I FIORETTI
Padre Pio tutto mariano
dal Numero 17 del 30 aprile 2023

Quella di “essere figlio di Maria” sembra essere stata per san Pio da Pietrelcina una vera e propria vocazione sin dai suoi albori: padre Pio nacque, infatti, nel bel mese di maggio, da sempre dedicato in modo particolare alla Madonna, mese che egli volle costantemente celebrare con grande devozione e affetto filiale nei confronti della “Mammina”. 
Il giorno seguente alla sua nascita, poi, il piccolo Francesco Forgione fu condotto al fonte battesimale di una chiesetta che portava il nome di Santa Maria degli Angeli (oggi Sant’Anna), lo stesso titolo di quella Santa Maria degli Angeli – la Porziuncola – che ad Assisi aveva visto la nascita dell’Ordine Francescano e la sua straordinaria espansione da una parte all’altra della terra. 
Fu chiamato dunque Francesco, come il Poverello d’Assisi, ed era nato alla grazia divina nel grembo mariano di Santa Maria degli Angeli, proprio come l’Ordine. 
Sin da piccolo Francesco rivelò una pietà fuori dell’ordinario. L’amore alla preghiera, alla solitudine lo spingeva a recarsi spesso in chiesa, talvolta ottenendo persino il permesso di farsi chiudere in quel luogo sacro, quando il sacrestano veniva con le sue chiavi ad adempiere al suo compito. E quando un tale privilegio gli era invece negato, si sedeva su una pietra davanti alla chiesa e se ne stava lì tranquillo a pregare, tutto raggiante. Questo amore alla preghiera lo teneva vicino soprattutto all’Eucaristia e alla Madonna. 
Come amava la Madonna! Da piccolo era devotissimo della Madonna della Libera, patrona di Pietrelcina, che chiamava «la Madonnella nostra». Egli stesso affermava: «Mi sono cresciuto ai suoi piedi». 
La Madonna della Libera, in realtà, non è altro che la Madonna delle Grazie, la quale, sotto questo titolo specifico seguì con il suo sguardo materno tutto il resto della vita che padre Pio visse a San Giovanni Rotondo, nel convento dei cappuccini, per ben cinquantadue anni, da Lei assistito in modo particolare nel ministero sacerdotale, oltre che nella sua stessa vita spirituale, intessuta di episodi a dir poco straordinari. 
Il suo amore alla Madonna si manifestava specialmente nella devozione al santo Rosario, coltivata già nella casa paterna. Mamma Peppa, inoltre, quando il giovanissimo Francesco lasciò la famiglia per entrare nel noviziato dei cappuccini a Morcone, pensò bene di lasciargli in dono e ricordo una bella coroncina del Rosario, segno certo della devozione stessa della mamma, che aveva saputo instillare anche in casa. L’importanza attribuita da Francesco al santo Rosario si denota anche da un componimento scolastico da lui scritto, in cui riporta la storia del piccolo “Giovanni”, il quale – usiamo le parole stesse del tema scritto dal Santo – «professava una grandissima e singolarissima devozione alla Santissima Vergine e perciò non faceva passare mai giorno senza recitarle ora il Rosario e ora un’altra devozione» e racconta di come Giovanni, cresciuto, ricevé in premio della sua devozione mariana la grazia di ottimi risultati nella carriera militare da lui intrapresa. Racconto inventato da un bambino, che in questo modo manifestava chiaramente la sua stima e fiducia nella Vergine, Mediatrice di tutte le grazie, che avrebbe premiato anche lui, per la sua devozione straordinaria, con una vita di altrettanto straordinaria unione a Gesù, diventandone un’immagine e un’icona perfetta e sublime. 
Un episodio significativo è il seguente. Il 14 agosto 1958, vigilia della festa dell’Assunta, il Padre guardiano del convento dei cappuccini di San Giovanni Rotondo chiese a san Pio un pensierino spirituale. Padre Pio abbassò il capo, incominciò a singhiozzare e, a tratti, prese a dire: «La Madonna...». Il singhiozzo diventò pianto e impediva al Padre di continuare; poi con sforzo riprese: «La Madonna...». Ancora si fermò: forti tremiti lo fecero sussultare in tutto il corpo. «La Madonna – ripeté per la terza volta – è la Mamma nostra!». Poi un pianto dirotto e irrefrenabile scosse padre Pio che a stento riuscì a prendere il fazzoletto per asciugarsi le lacrime che, ormai, gli avevano bagnato tutto il viso. Allora lasciò cadere le mani sulle ginocchia e, piangendo, continuò a gridare: «La Madonna è la Mamma nostra, la Madonna è la Mamma nostra!». Il pensiero di avere una Madre in Cielo tutta per noi, la stessa Madre di Gesù, commuoveva fino alle lacrime il cuore di san Pio, così sensibile alle realtà spirituali e celesti. 
Qual è invece la nostra devozione alla Vergine Maria? Ci rendiamo veramente conto che Ella è nostra Madre, degna del nostro amore e della nostra venerazione ben più della nostra mamma terrena? Ci comportiamo nei suoi confronti da veri figli? 
Amare la Madonna non è una scelta facoltativa, ma un dovere filiale da parte nostra, poiché Dio stesso ha scelto di venire a noi per mezzo di Lei e ha decretato che Ella sia anche la via per la quale noi possiamo giungere a Lui nel modo più “facile, rapido e sicuro” come affermano, in particolare, san Luigi M. Grignion da Montfort e san Massimiliano M. Kolbe. Gesù, poi, ci ha lasciato in eredità questa Madre dolcissima, quando, morente sulla Croce, ha detto a san Giovanni – e a ciascuno di noi nella sua persona –: «Ecco tua madre» (Gv 19,27). 
Mettiamoci dunque alla scuola di padre Pio anche in questo, imitiamolo nel suo amore fervido alla Madonna. Se ci rendiamo conto di essere carenti in questo amore, il mese di maggio è il tempo propizio per cominciare o ricominciare, partendo dal chiedere a Lei stessa, la Mediatrice di tutte le grazie, la grazia di riscaldare e di infiammare il nostro cuore nell’amore verso di Lei e, di conseguenza, verso Gesù. Manifestiamo in modo pratico la nostra intenzione di intraprendere seriamente questo “cammino mariano” incrementando la recita dei nostri Rosari, soprattutto in questo mese a Lei dedicato. 
Ma, cosa ancor più importante e più di ogni altra cara alla nostra divina Madre, intensifichiamo l’impegno nel combattere seriamente i nostri difetti, sradicando le nostre cattive tendenze, eliminando di volta in volta tutto ciò che offende il nostro Gesù e la nostra cara “Mammina”.  

di Suor M. Virginia di Gesù, Il Settimanale di Padre Pio, N. 17/2023

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