. Le loro opere di apostolato ci sono ancora oggi. I loro scritti ancora oggi sono per noi nutrimento e rifugio, quando, magari sfiduciati da un mondo in cui non c’è Dio, abbiamo bisogno di una fiammella di speranza.

Oggi assistiamo ad una grave crisi della fede e confusione sulla dottrina cattolica, siamo minacciati da un relativismo imperante.

In questa situazione di pluralità di idee e di opinioni discordanti all’interno anche della stessa Chiesa, i santi, con la loro semplicità e limpidezza, con la loro sicurezza riguardo alle verità della nostra Fede e con il loro odio al peccato, ci vengono in aiuto per condurci in salvo, per portarci verso Dio. E oggi più che mai è questo ciò di cui il mondo ha bisogno.

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