RISPOSTA AI LETTORI
Qual è la pazienza cristiana?
dal Numero 22 del 3 giugno 2018

[...] Non riesco più a capire come esercitare la vera pazienza cristiana in questo mondo di egoisti che ti fanno morire, perché ognuno pensa agli interessi propri, senza alcun riguardo per chicchessia... Vorrei sapere come ragionare cristianamente e come regolarsi nel modo di trattare gli altri per non ridurci soltanto a reagire l’uno contro l’altro, offendendo la carità verso il prossimo cristiano... (Luciana S.)

La virtù della “pazienza” cristiana è la virtù più domestica ed ha molta importanza proprio per la nostra santificazione, perché, da sola, è capace di farci esercitare molte virtù. Si dice, infatti, che la pratica della pazienza cristiana porta in Paradiso, mentre la pratica dell’impazienza porta in Purgatorio. Dobbiamo cercare di scegliere sempre la pazienza che ci porta in Paradiso!
Sappiamo che san Pio da Pietrelcina, il Santo che visse per cinquant’anni crocifisso sanguinante sul Gargano, esercitava e insegnava la pazienza cristiana dicendo subito che noi dobbiamo ficcarci bene in testa la sostanza della vera pazienza cristiana, che, purtroppo, chi ce l’ha – diceva padre Pio – «è giudicato pazzo dagli uomini senza Dio e spesso anche da noi». E quale è la vera pazienza cristiana, secondo padre Pio?... È la pazienza «che ci fa vedere nei guai la volontà di Dio, con la nostra rassegnazione e la pace, o addirittura la nostra felicità».
Così avveniva nei santi e nelle sante. E basterebbe pensare subito a padre Pio con tutte le sofferenze da lui patite, e non tanto le sofferenze fisiche quanto quelle morali (calunnie, accuse scandalose, punizioni dure, umilianti isolamenti, lunghe persecuzioni, commissariamenti infamanti, e condanne spietate...).
La prima cosa che padre Pio ci raccomanda per esercitare la pazienza è la lotta contro «il vizio di accusare gli altri delle nostre colpe», per giustificarci. Questo vizio, lo sappiamo già, «è vecchio – dice padre Pio – quanto il processo di Adamo ed Eva», che fecero subito da “scaricabarili” per scolparsi; e questo processo, afferma ancora padre Pio, «esisterà fino alla fine del mondo».
Se vogliamo la tranquillità della coscienza, non l’acquistiamo affatto – dice ancora padre Pio – «rovesciando sugli altri le nostre responsabilità», accusandoli per giustificare le nostre impazienze, non pensando, noi, o dimenticando, nelle prove che ci capitano, quale sia stata la pazienza di Gesù su questa terra, «sulla via del Calvario, cioè sulla via della santa pazienza»: la pazienza è il mezzo ordinario più eccellente per la nostra purificazione e per espiare i nostri peccati, meritando il Paradiso.

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