PADRE PIO
Alla scuola della Sacra Famiglia
dal Numero 1 del 1 gennaio 2023
di Suor M. Eucaristica Lopez

Padre Pio insegnava ai suoi fedeli che la famiglia è sacra e deve modellarsi sull’esempio della Santa Famiglia di Nazareth. Sapeva usare parole anche dure per riprendere quei peccati che ledono il nido famigliare, e che egli considerava veri e propri “delitti”.

L’anno che abbiamo lasciato si è chiuso con la festa della Sacra Famiglia e l’anno nuovo che ci accingiamo a vivere ci riproporrà questa bella immagine, precisamente il 23 gennaio con la ricorrenza dello sposalizio della Vergine Santissima con san Giuseppe. La Sacra Famiglia, quindi, sembra voler racchiudere nel tepore del suo santo focolare il ciclo della nostra vita terrena, motivo per cui padre Pio ad una figlia spirituale che gli chiedeva: «Padre, ditemi una parolina», rispose: «Dimmi, che parole vuoi? Domani è la Sacra Famiglia: associati ad Essa e saremo sicuri. La Sacra Famiglia regni sovrana su di te».
La Sacra Famiglia: ecco uno dei più grandi amori di san Pio; Gesù, Giuseppe e Maria, la Triade terrestre specchio fedele della Santissima Trinità celeste. L’amore che padre Pio nutriva per Gesù, la Santissima Vergine e san Giuseppe, diventava nella devozione alla Sacra Famiglia un unico incommensurabile amore, come tre fiamme unite insieme formano una fiamma più intensa. In essa il Padre ritrovava per sé e per ogni categoria di persona – padri, madri, figli, anziani, giovani, bambini, vedovi, consacrati, ecc. –, un modello sublime di tutte le virtù, quelle virtù che egli si sforzava di praticare fino all’eroicità e che voleva fossero praticate dai suoi figli spirituali: somma povertà e umiltà, nascondimento e laboriosità, amor di Dio e amor del prossimo, dolcezza e amabilità, mortificazione e sacrificio, preghiera, purezza, obbedienza alla volontà di Dio... Per questo “associarsi ad Essa” e farla “regnare sovrana su di noi” significa, per san Pio, essere al sicuro, trovarsi sulla via della santità, vivere già il Paradiso su questa terra.
Per valutare l’intensità e la sincerità della devozione di padre Pio alla Sacra Famiglia di Nazareth basti pensare con quanto amore e zelo egli curava e guidava le migliaia di famiglie accorse a lui da ogni parte del mondo. La categoria dei genitori rappresenta, senza dubbio, la fascia più ampia tra coloro che si sono inginocchiati al confessionale di san Pio nella chiesetta di Santa Maria delle Grazie. Egli sapeva che i buoni cristiani e i santi germinano nel tepore del focolare domestico santificato, per cui ai genitori additava il sublime esempio della Sacra Famiglia: Maria Santissima come modello a cui deve ispirarsi ogni sposa e mamma cristiana che, aperta alla vita, diventa collaboratrice di Dio Creatore, e san Giuseppe suo castissimo Sposo come modello a cui deve guardare ogni papà per la fedeltà ai doveri verso la propria famiglia e l’impegno generoso nel lavoro. Ma anche ai figli il Padre indicava un modello da imitare: Gesù, che, pur essendo Dio, si sottomise alle due creature che l’Eterno Padre aveva eletto per suoi custodi, divenendo esempio di rispetto, amore filiale e obbedienza ai genitori.
Le famiglie che a lui ricorrevano dovevano specchiarsi nella Sacra Famiglia; quindi, per padre Pio erano inconcepibili i peccati contro il vincolo coniugale e le finalità del matrimonio. Ciò che lo faceva molto soffrire era il divorzio contro cui si scagliava con fermezza; diceva infatti: «Il divorzio è il passaporto per l’inferno!». 
Egli indicava la preghiera come vera e sicura custodia del vincolo matrimoniale. Ad una giovane signora che si confessò da lui nel 1962, alla fine della Confessione, dopo averle assegnata la penitenza, egli disse: «Devi chiuderti nel silenzio della preghiera e salverai il tuo matrimonio». La donna rimase un po’ sorpresa da tali parole poiché in casa le cose andavano molto bene, ma ben presto la tempesta arrivò ed ella, ricordando le parole del Padre, sopportò la prova rifugiandosi nella preghiera e così riuscì a salvare il suo matrimonio da una sicura catastrofe.
Quanti genitori sono stati cacciati dal suo confessionale per i peccati contro la vita, contro i quali si scagliava con ancor più veemenza dicendo che essi rendono la terra “bruciata come un deserto” perché priva del sorriso dei bambini. Padre Pellegrino Funicelli racconta, in un articolo apparso su Voce di Padre Pio nel dicembre del 1976, che un giorno, avendo chiesto a padre Pio perché avesse negato l’assoluzione ad una donna che si era accusata di un aborto, questi gli rispose: «Il giorno in cui gli uomini, spaventati dal boom economico, dai danni fisici o dai sacrifici economici, perderanno l’orrore dell’aborto, sarà un giorno terribile per l’umanità. Perché è proprio quello il giorno in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore». Poi afferrato padre Pellegrino per il saio, riprese in tono perentorio: «L’aborto non è soltanto omicidio ma pure suicidio. E con coloro che vediamo sull’orlo di commettere con un solo colpo l’uno e l’altro delitto vogliamo avere il coraggio di mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli sì o no?!». Sopraffatto allora da una sconfinata dolcezza e bontà, padre Pio continuò: «Quei genitori vorrei cospargerli con le ceneri dei loro feti distrutti, per inchiodarli alle loro responsabilità e per negare ad essi la possibilità di appello alla propria ignoranza. I resti di un procurato aborto non vanno seppelliti con falsi riguardi e falsa pietà. Sarebbe un’abominevole ipocrisia. Quelle ceneri vanno sbattute sulle facce di bronzo dei genitori assassini. A lasciarli in buona fede mi sentirei coinvolto nei loro stessi delitti».
Un figlio spirituale racconta che nella sua seconda Confessione con padre Pio – nella prima era stato cacciato –, finita l’accusa dei peccati il Padre lo guardò negli occhi chiedendogli: «Con la tua sposa hai fatto le cose per bene nel tuo matrimonio?». «No, Padre – egli rispose –, perché i medici ci hanno proibito di avere altri bambini». E il Padre puntualizzando: «E che centrano i medici in queste cose?!». «Hanno detto che ci poteva nascere un mostro», egli rispose. «E questo ti saresti meritato», gridò padre Pio e lo cacciò via.
Quante famiglie, sotto la guida di padre Pio, esortate da lui a trarre dalla Sacra Famiglia una lezione di vita famigliare sono sbocciate, fiorite, ramificate “come alberi piantati lungo un corso d’acqua” (cf Ger 17,8). 

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