I FIORETTI
Tra le fiamme del Purgatorio San Pio e le “sue” anime
dal Numero 43 del 17 novembre 2024
La preghiera di padre Pio e la sua offerta, specialmente nella celebrazione del Santo Sacrificio, ottenevano una vera pioggia di grazie sulle anime sante del Purgatorio. Ecco qui due racconti molto suggestivi che fanno percepire la grazia che Dio aveva infuso nel Santo del Gargano per l’intercessione che offriva a quelle anime. Il primo racconto si ambienta durante il periodo della prima Guerra mondiale. Una sera, dopo cena, quando il convento era già chiuso, i confratelli di padre Pio udirono delle voci provenienti dal corridoio d’entrata, che gridavano: «Viva padre Pio!». Per ordine del superiore, il frate portinaio raggiunse il portone d’entrata con l’obbedienza di far uscire il più presto possibile quei figli spirituali del Santo, ma stranamente il frate non vide nessuno, anzi la porta era serrata. Il superiore, venuto a conoscenza del fatto, chiese immediatamente a padre Pio delle spiegazioni, il quale con tutta semplicità rispose: «Erano anime del Purgatorio venute a ringraziarmi per le mie preghiere». Un altro episodio accadde sempre durante la cena dove, all’improvviso, padre Pio si alzò da tavola e se ne uscì. Essendo una cosa molto insolita, il superiore incaricò due frati di seguirlo. Questi vedendo il Santo parlare da solo, si avvicinarono al padre e lui sorridendo gli disse: «Non vi preoccupate, sto parlando con alcune anime del Purgatorio che si sono fermate qui per ringraziarmi, perché questa mattina le ho ricordate durante la Messa». Questi sono due brevi racconti, tra i molti sul Purgatorio, che ci dimostrano il rapporto familiare che padre Pio aveva con queste anime. Molte preghiere le riserbava in suffragio ad esse. Il Santo metteva in guardia i suoi figli spirituali su questo luogo di espiazione. Ricordiamoci che soltanto le anime pure possono entrare nei gaudi eterni del Paradiso, mentre l’anima che abbia anche una minima macchia di peccato da espiare, andrà in Purgatorio. Le sofferenze in Purgatorio sono tremende e la più grande pena su questa terra è la minima in Purgatorio. Questa sofferenza è una dolorosa purificazione che la divina Giustizia esige: Dio è giusto e dà a ciascuno il suo. L’aspetto più penoso è sapere che queste anime pregano con grande fervore ma senza efficacia per loro stesse; ad esempio santa Faustina Kowalska sentì in una delle sue visioni del Purgatorio queste testuali parole: «La mia Misericordia non vuole questo, ma lo esige la mia Giustizia». Questo aspetto è molto importante da meditare poiché nel giorno del Giudizio ogni minimo pensiero, parola e azione verranno giudicati con rigorosissima severità. È nostro grandissimo dovere pregare per le anime che, anche in questo momento sono davanti al tribunale di Dio o, purtroppo sono già in Purgatorio. La devozione alle anime sante del Purgatorio in san Pio era intensa e questo lo si può benissimo constatare dai due racconti che ho esposto prima. Il mezzo più efficace che padre Pio usava per salvare le anime da quel fuoco inestinguibile fu la Santa Messa. Molte persone che partecipavano alla sua Messa dicevano che quando il padre arrivava al memento, si fermava per circa dieci minuti, ricordando a Dio tutte le anime per cui veniva applicato il Santo Sacrificio. La preghiera più efficace, accessibile a tutti, è il santo Rosario. Padre Pio affermava che ogni corona era un refrigerio dal fuoco che le tormenta e, in un’altra occasione, ad una figlia spirituale, donandole una corona del Rosario le disse: «Ti affido un tesoro: sappi tesoreggiare, vuotiamo un angolo del Purgatorio!». Perciò, con molta fiducia, aumentiamo il numero di corone giornaliere, anche se questo comporta un sacrificio per la nostra debole natura; tutti gli sforzi impiegati in questo pellegrinaggio terreno ci otterranno le grazie delle preghiere di quelle anime. Un modo semplice ed efficace per suffragare le anime del Purgatorio è il seguente: creare una tabellina numerata con varie categorie di anime purganti (ad esempio le anime dei sacerdoti, le anime più “dimenticate” del Purgatorio, le anime che in vita più mancarono di carità ecc.). Ad ogni numero corrisponde una categoria di queste anime. In un sacchetto mettiamo i numeri corrispondenti a quelli della tabella e, quando estraiamo un numero, guardiamo sulla tabella a quale categoria di anima corrisponde e recitiamo per questa qualche Requiem. Padre Pio, ogni volta che saliva o scendeva le scale, si fermava davanti a questa tabella e dopo aver estratto un numero, recitava dei Requiem e altre preghiere in favore di quelle anime. Imitiamo i santi che sono il Vangelo messo fedelmente in pratica.
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