RECENSIONI
Totus tuus, Maria
dal Numero 24 del 16 giugno 2013
di Fabrizio Cannone

Dodici giorni di preparazione per la consacrazione alla Madonna

Autore: Florian Kolfhaus
Edizioni Cantagalli, Siena 2011
Pagine: 185
Prezzo: € 13

«L’umanità ha sempre sognato un mondo migliore e ha sentito nostalgia per il Paradiso perduto. Oggi non mancano i politici che credono di poter ricostruire un tale paradiso sulla terra e che ci promettono riforme fondamentali che assicureranno a tutti una vita felice. Ci sono attivisti sociali che davvero fanno tanto per una società più giusta e solidale, ma il mondo è davvero cambiato? Crediamo ancora nello sviluppo globale e nell’evoluzione di un futuro meraviglioso grazie alla tecnica e alla scienza? Non vediamo – se apriamo gli occhi e guardiamo oltre i nostri interessi di carriera o di divertimento – che tutte le promesse di un mondo migliore sembrano fallite?». Con questa serie di brucianti interrogativi si apre il recente saggio di mons. Florian Kolfhaus dedicato alla consacrazione spirituale alla Madonna, ovvero all’unica vera strada verso la felicità e la pace di cui disponiamo qui sulla terra (cf. F. Kolfhaus, Totus tuus, Maria. Dodici giorni di preparazione per la consacrazione alla Madonna).
Il beato Giovanni Paolo II ha parlato un numero incalcolabile di volte, nei suoi 27 anni di Pontificato, del valore, dell’importanza e della necessità, specie nei tempi bui e materialisti che stiamo attraversando, della devozione alla Madonna. Ovviamente non nei termini di una mera “devozione” da aggiungersi ad altre devozioni, come una fra molte, ma come il filo d’Arianna della vita spirituale del cristiano, soprattutto del cristiano che non si arrende davanti alla crisi della fede e della società, del cristiano che lotta, del cristiano militante. Il motto del Pontefice fu proprio quello che riporta don Kolfhaus come titolo della sua operetta: “Totus tuus”, ovvero essere tutti e in tutto di Maria, completamente mariani poiché, come insegnò Paolo VI al Santuario di Bonaria in Sardegna, contro le arbitrarie negazioni luterane, «non si può essere cristiani, se non si è mariani». Ma come fare ad essere mariani, cioè ad avere lo stesso spirito che animò la Beatissima Vergine Madre di Dio, specie in questo contesto storico di relativismo, edonismo e impudicizia?
Padre Florian ce ne offre un metodo relativamente semplice e abbordabile, sulle tracce di quell’immenso mariologo che fu san Luigi Maria Grignion de Montfort, autore tra l’altro del celeberrimo e forse insuperato Trattato della vera devozione alla Vergine Maria. Quest’Opera capitale, continuamente ristampata da quando, morto il santo da decenni, fu ritrovata in un baule nel 1842, resta il punto di riferimento nella via della santità, via che tutti i cristiani, in qualunque condizione di vita, sono chiamati a percorrere. Proprio l’epoca post-conciliare ha inaugurato, contro ogni aspettativa, l’era glaciale mariologica, che partecipa ed acutizza drammaticamente la marginalizzazione di Cristo e di Dio stesso tra i cristiani e all’interno della comunità ecclesiale, sostituiti vilmente dal Mondo, dal Progresso, dalla Pace, dall’Umanità e da altri idoli simili, del medesimo falso conio. Ma Maria – con la sua santità sfolgorante e inarrivabile – divide: per questo è sempre più utile e necessaria alla fede dei cristiani. Dobbiamo assolutamente recuperare, oltre a ciò che unisce gli uomini tutti, ciò che li divide: in primis, la verità e la santità. E Maria è l’emblema di entrambe: senza Maria esistono solo verità dimidiate e senza di Lei è impossibile essere giusti e piacere a Dio; poveri teologi anti-mariani, dunque!
Quindi: se è indubbio che i «santi non sono i supereroi che Hollywood presenta», ma sono, più semplicemente, «gli amici di Dio che mettono Lui al primo posto nella loro vita e che si lasciano guidare e correggere da Lui» (p. 8), secondo il Montfort è altresì vero che «i santi sono formati in Maria» (p. 9). Il Trattato prevederebbe un lungo cammino di 33 giorni per arrivare, con consapevolezza e sufficiente formazione, alla definitiva consacrazione del proprio cuore alla Madonna. Mons. Kolfhaus li ha ridotti a 12 «per rendere più facile a tutti, specialmente per coloro che iniziano una vera vita spirituale, questo cammino» (p. 13). Così, meditando su testi classici della spiritualità, o su autori di sicura impronta mariana (san Massimiliano Kolbe, Don Bosco, san Bernardo, ecc.), il Sacerdote tedesco ci fa progressivamente entrare nel mistero inesauribile di Maria, oserei dire nel “cielo di Maria”, Madre di Dio, Regina dell’Universo e Corredentrice dell’umanità. Si tratta in pratica di leggere brevi testi meditativi, di assimilarli, di recitare orazioni mariane e di mettere, con volontà ferma e decisa, la propria vita e il proprio pensiero al servizio di Dio, di Cristo e della Chiesa. Di sicuro l’agile libretto di don Kolfhaus farà avvicinare i suoi lettori, che ci auguriamo numerosi, specie tra i giovani, alla via mariana ovvero alla comune via della santità cristiana, sotto lo sguardo e il Cuore della Madre. Oggi poi nella mancata Pentecoste post-conciliare, la mariologia classica del Montfort si riveste di altre virtualità ermeneutiche forti: la romanità del Cattolicesimo, la sua identità teologica e teocratica (Dio infatti è il Monarca unico dell’Universo) e il suo DNA perenne, hanno 2 vie immediate per il suo integrale ripristino. La Liturgia cattolica tradizionale e la Mariologia teologica classica: combattere su questi due fronti, alla scuola del Montfort, è fare opera di chiarificazione, di purificazione e di restaurazione. Proprio nei tempi ultimi di cui parlava il Santo bretone l’amore alla Madonna, amore superiore a tutto quel che è terreno, è e sarà il segno di distinzione dei veri Apostoli: i falsi avranno dalla loro le cattedre e il consenso del mondo, ma mai la Madonna.

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