MARIA SS.
La Madre della Misericordia a Vilnius
dal Numero 3 del 17 gennaio 2016
di Rosario Silesio

L’8 dicembre 2015 nella Chiesa Universale è stato inaugurato il Giubileo della Misericordia. Nel celebrare la Misericordia del Padre, non possiamo dimenticare la dolcissima Madre di Dio, che viene onorata dal popolo cristiano come Madre della Misericordia.

Uno dei luoghi in cui la Vergine Maria viene da secoli venerata sotto il titolo di Madre della Misericordia è il Santuario che sorge nella città di Vilnius, in Lituania.

L’origine dell’icona della Madre della Misericordia

All’inizio del secolo XVI la città di Vilnius venne fortificata con mura e, per consentire l’accesso alla città, si aprirono 9 porte in corrispondenza delle nove strade principali che portavano al centro della città. In ognuna di queste porte venne aperta una nicchia nella quale collocare, come difesa e baluardo della città, un quadro della Vergine oppure uno di Gesù. Il quadro della Madre della Misericordia venne appeso in una piccola nicchia, nella parte centrale della Porta detta dell’Aurora. Delle imposte e delle piccole porte, che formavano una specie di rettangolo, proteggevano il quadro dalla neve e dalla pioggia. Davanti ad esse si trovava un piccolo atrio al quale si accedeva tramite una scalinata dritta e stretta, che consentiva il passaggio solo a coloro che volevano accendere dei lumi. Sull’origine dell’effigie di Maria della Porta dell’Aurora vi sono differenti e numerosi pareri. È molto antica: si dice che fosse un’icona bizantina, ortodossa forse portata da Algirdas, Granduca di Lituania, nel 1363. Questa leggenda nel XIX secolo fornì il pretesto alle autorità russe per ordire una macchinazione e togliere il quadro ai Cattolici. Tuttavia, temendo delle agitazioni, le autorità non toccarono il quadro. Nuove ricerche mostrano che il quadro dipinto intorno al 1620-1630 sull’esempio del pittore olandese della seconda metà del XVI secolo, Martin de Vos, molto probabilmente si basa su un’incisione eseguita da Thomas de Leu nel 1580.
Il quadro della Porta dell’Aurora è ricco di significati. In esso si può vedere la Vergine in ascolto dell’annuncio dell’Angelo e la Madre della Misericordia che stringe al cuore i peccatori. Il sole, le stelle e la mezzaluna che le fanno da cornice sono gli emblemi dell’Immacolata Concezione e manifestano l’abbondanza delle grazie di Dio. Il quadro arricchito dalla simbologia della copertura metallica, ricorda il modello tipico della Santa Vergine, chiamato Tota pulchra (secondo il Cantico dei Cantici 4,7: «Tu sei tutta bella, amica mia, e non v’è difetto alcuno in te»). La Santa Vergine Maria è qui presentata sia come inizio di una nuova creazione, redenta solo per grazia di Dio, che come sommo ideale per tutti i Cristiani.

L’origine della devozione

La devozione al quadro della Madre della Misericordia cominciò però proprio nel secolo XVII. Nell’anno 1639 Vilnius fu teatro di parte delle azioni di guerra dei protestanti contro la Polonia e nel 1655 subì l’attacco dei russi. Dopo questi assedi e questi incendi nulla rimase del gotico originario della città e Vilnius si trasformò in una «perla del Barocco». Gli abitanti di Vilnius erano fermamente convinti che la protezione della Madre di Dio della Porta dell’Aurora avesse salvato Vilnius dalla rovina definitiva: Lei aveva domato gli incendi e come l’Arca dell’Alleanza dell’Antico Testamento colpiva i nemici che cercavano di annientarla. In segno del riconoscimento delle grazie ottenute sul fronte della porta, misero la scritta in latino Mater Misericordiae («Madre della Misericordia») e più sotto: Sub tuum praesidium confugimus («Sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio»), abbastanza grande da apparire da lontano ad ogni passeggero.

Le grazie della Madonna della Misericordia...

Nel libro pubblicato nel 1761 dal santo Padre carmelitano di Vilnius, Gregorio Ilario, Relazione sul quadro, diventato famoso per le grazie, della Santa Vergine Maria, della Porta dell’Aurora, presso la Chiesa dei Carmelitani Scalzi di Santa Teresa, sono rimaste alcune descrizioni di antichi miracoli avvenuti. Questi miracoli furono confermati da testimoni ed ovviamente i relativi ex-voto si trovavano appesi vicino al quadro come segno della grazia ricevuta.
Straordinario è il caso descritto dal Carmelitano relativamente al 1706: «Qualunque persona che il 18 maggio 1706 avesse visto Vilnius quasi tutta coperta di cenere, come il giorno in cui lo Spirito Santo con lingue di fuoco visitò gli apostoli, avrebbe a buon ragione chiamato tale giornata, il giorno delle Ceneri. Il fuoco divampò a mezzogiorno da una casupola non lontana dalla chiesa di San Mikalojus e da lì distrusse una moltitudine di bellissime case, di conventi e di luoghi di culto; il fuoco aggredì su due lati la nostra chiesa ed il convento, tanto che alcuni edifici di legno del cortile andarono completamente distrutti. Ma quando, due nostri confratelli, il padre Zaccaria di San Ludovico e il Frate Urbano di Santa Teresa meravigliandosi di non sentire alcuna difficoltà, portarono fuori il quadro dalla Porta dell’Aurora e lo posero in chiesa, proprio allora il rogo si placò e si ritirò dal convento e dalla chiesa. Alcuni fedeli, durante quei momenti, videro la Santa Madre ergersi sopra la nostra chiesa dei carmelitani avvolta in un grande bagliore».

