RECENSIONI
Ma che c’entra Darwin?
dal Numero 4 del 27 gennaio 2013
di Enrico Maria Romano

Un dialogo amichevole sull’evoluzione

Autore: Newman & Wiester
Alfa e Omega, Caltanissetta 2012
Pagine: 155
Prezzo: € 12,50

Le edizione evangeliche Alfa e Omega da tempo hanno iniziato una meritoria opera di controinformazione, ragionata e scientifica, sul tema dell’evoluzionismo e del darwinismo, della Creazione e del cosiddetto Disegno intelligente. A fronte del dogma darwinista imperante sulla stampa laica (Corsera, Repubblica, l’Unità, ecc.), ma ormai debordato ampiamente su quella stampa cattolica che per pura charitas non vogliamo menzionare, urgeva una risposta, sia teologica che anzitutto scientifica, da parte cristiana, biblica, razionale. In tal senso sono stati pubblicati negli ultimi dieci anni testi ragguardevoli e ormai imprescindibili come La scatola nera di Darwin (del biologo Michael Behe), Voci fuori dal coro e Intelligent Design (a cura di William Dembski), Confutare l’evoluzione (di Jonathan Scarfati) e vari altri. Questa volta, assieme alla benemerita associazione AISO (l’Associazione Italiana di Studi sulle Origini), è stato tradotto e reso disponibile per il pubblico nostrano un “fumetto anti-darwinista”, per riflettere, pur divertendosi, su cose serissime come la nascita della vita, dei minerali, dei vegetali, degli stessi uomini. L’editore, nella prefazione, giustamente constata: «Nella nostra cultura esistono due principali spiegazioni delle origini. Una narrativa è teista: afferma che l’universo, la vita e gli esseri umani sono stati creati e progettati da un’intelligenza preesistente. L’altra, invece, è materialista: sostiene che soltanto la materia/energia è sempre esistita e che la vita deve le sue origini a un processo di evoluzione casuale che ha portato dalle molecole agli esseri umani» (p. 5). D’altra parte queste due “narrazioni” non hanno parità di trattamento, né godono di uguale gradimento da parte dei Poteri Forti (più o meno occulti). Infatti se la versione irreligiosa è ritenuta degna della Scienza nel senso più forte del termine, della Scuola di Stato e dell’Università, la visione religiosa delle origini – comune alla Genesi e al senso religioso dei popoli – è bandita dal pubblico dibattito e i suoi fautori sono a dir poco maltrattati, o silenziati in modo assai sospetto. Ci consta che perfino in recenti e autorevoli Congressi scientifici cattolici, assai aperti ad opinioni differenziate in materia di fede e di morale, siano stati sistematicamente esclusi i soli studiosi di tendenza creazionista, anti-evoluzionista o antidarwinista (come i coraggiosi collaboratori della rivista francese Le Cep). Ma se si ammette libertà di opinione in materia di fede e di morale (absit!), come non ammetterla in ambito scientifico, se non perché certe tesi dominanti scientifiche per alcuni sono ormai divenute dogmi più certi degli stessi dogmi della Rivelazione? Così nelle pagine spassose del libro a fumetti, accessibile sia agli adulti che agli studenti liceali, il lettore incontrerà «il professor Tuttodire, sostenitore del darwinismo, e la professoressa Facciodomande, che proporrà delle prove a favore della progettazione intelligente nella natura. Con franchezza, ma in maniera amichevole e rispettosa, spiegheranno chiaramente molti aspetti chiave di questo importante dibattito. Sarà un viaggio utile e interessante» (p. 6).
I temi del dibattito tra i due saranno legati alle tipiche trovate di Darwin & company per sostenere le sue idee: le falene che cambiano colore, gli arti umani somiglianti a quelli di certi animali, il pollice del panda, la scomparsa misteriosa dei fossili mancanti (e testimoni unici dell’eventuale processo evolutivo scimpanzé-uomo), ecc. Alla fine del fumetto l’editore offre uno spaccato di sintesi dei temi summenzionati, offrendo una bibliografia minima (purtroppo quasi soltanto in lingua inglese).
Insomma un testo divertente ma insieme valido e istruttivo che farà del bene e contribuirà alla restaurazione dell’idea, razionale prima che rivelata, di Dio quale Creatore unico del mondo, e Creatore dal nulla, come dimostra tutta la dogmatica cattolica (cf. San Tommaso, SCG, II, cc. XV, XVI e XXI).
Peccato solo che il creazionismo sia descritto in modo ridicolo e insulso, paradossalmente proprio come fanno i peggiori darwinisti. Esso sarebbe «la convinzione che la terra non abbia più di 10.000 anni, e che tutte le forme di vita siano state create in sei giorni e siano rimaste relativamente invariate durante la loro esistenza» (p. 16). In realtà, anche i creazionisti (come l’ingegnere Dominique Tassot e la sua equipe), o almeno alcuni di questi, ammettono tranquillamente una certa micro-evoluzione entro la stessa specie ed anche il fatto che i sei giorni della Creazione possono essere simboli di tempi più vasti (e non di 24 ore precise, come scrisse già Agostino). E queste poi non sono convinzioni preconcette ma conclusioni scientifiche. Sembra quasi che, essendo la sinistra il darwinismo e la destra il creazionismo (specie cattolico), si ricerchi in certi ambienti un ipotetico centro moderato, nel nome del Disegno Intelligente. Ma basta consultare un qualunque autorevole Dizionario della lingua italiana, per verificare cosa per secoli significò il lemma “creazionismo”, nelle lingue europee moderne. Secondo lo Zingarelli del 1994, per esempio, il creazionismo è anzitutto la «Dottrina teologica cristiana secondo cui le anime sono create direttamente da Dio». E questo creazionismo è certamente rivelato da Dio e dunque vero e da difendere. Solo come significato secondario il grande Vocabolario, descrive il creazionismo come la «Teoria biologica secondo cui tutti gli animali e le piante attualmente esistenti sarebbero stati creati così come sono, e come tali si sarebbero mantenuti invariati nel tempo» (p. 473). E anche questo senso può essere salvato dal cattolico nel senso di negare la probabilità (se non la possibilità) di un salto ontologico tra specie diverse, tipo dal lupo al cane o dal topo al pipistrello. Il termine creazionismo, così bello nella lingua italiana, non deve né essere contestato, censurato o rimosso, come fa l’egemone scuola darwinista o trasformista, ma neppure deve essere lasciato a quei “fondamentalisti” che non ammettono l’uso della ragione e della ricerca, nell’indagine sulla nascita dell’Universo. La scienza, o meglio, le scienze (come la paleontologia, la metafisica e l’astronomia) possono e debbono essere utilizzate per interrogarsi sulle origini dell’Universo, come la Chiesa e i cattolici hanno sempre fatto (da sant’Agostino a Roberto Grossatesta, da Copernico all’abate Lemaitre). Ma non per questo si deve togliere dignità alla parola creazionismo. Se esistono dei falsi cristiani, la parola cristiano resta in sé bella e autorevole; se esistono dei falsi o incoerenti o incompleti creazionisti, il creazionismo – ovvero l’idea che un Dio creatore abbia fatto «tutte le cose visibili e invisibili» – resta valido e da difendere. Questo fumetto per adulti ce ne offre un ulteriore mezzo.

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