SPIRITUALITÀ
22 luglio | Il Card. De Bérulle su Santa Maria Maddalena
dal Numero 27 del 17 luglio 2022
del Card. Pietro De Bérulle

Le elevazioni di questo santo Sacerdote francese sulla Maddalena – di cui presentiamo un estratto – sono veri gioielli, inni sublimi alla potenza della grazia di Gesù e all’amore di questa Santa. Un amore serafico, tutto rapito in Cristo, che nemmeno il demonio potrà più raffreddare. 

Nei giorni della vostra vita mortale, o Gesù mio Signore, e nel vostro felice soggiorno in questo mondo per lo spazio di tre anni come Messia della Giudea e Salvatore del mondo, Voi avete operato numerosi miracoli, avete conferito molte grazie e avete eletto varie anime per attirarle a Voi. Ma la più preziosa elezione del vostro amore come il più degno oggetto dei vostri favori è stata la Maddalena; in suo favore avete pure compiuto il più grande dei vostri miracoli. 

In favore della Maddalena e per le sue lacrime, avete fatto il più grande dei vostri miracoli, la risurrezione di Lazzaro; come se aveste voluto che il più splendente effetto della vostra potenza servisse al più grande amore del vostro Cuore e che il fratello della Maddalena fosse nel suo corpo l’oggetto della più grande delle vostre opere miracolose, come essa medesima era l’oggetto più insigne dei vostri miracoli nelle anime e l’effetto più grande dei vostri favori. 

Sulla terra eravate un Dio nascosto, come dice il Profeta: «Veramente Voi siete un Dio nascosto, o Dio d’Israele Salvatore» (Is 45,15). In tale qualità, vi erano in Voi due nature, l’una invisibile e divina, l’altra umana e visibile. Creato a vostra immagine, l’uomo è composto di due sostanze, spirituale l’una, corporale l’altra: così Voi pure, o Uomo-Dio, siete composto di due esseri, l’uno divino, l’altro umano; il primo increato, l’altro creato; visibile l’uno ai nostri occhi mortali, invisibile l’altro senza il lume di gloria anche agli occhi degli angeli. In tal modo Voi siete un oggetto unico, tutto divino e tutto miracoloso, manifestato agli uomini e adorato dagli angeli. Come un insigne operaio avete voluto pure fare due specie di miracoli: gli uni sono interni e si compiono al cospetto degli angeli, gli altri sono esterni e si operano alla vista degli uomini. Lazzaro nel suo corpo fu l’oggetto del più grande dei vostri miracoli esterni; la Maddalena nella sua anima ricevette il dono di uno dei vostri più grandi prodigi interni ed invisibili, per l’operazione intima del vostro spirito nel suo cuore e nell’anima sua. Il primo di questi miracoli rapisce gli uomini, il secondo è oggetto di stupore per gli angeli. […].

In questi pensieri, o mio Signore, considero ed adoro il corso della vostra vita sulla terra, vedo che sulla terra voi fate e farete opere grandi, degne delle vostre grandezze umane e divine, create ed increate; ma una delle più grandi meraviglie che voi operate nelle anime in particolare, è quella che vi degnate di compiere ora. 

Felice momento della vostra vita! O fonte della vita! Voi la Vita medesima! Momento felice in cui operate una grazia così eminente, origine di tante grazie! 

Come dall’alto del Cielo, dove adesso vi trovate, Voi esercitate quaggiù sulla terra, a vostro piacimento, la vostra azione nelle anime nostre; così da quella casa dove state conversando col fariseo e coi discepoli, Voi esercitate la vostra divina azione nell’anima della Maddalena, mentre sta ritirata nel suo palazzo. Voi la guardate, la colpite, l’attirate a Voi; la rapite al mondo e a se medesima. 

Io la contemplo in un tale e santo furore di un amor santo e la seguo passo passo, osservandone gli atti, ed ammirandone i movimenti: esce dal suo palazzo, e più ancora esce fuori di se stessa, corre a cercarvi nella vostra abituale dimora e non ci siete; ma essa senza saperlo, vi porta e vi possiede nel suo cuore. Non siete nella vostra solita dimora, ma dimorate in essa, vale a dire nel suo cuore e nella sua mente; e qual meraviglia che non vi conosca mentre dimorate in essa, poiché non vi conoscerà neppure quando al sepolcro vi vedrà e vi parlerà senza conoscervi, dopo di aver goduto per parecchi anni della vostra santa presenza e della vostra conversazione! Perché il suo amore, tanto in principio come al termine, ha fervore e sentimento più che discernimento. 

Nel fervore del suo amore non può soffrire la minima dilazione, né si rassegna ad aspettare il vostro ritorno per conferire con Voi nella vostra dimora. Non può tollerare il minimo ritardo per cercarvi, trovarvi, offrirvi i suoi omaggi e consacrarvi il suo cuore. Essa dunque vi cerca, e viene a sapere che siete in casa del fariseo, in un convito, in mezzo a persone incapaci di comprendere il suo dolore, i suoi intimi sentimenti ed il suo amore. Ma le basta sapere che Voi siete là, perché corra a trovarvi. Per essa, Voi siete tutto e tutto il resto è niente. Essa dunque si decide a venire in quella casa, poiché ci siete Voi. 

