APOLOGETICA
La Massoneria: cos’è e cosa vuole? Un ripasso che non fa mai male
dal Numero 39 del 11 ottobre 2020
di Corrado Gnerre /1

Continua a dettar legge e ad influenzare i dibattiti parlamentari, le istituzioni, la politica e l’etica a livello planetario, eppure la sua vera essenza e i suoi obiettivi rimangono nascosti ai più. Con questa piccola serie di articoli scopriamo come nasce la Massoneria e come opera nella società.

Partiamo dalla definizione. La Massoneria è: una società segreta, la quale, formando i suoi iscritti secondo un proprio metodo, detto di “iniziazione”, si sforza di infondere loro le proprie massime, affinché, a loro volta, si adoperino a farle trionfare nella società. Analizziamo questa definizione.

La Massoneria è una società segreta. Dunque, la Massoneria è una società occulta, nascosta; la quale forma i suoi iscritti secondo un proprio metodo, detto di “iniziazione”, pertanto siamo nell’ambito della prospettiva esoterica: realtà nascosta a cui possono accedere in pochi. Questa realtà si sforza di infondere loro le proprie massime. Per “proprie massime” s’intende una determinata visione della vita, una determinata mentalità, una determinata prospettiva ideologica; affinché, a loro volta, si adoperino a farle trionfare nella società. La conoscenza di queste massime, quindi di queste idee, non deve ridursi ad una sorta di arricchimento culturale, bensì questa deve essere utilizzata per poter cambiare la società.

In merito alla definizione dobbiamo porci una domanda importante: se è giusto parlare al singolare, cioè di “Massoneria”; oppure utilizzare il plurale, e quindi parlare di “Massonerie”. Per rispondere dobbiamo fare una distinzione. Se intendiamo la dottrina e il metodo massonico, allora è giusto utilizzare il singolare. Ma se invece facciamo riferimento ai vari “riti”, allora è più opportuno utilizzare il plurale. Padre Siano così scrive: «[...] è possibile parlare di “Massoneria” (al singolare)?, oppure si deve parlare solo di “Massonerie” (al plurale)? Rispondo: possiamo parlare di “Massoneria” e di “Massonerie”. Dal punto di vista storico e sociologico [...] esistono tante Massonerie (Logge, Grandi Logge, Grandi Orienti, Supremi Consigli, ecc.) che non di rado mostrano anche antipatie e antagonismi tra di loro. Ad esempio consideriamo le Massonerie “regolari” e “religiose” filo-inglesi e quelle “regolari” e laiciste più vicine al laicissimo Grande Oriente di Francia. Pensiamo anche, in Italia, alla forte antipatia che regna tra massoni del “Grande Oriente d’Italia” (GOI) e quelli della “Gran Loggia Regolare d’Italia” (GLRI). Il GOI è di fatto “laicista”, cioè promuove una “politica” di separazione dello Stato e della società italiana dalla Chiesa Cattolica. La GLRI è più discreta, non si fa sentire in questioni di etica-società-politica. Eppure GOI e GLRI custodiscono i medesimi principi massonici (umanesimo, ritualità, esoterismo). Dunque possiamo e dobbiamo parlare indistintamente anche di Massoneria, al singolare. Ammesso che non esista alcun centro occulto controllore e supervisore di tutte le varie forme di Massonerie, eppure queste ultime presentano una unità (sebbene non giuridico-amministrativa), cioè una sostanziale unità e identità di teorie e prassi che sono, ripeto, “umanesimo”, “ritualità” ed “esoterismo”» (1).

La nascita e la storia

La conoscenza della nascita della Massoneria è importante per capire poi l’essenza della Massoneria stessa.
La Massoneria moderna, che è interdetta ad ogni cattolico, si è sviluppata sul tronco di alcune associazioni cristiane, prendendone a prestito, almeno in parte, le strutture e la terminologia, ma modificandone completamente lo spirito, tanto da diventare una cosa del tutto diversa.

Se abbiamo precisato “massoneria moderna” è perché esiste anche una “massoneria pre-moderna”. Infatti il termine “massoneria” indica l’antica corporazione medioevale dell’arte muratoria.

La Massoneria moderna prende spunto dalla simbologia della massoneria medioevale per modificarne totalmente il fine. Se la massoneria medioevale era tutta orientata a costruire i fabbricati (in particolar modo le cattedrali); la Massoneria moderna, invece, si orienta a tutt’altra “costruzione”, poi vedremo quale.