...e le punizioni

Insieme alle grazie elargite ai suoi devoti, talvolta eccezionali come nel caso precedente, la Madre della Misericordia elargì però anche castighi e punizioni a chi non l’onorava con devozione e anzi la bestemmiava apertamente, con grande scandalo del popolo cattolico, come accadde a soldati protestanti e miscredenti.
Il Padre Gregorio Ilario racconta un episodio accaduto durante l’invasione russa: «Nell’inverno del 1708 lo zar di Mosca Pietro Romanov, detto il Grande, si stanziò con le proprie truppe a Vilnius opprimendo tutta la città. Un soldato ateo di quell’esercito, pervaso da empia avidità capitò alla Porta dell’Aurora, deciso a derubare il Santo Quadro della veste d’argento. Non appena la mano sacrilega toccò l’immagine, il soldato si sentì scaraventare alla parete e fu fatto a pezzetti. Questo terribile miracolo spaventò a tal punto l’esercito russo e fece nascere una tale devozione per la Santa Immagine, che la maggior parte di essi diede poi l’elemosina e cambiò le proprie abitudini come segno di sottomissione all’effigie di Maria... E cercarono con zelo delle immaginette rappresentanti il Santo Quadro ed inoltre imposero in segno di rispetto il divieto di fumo ai guardiani che facevano sorveglianza alla Porta».
Si racconta, inoltre, che quando le truppe svedesi nel 1702 occuparono Vilnius, vicino a tutte le porte della città vennero istituiti dei posti di sorveglianza armata. Gli occupanti non consentirono alle persone di cantare inni davanti al quadro della Porta dell’Aurora e si prendevano gioco della Madre di Dio. La mattina del 14 aprile, Sabato Santo, la porta, che per muoverla sarebbero occorsi dieci uomini, per potere della Santa Vergine Maria si strappò dai cardini e con un grande boato si abbatté sui sorveglianti che riuniti per scaldarsi attorno ad un falò, vicino alla Porta, continuavano a bestemmiare.

Nei secoli fino ad oggi

Questi e altri prodigiosi interventi di Maria Santissima causarono nel popolo vilnese grande devozione e onore al quadro della Vergine. Fino ad oggi, l’uomo che passa sotto il quadro scopre il capo per onorarla. Questa pratica viene seguita non solo dai cattolici e ortodossi, ma anche dai protestanti ed ebrei! Vilnius prima della Seconda Guerra Mondiale veniva chiamato dagli ebrei “Jeruszalaim szel cafon”, cioè “Gerusalemme del Nord” a causa della numerosa popolazione ebraica e dell’alto livello dell’educazione talmudica. Si narra che negli anni ’20 del XX secolo, giovani ebrei, mossi da spirito di ribellione, cercavano di passare sotto la porta della Madonna a capo coperto. In queste situazioni furono i propri connazionali – i più anziani ebrei – a far togliere con violenza il capello dei giovanotti ribelli.
La devozione alla Madre della Misericordia della Porta dell’Aurora fu grande sostegno per i cattolici perseguitati dai comunisti sovietici. Negli anni ’60, quando nella Chiesa Cattolica si aprì la stagione del dialogo con i comunisti in “chiave di comprensione e perdono”, il Cattolicesimo in Lituania subiva ancora crudeli e sanguinose persecuzioni. I Lituani provarono certo una sensazione di tradimento per questo dialogo con coloro che ancora continuavano a perseguitarli, ma la loro fedeltà alla Chiesa di Roma fu intangibile, proprio grazie a questa piccola icona di Vilnius, in cui vedevano il simbolo della Chiesa che li ama e li accoglie. Grazie a Lei la Lituania ancora oggi è cattolica.
Questa piccola presentazione del miracoloso quadro della Madre della Misericordia sia per noi un sostegno in questo anno della Misericordia, che si presenta come un anno arduo per ogni cattolico. Guardando ai miracolosi interventi della Madonna, abbiamo la fiducia certa che in nessun tempo la Madre della Misericordia ci abbandonerà e sempre sarà vittoriosa sopra tutti i nemici della Fede cattolica.

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