Ma che fate, o peccatrice, o figlia di Adamo? Adamo fugge il Signore, e voi lo cercate! Adamo cerca l’oscurità, e voi cercate la luce! Adamo, vedendosi colpevole, si nasconde e copre se stesso sotto un fico, e voi che pur vi sentite colpevole, volete esporvi ai raggi del Sole di giustizia! 

Ma che dico mai, o Signore? Il vostro amore la conduce, e se ardisco dirlo, santamente la trasporta fuori da se stessa e fuori del peccato e della condizione ordinaria dei peccatori. 

Essa se ne viene dunque, ed entra in casa del fariseo; ma non pensa che a Voi, non vede che Voi in quella sala e in quel convito; ed eccola ai vostri piedi. Tace la sua lingua, ma il suo cuore parla: i suoi atti senza parole vi scoprono il suo cuore, e Voi, o mio Signore Gesù, siete in essa più che in quel convito. 

Mentre prendete il vostro cibo, vi riposate e sembrate ozioso, Voi operate cose grandi, segretamente lavorate in quest’anima, l’attirate e ne consumate nel vostro amore il cuore e lo spirito, consacrandola come una nuova ostia a Voi medesimo ed ai vostri piedi divini. Ed essa, ostia del vostro amore immolata ai vostri piedi, effonde le sue lacrime ma più ancora il suo spirito; e il suo cuore si fonde nel vostro amore. 

Mi rallegro nel vedere un tale capolavoro di grazia e di amore, nel vedere quest’anima un tempo peccatrice ed ora penitente: nel vederla tutta santa e celeste ai piedi del Santo dei santi, che vi era una volta, ora purezza e di una santità così grande che da quel momento lo spirito immondo non ha più l’audacia di avvicinarla. Una volta essa era posseduta dallo spirito maligno, anzi da parecchi demoni; ora questi non ardiscono neppure più rivolgerle uno sguardo. 

All’ombra di quei piedi divini Maddalena riceve grazia, purezza ed amore, e in una tale abbondanza ch’essa si trova ormai al sicuro dalla debolezza umana come dalla rabbia diabolica. 

Il demonio non le si avvicinerà mai più come non si avvicina al Cielo da dove è stato scacciato; perché quest’anima, sulla terra, è un cielo dove riposa Gesù col suo spirito, con la sua grazia e col suo amore in eminenza, in eccesso e con ogni sorta di privilegi. Il cuore di lei prima era macchiato dall’amore profano, ma ora è investito di un amore celeste, anzi è un trono della purezza medesima. 

Non intendo dire una purezza umana ed ordinaria, quale si trovò in parecchie dame pagane, e quale si trova in molte anime cristiane. La purezza che l’anima della Maddalena acquista ai piedi di Gesù è una purezza nuova, una purezza celeste, una purezza divina e privilegiata, una purezza che emana dalla purezza medesima di Gesù, ai cui piedi la vedo prostrata, e dove essa riceve le emanazioni pure, sante e celesti, ammirate dal Cielo con venerazione riconosciute dall’occhio della fede e della pietà, ma sconosciute all’uomo che non conosce Dio. Tale santa emanazione di Gesù, tale celeste infusione nella Maddalena, porta nel cuore ed anche nel corpo dell’umile penitente, non un effetto soltanto della purezza di Gesù, ma una santa partecipazione di questa divina purezza in un grado così eminente, che il demonio è costretto a rispettarla e non ardisce più avvicinarsi ad un santuario così sacro. 

Queste meraviglie, per la Maddalena, sono grazie e favori, ma sono pure meriti e grandezze in Gesù ed ai piedi di Gesù. Ecco i primi omaggi resi a quei piedi santi, che sono fonte di santità, dopo che camminano sulla terra per la salvezza della terra e la gloria del Padre. Ed ecco pure le prime grazie ed i primi favori emanati da questi piedi divini, ai quali per la loro qualità e dignità e per il loro primato appartengono pregi e privilegi eminenti. Quei piedi sono sacri e divini, graziosi ed adorabili, sussistono nella divinità medesima; ciò nonostante camminano e si affaticano per i peccatori e un giorno saranno trapassati dai chiodi per versare quel sangue che deve lavare il mondo. 

All’ombra di questi piedi sacri, nel convito del fariseo, scorre una sorgente di grazia e di purezza in quell’anima nobilissima, una delle più eminenti nel seguito e nell’amore di Gesù. E così dal cuore della Maddalena abbassato, o piuttosto sublimato nel bacio di questi piedi divini, sgorga una fonte di acqua viva che lavando i piedi di Gesù, lava la purezza medesima. 

Ammiriamo qui due sorgenti, due effluvi degni di attenzione: l’una di queste sorgenti è nei piedi di Gesù e scorre nella Maddalena; l’altra è nel cuore della Maddalena e scorre ai piedi di Gesù; due sorgenti vive e celesti; sono sorgenti celesti in terra; ma anche la terra è un cielo, poiché Gesù è sulla terra. 

Il cuore dunque della Maddalena, prima immondo, ora è un cuore puro e celeste, e da esso sgorga un’acqua viva, adatta persino a lavare Gesù. E Gesù, si compiace in questa lavanda dei suoi piedi, come in un bagno caro e delizioso, e ne trae motivo di gloria per la Maddalena e di rimprovero per il fariseo. 

 

tratto da: Elevazione su Santa Maria Maddalena

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