ATTUALITÀ
Parigi-Chartres 2017. Intervista all’Abbé Alexis Garnier
dal Numero 21 del 28 maggio 2017
a cura della Redazione

Anche quest’anno in occasione della solennità di Pentecoste si terrà in Francia il tradizionale pellegrinaggio “Notre Dame de Chrétienté” da Parigi a Chartres. Abbiamo rivolto all’Abbé Alexis Garnier – cappellano generale del pellegrinaggio – qualche domanda per i lettori del “Settimanale di Padre Pio”.

Rev.do Padre Alexis, può parlarci delle origini del pellegrinaggio di “Notre-Dame de Chrétienté”, dei punti salienti della sua storia e del suo sviluppo?
Torniamo agli inizi... Siamo nel 1852. Padre Emmanuel diffonde la devozione a “Nostra Signora della Santa Speranza”. Sacerdote della diocesi di Troyes alla fine dell’800, padre Emmanuel ricevette l’incoraggiamento del beato Pio IX a diffondere l’invocazione “Nostra Signora della Santa Speranza, convertiteci!”. Il suo apostolato radicato nella preghiera porta dei frutti di conversione e di santità per tutti gli abitanti della sua parrocchia. Senza parlare delle numerose vocazioni sorte e delle sante famiglie cristiane formate... “L’albero si giudica dai suoi frutti” ed i frutti sono buoni.
1982, 130 anni dopo. Nello stesso villaggio nel corso di un’università d’estate del Centro Charlier – un’associazione cattolica tradizionale fondata da Jean Madiran – un gruppo di sacerdoti e di laici lancia l’idea di un gran pellegrinaggio mariano annuale a Pentecoste. Chartres è scelta come meta. Dal 1982, 12.000 pellegrini ogni anno a Pentecoste prendono la strada di Chartres. Camminano così sui passi del poeta cristiano Charles Péguy, pellegrino e convertito dalla Madonna.

Qual è il carattere spirituale del pellegrinaggio? Ci parli della sua dimensione mariana.
Il pellegrinaggio è nato sotto lo sguardo di Maria. Esso è sotto il suo manto, la sua protezione. È Lei che ha dato questa buona ispirazione.
Chartres! Luogo di antica devozione a Maria! Già i Carnuti, tribù pagana, avevano alzato là un altare alla “Virgini pariturae”, la Vergine che deve partorire. Poi la città accolse il Velo della Vergine Maria e la Cattedrale fu costruita proprio per custodire questa reliquia. Essa è la casa di Maria!
Ogni anno la preghiera del Rosario accompagna i nostri passi sulla strada. L’immagine della Madonna cammina a capo della fila, ed è vicina all’altare per la Messa. È ancora davanti a Maria Santissima che ci ritroviamo alla sera per la preghiera personale o collettiva. Domenica sera, quelli che lo vogliono possono consacrarsi a Lei secondo lo spirito di san Luigi M. Grignion de Montfort. “Totus tuus ego sum... sono tutto Tuo, o Maria, tutto quello che è Tuo è mio e tutto quello che è mio è Tuo... dammi il Tuo Cuore!”. Avremo ancora la gioia di venerare la reliquia del Velo della Madonna durante la processione del lunedì in Cattedrale.
Quest’anno poi per il Centenario di Fatima, abbiamo scelto come tema spirituale “Santa Maria, Madre di Dio”. Ci rivolgiamo più particolarmente verso il suo Cuore Immacolato con la Consacrazione di domenica sera e anche con la devozione riparatrice dei “cinque primi sabati”. L’ha chiesto Lei... rispondiamo alla sua richiesta! È con Lei che noi siamo apostoli! “Qui elucidant me... Quelli che mi fanno conoscere riceveranno la vita eterna” (Ecc 24,31). Dalla tradizione teologica sappiamo che questo Cuore Immacolato intercede per noi presso Dio:
- Maria prega per la conversione dei peccatori... e quante conversioni ci sono sulla strada di Chartres!
- Maria prega per la perseveranza dei giusti... e quanti cuori rafforzati da Dio su questa strada!
- Maria ottiene tutte le grazie attraverso la sua potente mediazione... e quante grazie, vocazioni, impegni abbracciati durante il pellegrinaggio!
Davvero questo pellegrinaggio è nato sotto lo sguardo di Maria, è sotto il suo manto, sotto la sua protezione. Lei non ci ha mai delusi!