Nel medioevo le corporazioni di muratori, ai quali si devono le più belle cattedrali del nostro continente, ebbero una tale importanza che papi, vescovi e sovrani fecero a gara nell’assicurarsene la cooperazione, arricchendole di privilegi e franchigie: di qui il loro appellativo di “liberi muratori” o, alla francese, franc-macons, da cui frammassoni.

Si tenga presente che l’economia medioevale era costituita dalle corporazioni, ovvero da associazioni di mestiere. Queste, pur con i loro limiti, rispecchiavano una visione “organica” tipica di quel periodo. Infatti entravano a far parte della corporazione tanto gli operai quanto i datori di lavoro (2).

Nel medioevo le corporazioni erano molto importanti. D’altronde in quella società si era convinti che il rapporto sociale non poteva ridursi ad un rapporto dialettico tra l’individuo da una parte e lo Stato dall’altra. Tra lo Stato e il singolo uomo dovevano porsi tutta una serie di realtà intermedie. Tra queste vi era principalmente la famiglia, ma anche le corporazioni e tanto altro ancora.

Queste corporazioni svolgevano anche una sorta di mutuo soccorso al loro interno; per esempio, aiutando i figli rimasti orfani di operai appartenenti alla corporazione stessa. Questo mutuo soccorso, proprio in coerenza con la mentalità medioevale ch’era di compenetrazione di naturale e soprannaturale, era anche nella dimensione spirituale. Le singole corporazioni avevano le loro cappelle, i loro direttori spirituali, i loro santi protettori, la loro spiritualità... i loro segreti. Segreti che riguardavano le abilità del mestiere.

Col passare dei secoli, però, profonde lacune si aprirono in queste associazioni. L’arte muratoria perse la sua antica importanza. Per sopravvivere, le corporazioni iniziarono ad ammettere anche dei nobili, in qualità di membri onorari, che col loro nome e prestigio, le salvassero o almeno ne ritardassero la decadenza. Questi nobili, però, vi portarono pure le proprie ambizioni politiche, le loro idee filosofiche.

Fu così che nel 1717, a Londra, il pastore protestante James Anderson fondò la Gran Loggia d’Inghilterra. Ormai si era realizzata la rottura con le origini: nasceva la Massoneria speculativa moderna, speculativa perché non più operativa, cioè legata effettivamente alle costruzioni delle cattedrali.

Qualcuno afferma che ci sarebbe anche un fatto significativo come fondamento della nascita della Massoneria speculativa moderna, un fatto che in un certo qual modo ne retrodata la nascita stessa. Ci riferiamo alla comparsa dei cosiddetti “manifesti rosacruciani”. Tra il 1613 e il 1614 nelle più grandi città europee comparvero dei manifesti firmati da una fantomatica confraternita dei Rosa-Croce, dove si diceva che in Germania, nella Foresta Nera, vi fosse la tomba di un certo mago, Christian Rosenkreuz, il quale, dopo aver scoperto l’unità trascendentale di tutte le religioni, si sarebbe portato il segreto (scritto) nella tomba. Oggi si sa che questo Christian Rosenkrauz con ogni probabilità non è mai esistito e che la Confraternita fu un’invenzione fatta a tavolino da tre-quattro persone, fra cui un pastore protestante svizzero, Johan Valentin André, per un ben preciso disegno politico. Si stava preparando la Guerra dei Trent’Anni (1618-1648), ovvero il grande scontro tra il mondo protestante e quello cattolico. Ebbene, mentre il mondo cattolico poteva vantare di reggere su una tradizione più che millenaria; il mondo protestante era relativamente giovane. Ecco dunque la necessità di “inventare” una tradizione addirittura più antica di quella cattolica, fondendo il Cristianesimo con l’antica magia precristiana. Dunque è da qui che sarebbe partito il metodo massonico che è inequivocabilmente un metodo relativista, cioè di unire tutte le religioni.
Chiediamoci: perché la corporazione dei muratori e non un’altra? La risposta sta nella dimensione simbolica. L’arte muratoria richiama la costruzione ed eventualmente la demolizione prima della costruzione. Ed è proprio questa la finalità della Massoneria. Demolire un vecchio mondo per costruirne uno nuovo. Demolire la vecchia cattedrale dove si adorava Dio, per costruire una nuova cattedrale dove si debba adorare l’uomo. (Continua)


Note

1)    Padre Paolo M. Siano, La Massoneria (e le massonerie): “Dottrina” o “Metodo”?, in Il Settimanale di Padre Pio, N. 24/2010.

2) Le corporazioni pertanto non facevano proprio il conflitto sociale. Nel mondo moderno esse saranno sostituite dai sindacati.

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