ATTUALITÀ
Lo Spirito Santo nel conclave
dal Numero 22 del 8 giugno 2025
di Padre Maurizio M. Mazzieri
Il ruolo dello Spirito Santo nell’elezione del Papa durante il conclave è un mistero che unisce fede e responsabilità. Lo Spirito Santo, infatti, suggerisce, ispira, ma non si sostituisce alla volontà dei Cardinali elettori.
Una delle questioni che viene spesso sollevata prima del conclave per l’elezione del Romano Pontefice è quella riguardante l’azione dello Spirito Santo che è anima della Chiesa, poiché compie in essa alcune delle funzioni che l’anima compie nel corpo: la vivifica, la spinge alla missione, la unifica nell’amore. Infatti, come insegnato da Sant’Ireneo, la successione apostolica è garantita dallo Spirito Santo che custodisce la verità nella Chiesa: «Dove è la Chiesa, là è lo Spirito di Dio; e dove è lo Spirito di Dio, là è la Chiesa e ogni grazia» (Adversus Haereses, III, 24,1). Uno degli eventi in cui possiamo vedere l’azione dello Spirito Santo è quello dell’elezione del Papa, che risulta essere tra i più solenni e misteriosi eventi della vita della Chiesa Cattolica. Dietro le porte chiuse della Cappella Sistina, i Cardinali elettori si riuniscono in conclave per scegliere il successore di San Pietro. Per i credenti questo non è solo un processo umano: è un momento profondamente spirituale, guidato dalla presenza attiva dello Spirito Santo. Secondo la dottrina cattolica, lo Spirito Santo, terza Persona della Santissima Trinità che coopera con il Padre e il Figlio nella missione della salvezza, anima la Chiesa illuminandola, santificandola, guidandola e conservandola nella verità tramite i pastori fedeli al loro mandato, come sottolineato da Sant’Agostino: «Lo Spirito Santo è la comunione del Padre e del Figlio, e chi non ha lo Spirito Santo non è nella Chiesa» (Sermone 267). Per questo durante il conclave i Cardinali invocano la sua presenza attraverso la preghiera, chiedendo discernimento morale e spirituale, saggezza e libertà interiore per compiere una scelta non dettata da interessi umani, ma dalla volontà di Dio. A tal riguardo, San Giovanni Paolo II nella Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis scrisse: «Nel compito di eleggere il Romano Pontefice, i Cardinali devono lasciarsi guidare unicamente dallo Spirito Santo, cercando non il proprio interesse, ma quello della Chiesa universale». D’altra parte, però, i fedeli, quando viene eletto un Papa, vedono in quella scelta un segno della Provvidenza divina, un segno dell’azione dello Spirito Santo, come se fosse direttamente Lui a scegliere il nuovo Pontefice. Tuttavia, la Chiesa insegna che non è lo Spirito Santo a “scegliere” direttamente il Papa, come se fosse una voce udibile o un segno miracoloso. Piuttosto, considerando la dottrina cattolica sulla grazia e il libero arbitrio, possiamo affermare che Dio, pur ispirando l’uomo, lo lascia libero di scegliere tenendo presente che la volontà di Dio è la prima regola della moralità. Così, nel conclave, lo Spirito Santo agisce nel cuore e nella coscienza dei Cardinali, rispettando la loro libertà e offrendo luce e ispirazione, come ben spiegato da Papa Joseph Ratzinger nel 1997 in un’intervista alla televisione bavarese: «Non direi così [che lo Spirito Santo sia il responsabile della scelta dei Papi], nel senso che sia lo Spirito Santo a sceglierlo. Direi che lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto da quel buon educatore che è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci. Così che il ruolo dello Spirito dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto». Da qui nasce il motivo per cui la Chiesa invita tutti i fedeli cristiani ad unirsi alla preghiera, affinché i Cardinali elettori si lascino guidare dallo Spirito Santo per eleggere un Papa secondo il Cuore di Gesù. Del resto, il Capo della Chiesa resta sempre Cristo, anche quando i Papi sono stati inadeguati, sbagliati, o addirittura indegni; Dio si serve anche di queste situazioni per portare a compimento l’opera della salvezza. L’azione dello Spirito Santo nell’elezione del Papa è un mistero che unisce fede e responsabilità. Si tratta dunque, di una profonda fiducia in Dio che continua a guidare la sua Chiesa, anche attraverso strumenti umani. Per questo ad ogni elezione papale viene rivolto l’invito ad innalzare la nostra preghiera presso il Signore, poiché, come ricordava ancora San Giovanni Paolo II nella Universi Dominici gregis, «tutto concorre ad alimentare la consapevolezza della presenza di Dio, al cui cospetto ciascuno dovrà presentarsi un giorno per essere giudicato».
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