L’azione apostolica del pellegrinaggio va al di là dei tre giorni di marcia: può offrire qualche esempio (attività dell’associazione o dei capitoli di pellegrini)?
I volontari si radunano per preparare il pellegrinaggio nei mesi precedenti. Si radunano anche dopo ogni pellegrinaggio per ringraziamento. Nel corso dell’anno organizzano anche pellegrinaggi locali, giornate di preghiera. Assumono poi degli impegni, specialmente nella vita pubblica, associativa, caritativa, politica. Possiamo citare in particolare l’impegno per la difesa della vita umana contro i progetti di leggi mortifere, le “strutture di peccato” denunciate dal Magistero recente.
Gli studenti e giovani professionisti si ritrovano durante l’estate: campi itineranti, viaggi spirituali, ritiri... sono l’occasione di prolungare la fraternità pellegrina e di accogliere volti nuovi.
Infine, i pellegrini hanno a cuore di sostenere i luoghi di celebrazione e di apostolato della Santa Messa nella Forma straordinaria del Rito Romano, in piena comunione con la Chiesa. L’associazione propone anche un’università di autunno, nel mese di novembre a Parigi. Il fine? Formarsi alla luce della dottrina sociale della Chiesa e ascoltare relatori, chierici e laici, impegnati nella difesa della Cristianità, la vera “civiltà dell’amore”. Proponiamo anche un ritiro spirituale all’inizio dell’Anno liturgico all’abbazia di Fontgombault.

Tra tutti i “capitoli” presenti quest’anno, quali sono l’oggetto più particolare della sua attenzione pastorale?
Vorrei accennare al capitolo SOS chrétiens d’Orient che raccoglie giovani volontari per aiutare i nostri fratelli perseguitati in Medio Oriente a vivere in pace la Fede cattolica nella loro terra. «Il primo diritto di una persona è di abitare in pace sul suo territorio», richiamava un Papa dell’età moderna. I miei pensieri vano anche verso un “neo-nato”, il capitolo Saint Gilles (Sant’Egidio) che accoglie persone handicappate aiutate da accompagnatori benevolenti. I più deboli ai nostri occhi non sono i più forti agli occhi del Signore? Egli stesso non ha iniziato la sua incarnazione redentrice facendosi il più debole, piccolo bambino senza difese a Betlemme?
Ci sono poi anche i capitoli stranieri. Creiamo una comunione nella preghiera con i nostri fratelli degli Stati Uniti, dell’Inghilterra, della Russia, della Spagna, della Polonia, del Canada... e dell’Italia ovviamente!
Alla fine vorrei mettere in evidenza il paziente lavoro dei gruppi di servizio. Sono le “santa Marta” del pellegrinaggio. Senza di loro, non potremmo camminare, pregare, adorare, offrire durante questi tre giorni. Bravi e grazie, cari volontari!

Che cosa vorrebbe dire ai pellegrini italiani, camminatori o no?
Benvenuti! I vostri volti, le vostre voci, i vostri cuori sono per noi un segno tangibile e bellissimo della comunione dei Santi, dell’unità cattolica della Chiesa che abbraccia tanti figli diversi nell’unità della sua Fede, della sua Speranza, della sua Carità.
Se potete, venite quest’anno a questo bel pellegrinaggio. Se non potete, saremo felici di rimanere in unione nella preghiera, che non conosce frontiere.
Fate conoscere questo bel pellegrinaggio. Se volete aiutare l’organizzazione, il collegamento tra i pellegrini di diverse nazioni, non esitate a proporre i vostri talenti e i vostri servizi.
Insieme, possiamo elevare a Dio le nostre anime, le nostre famiglie, le nostre comunità di sacerdoti e di consacrati. Lo faremo nell’adorazione della Santa Messa tridentina, nella bellezza perenne del Rosario, nello sforzo gioioso e nella semplicità della vita. Lo faremo sotto lo sguardo protettore e il bel manto di Maria.
Uno dei vostri letterati, il grande Eugenio Corti, è stato testimone di questa potente protezione mariana durante un pericolo di morte nella Seconda Guerra Mondiale: «In una terribile notte, sfiorato dalla morte, ho invocato la Vergine e ho promesso di lavorare per il regno di Dio se ne scampavo. Avevo 21 anni. Sono stato esaudito al di là delle mie speranze».  

* Per visionare il programma o avere ulteriori notizie: www.sanremigioverona.org - per partecipare o richiedere altre informazioni: ndc@sanremigioverona.org

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