SPIRITUALITÀ
La flagellazione: un supplizio peggiore della morte
dal Numero 13 del 27 marzo 2022
di Suor Ostia del Cuore Immacolato

Parola di santa Faustina: “Vidi quattro uomini che a turno sferzavano con i flagelli il Signore. Il cuore mi si fermava alla vista di quello strazio. Ad un tratto il Signore mi disse queste parole: Ho una sofferenza ancora maggiore di quella che vedi”...

Nel celebre film The Passion, una delle scene che ha fatto maggiormente discutere è stata quella di Gesù flagellato alla colonna. Anzi, molti di coloro che andarono al cinema per vedere la pellicola, proprio nel momento di quelle scene spaventose, non ressero e lasciarono la sala. L’accusa, anche a distanza di anni, è sempre stata quella di una “violenza esagerata”, che mostra la crudeltà umana da una parte e il dissanguamento di Gesù dall’altra superare ogni limite. Eppure essa presenta semplicemente la realtà di quel tipo di tortura che già Orazio Flacco definiva «horribile flagellum». Del resto, la Sindone torinese è il documento che meglio attesta, a distanza di due millenni, come l’atroce crudeltà perpetrati sul corpo della Vittima divina abbiano passato veramente ogni misura. Il demonio, come si intuisce dalla stessa scenografia di The Passion, fu il vero regista di quell’esecuzione, usando i carnefici solo come attori della sua diabolica trama. 

Vista da questa prospettiva, e contemplata con gli occhi della fede, proprio quella scena dovrebbe essere per noi lo stimolo più efficace ad una grande conversione interiore, suscitando al vivo sentimenti di compunzione che toccano il più profondo del cuore. 

Molte anime sante, rivissero misticamente questa tortura subita da Gesù, ben consapevoli che la flagellazione fu offerta dal Redentore in riparazione dei peccati contro la purezza. Santa Gemma Galgani, la vergine stimmatizzata di Lucca, ne sentiva i colpi a tal punto che si formavano sulla sua carne dei lunghi solchi, prima strisce bluastre che poi si aprivano in piaghe profonde, proprio come avvenne sul Corpo santissimo del nostro Redentore. 

Soffermarsi su questo momento particolare della Passione di Cristo significa considerare, e riparare, una tipologia di peccati che oggi dilaga e schiavizza l’umanità, arrivando fino a perversioni innominabili. Gesù si fece flagellare in modo atroce e umanamente inconcepibile per tutti i peccati della carne, anche per quelli che nel nostro tempo si continuano a commettere senza più alcun pudore. 

Aiutati dalla Santa della Misericordia, santa Faustina Kowalska, dobbiamo farci un bell’esame di coscienza; quest’anima infatti parla molte volte di questo tormento terrificante subito da Gesù per noi. In particolare, in una visione che sembra riflettere anche la nostra contemporaneità, ancora nel 1935 scriveva: 

«Vidi Gesù legato alla colonna, spogliato delle Sue vesti e sottoposto subito alla flagellazione. Vidi quattro uomini che a turno sferzavano con i flagelli il Signore. Il cuore mi si fermava alla vista di quello strazio. Ad un tratto il Signore mi disse queste parole: “Ho una sofferenza ancora maggiore di quella che vedi”. E Gesù mi fece conoscere per quali peccati si sottopose alla flagellazione, sono i peccati impuri. Oh, che tremende sofferenze morali patì Gesù, quando si sottopose alla flagellazione! Improvvisamente mi disse: “Guarda e osserva il genere umano nella situazione attuale”. E in un attimo vidi cose tremende: i carnefici si allontanarono da Gesù, e si avvicinarono per flagellarlo altri uomini che presero la sferza e sferzarono il Signore senza misericordia. Erano sacerdoti, religiosi, religiose ed i massimi dignitari della Chiesa, cosa che mi stupì molto; laici di diversa età e condizione; tutti scaricarono il loro veleno sull’innocente Gesù. Vedendo ciò il mio cuore precipitò in una specie di agonia. Quando lo flagellarono le anime che ho menzionato sopra, Gesù chiuse gli occhi e dal Suo Cuore uscì un gemito represso, ma tremendamente doloroso. Ed il Signore mi fece conoscere nei particolari l’enorme malvagità di quelle anime ingrate: “Vedi, questo è un supplizio peggiore della mia morte”…». 

Davanti a tale descrizione anche la scena di The Passion sbiadisce: la flagellazione di Gesù fu veramente «un supplizio peggiore della morte», poiché il peccato dell’impurità è quello che maggiormente acceca la ragione, fa perdere la fede e porta più anime all’Inferno, così come la piccola santa Giacinta Marto ha candidamente riferito da parte della Madonna di Fatima. 

Torniamo a guardare quelle Piaghe e quel Sangue, causa della nostra salvezza, e contemplando il santissimo Corpo di Gesù flagellato ripetiamogli con confidenza come san Bernardo: «Signore, le tue Piaghe sono i miei meriti!».

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