SPIRITUALITÀ
Come la vedova di Sarepta | I Manelli: una famiglia cara a Dio
dal Numero 5 del 24 gennaio 2023
di Claudio Circelli

Com’era bello vedere Mamma Licia misurare con oculatezza l’olio da servire alla sua tavola, per poi scoprirla prodiga con i poveri bisognosi! Una mamma generosa e pia come lei ha davvero lasciato il segno.

La divina Provvidenza ha sempre accompagnato il popolo di Dio, anche prima della fondazione della Chiesa.
Accanto ad episodi più noti, ce ne sono altri meno conosciuti come quello della vedova di Sarepta (cf 1Re 17,8ss). 
Siamo circa nell’anno 850 a.C. e il profeta Elia è mandato da Dio nella città di Sarepta di Sidone. Il libro dei Re ci racconta di una vedova che lo ristorò quando arrivò stanco in città. L’uomo di Dio la vide e le chiese da mangiare. In quel tempo una grande carestia strangolava il paese. La donna possedeva solo un pugno di farina e un po’ di olio, ma non esitò a preparare delle focacce per consumarle insieme all’uomo di Dio e poi disporsi a morire. Elia, però, l’esortò a non preoccuparsi perché la farina e l’olio non le sarebbero mancati. E avvenne come il profeta aveva detto, per tutto il tempo della penuria, farina e olio si riproducevano da soli offrendo sempre la porzione di cibo giornaliera. 
Da notare che oltre allo stato di necessità, la vedova aveva anche il dovere di assistere il figlio. Come giudicare il comportamento di quella donna? Umanamente parlando, se la donna avesse respinto la richiesta di cibo del profeta, sarebbe stata più che giustificata. 
Dovendo scegliere tra l’assistenza a un figlio o a un estraneo, chi avremmo scelto? La vedova non indugiò a condividere il poco che aveva, pur certa che di lì a breve sarebbe morta di fame a causa della forte siccità e conseguente improduttività del terreno. 
È la divina Provvidenza la protagonista di questa storia e di tutte le storie che sono scritte con la vita da anime generose che rispondono fino all’eroismo agli innumerevoli e delicati soffi che la carità di Dio spira nel loro cuore. Alcune storie sono immortalate nella Sacra Scrittura, altre invece fanno parte di un patrimonio di virtù nascoste chiuse in un libro di cui solo Uno può leggerne le pagine.
È il caso della serva di Dio Licia Gualandris. Erano tempi difficili, quelli della seconda Guerra mondiale, per una famiglia monoreddito con numerose bocche da sfamare. 
Mamma Licia si era sempre distinta per la sobrietà di vita, ma quando si ha il coraggio e la forza di compiere certi gesti siamo ben oltre una normale sobrietà. Licia usava l’olio di casa per condire il cibo con l’oculatezza dell’orefice che impreziosisce un gioiello con pietre preziose, ma poi non tentennava quando si tratta di dimezzare il contenuto della bottiglia per dividerlo con i poveri. Non possiamo sapere a tale vista cosa provassero i figli, ma possiamo immaginare quale solco di bene abbia scavato nei cuori di quei fanciulli una tale scena. Possiamo pensare che, con il senno di poi, abbiano ricordato quei gesti e li abbiano custoditi come il più prezioso manuale di vita pratica. Possiamo solo immaginare quanto bene può fare all’anima aver avuto una madre così.
A buon diritto Licia avrebbe potuto evitare quel gesto, tanto più che anche i Manelli erano nel bisogno, ma la Serva di Dio si comportò con i poveri come la vedova di Sarepta con il profeta Elia. Per comprendere il valore di quel gesto di carità con cui Mamma Licia divideva l’olio dovremmo calarci nella situazione economica della famiglia Manelli. Ci sono più episodi eloquenti che ci permettono di dare a quel gesto un significato unico, di grande valore di carità. Uno per tutti fu quando la Serva di Dio accennò a padre Pio un certo disagio dovuto al fatto che i figli mancavano del necessario per vestirsi. Padre Pio replicò: «Ma stanno bene? E allora di cosa ti preoccupi?».
Possiamo forse pensare che san Pio parlasse con leggerezza? Possiamo credere sia stato indifferente ai bisogni della famiglia Manelli? Invece bastò un semplice “Ma stanno bene?”, per far comprendere che la via della santità è fatta di sacrifici, di stenti, ma anche di tantissima fiducia nella divina Provvidenza. Questo solo è necessario per andare avanti: la fede che Dio interverrà; una fede tanto grande da spingere l’anima a dire: «Tutto ciò che so del mio domani è che la Provvidenza sorgerà prima del sole» (J.-B. H. Lacordaire). 

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