Il nardo con cui santa Maria Maddalena unse i piedi di Gesù richiama il dovere di ognuno di adorare Cristo riconoscendo la sua regalità divina, ma fa riflettere anche sulla nostra unzione battesimale, e quindi sull’impegno che abbiamo di trasformare la nostra vita in offerta e sacrificio a Dio.
In molti dipinti santa Maria Maddalena è rappresentata con un vasetto di nardo in mano, a ricordo dell’episodio evangelico in cui ella unse i piedi di Gesù (cf Lc 7,37-38).
Oltre a san Luca, anche l’evangelista san Marco menziona il costoso unguento di nardo
(cf Mc 14,2), mentre san Giovanni parla di un vasetto di alabastro pieno di olio profumato di nardo genuino di grande valore (cf Gv 12,3). Poiché il suo prezzo era molto elevato – si pensi che quest’unguento poteva costare ben trecento denari, ossia quanto lo stipendio di un intero anno di un salariato –, spesso al nardo venivano mischiati oli di qualità inferiore, ma per Gesù fu usato nardo puro. L’aggettivo “puro” nell’originale greco, in realtà significa “fedele”. Nella Sacra Scrittura, infatti, il nardo è simbolo dell’amore fedele, puro, senza riserve. Nel Cantico dei Cantici (cf 1,12-14), ad esempio, il profumo di nardo indica l’amore tra lo sposo e la sposa, intimo, segreto, duraturo. Nel Nuovo Testamento simboleggia l’amore senza misura di Gesù – «li amò sino alla fine» (Gv 13,1) –, è l’amore che il cristiano è chiamato ad avere per Dio. Un amore pronto a dare la propria vita.
In particolare, poi, il nardo richiama tre virtù legate alle sue qualità:
- La purezza: il nardo è una pianta (Nardostachys jatamansi) che cresce sulla catena montuosa dell’Himalaya, dalle alte vette innevate, bianche e immacolate. Il candore della neve e l’altitudine dove è più diffusa la specie (tra i 3.000 e i 5.000 metri sul livello del mare), fanno del nardo il simbolo della purità che espande il profumo soave dell’angelica virtù tutto intorno a sé, elevando gli animi alle cose di lassù.
- Il profumo che esso emana è simbolo del «buon odore di Cristo» (2Cor 2,15) che ogni cristiano dovrebbe diffondere intorno a sé. Maria Maddalena, versando il nardo sui piedi di Gesù, diffuse il suo profumo nella stanza, il profumo del suo amore riconoscente e adorante. Il profumo del nardo, dunque, ricorda anche il dovere di dare l’esempio di come si debba amare Cristo: adorazione e gratitudine dovrebbero caratterizzare l’essere e l’operare di ogni buon cristiano. La conoscenza di Gesù dovrebbe essere il nardo profumato da spandere ovunque: «Siano rese grazie a Dio, il quale sempre ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde ovunque per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza!» (2Cor 2,14).
- La fede: l’unzione di Betania si potrebbe considerare come una vera e propria professione di fede nel Figlio di Dio. San Cromazio di Aquileia così scrive: «Dopo aver unto i piedi del Signore, la donna non li ha asciugati con un panno, ma con i suoi capelli, per onorare meglio il Signore. Come uno, assetato, beve l’acqua di una fonte zampillante, questa santa donna ha bevuto alla fonte della santità una grazia deliziosa, per placare la sete della sua fede. Questa donna prefigurava la Chiesa, che ha offerto a Cristo la devozione piena e totale della sua fede [...]. Una libbra contiene dodici once. È questa dunque la misura dell’unguento posseduto dalla Chiesa, che ha ricevuto, come un unguento prezioso, l’insegnamento dei dodici apostoli. Cos’è più prezioso infatti dell’insegnamento degli apostoli che contiene la fede in Cristo e la gloria del Regno dei cieli? Per di più, viene detto che tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento, perché il mondo intero è stato riempito dell’insegnamento degli apostoli: “Per tutta la terra”, come sta scritto, “si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro voce” (Sal 18,8)».
Inoltre, l’unzione era riservata ai re: Maria Maddalena, ungendo i piedi di Gesù con il nardo prezioso, riconobbe la sua regalità divina, lo esaltò quale unico e vero Re, l’unto del Signore, il Cristo.
Infine, l’unzione con il nardo profumato può richiamare il ricordo dell’unzione battesimale, con la quale siamo divenuti figli di Dio, chiamati a spandere nel mondo «il profumo di Cristo» (2Cor 2,15).
Chiediamo alla Vergine Madre e alla Santa del nardo prezioso, chiamata dagli orientali la Mirofora, che ci aiutino a saper fare della nostra vita un’«offerta e sacrificio a Dio, quale un profumo di odore soave» (Ef 5,2).