I FIORETTI
Con gli occhi della Chiesa...
dal Numero 28 del 16 luglio 2017

Osserviamo come il nostro Santo guarda alla Chiesa, conducendo un dialogo serrato con il suo confratello Padre Pellegrino Funicelli, anche se esso non è avvenuto certamente in una sola circostanza. 
Padre Pellegrino: «Un giorno gli domandai: “Ma lei, padre, come fa a vedere Gesù?”. Padre Pio, seccato dalla mia fantasiosa ricerca di conoscere segreti di estasi, mi rispose: “Levati dalla testa certi grilli. Io vedo Gesù con gli occhi della Chiesa e di tutti i membri della Chiesa, specialmente con quelli della Madre della Chiesa, la Vergine Santissima”».
Padre Pellegrino: «Una volta gli dissi, quasi scherzando: “Lei, padre, recita tanti Rosari e a me sembra che voglia mettersi in gara con l’arcangelo Gabriele nel salutare la Vergine Santissima. Non solo, ma lei ha la bella pretesa di batterlo”. Padre Pio, sorridendo mi raccomandò di non dire sciocchezze. Approfittai del sorriso per insistere nelle domande: “Comunque lei è un campione del santo Rosario e certamente chiede molte grazie alla Madonna. Ma perché non mi dice se alla Madonna chiede qualche grazia per se stesso, e quale?”. Fu generoso: “Chiedo quella di non avere occhi se non per vedere Gesù e la sua Chiesa su questa terra”».
Padre Pellegrino: «Un giorno osservai: “Lei, padre, dice che per non diventare presuntuosi non dobbiamo troppo fidarci del nostro cervello. Ma, così, non corriamo il rischio di diventare pazzi o scemi?”. Padre Pio mi rispose sorridendo: “Sì, è vero. Ma io mi sento sempre perfettamente equilibrato nel mio modo di pensare e di agire, perché, alla fine, lascio sempre guidare la mia ragione dalla mia fede. E la mia fede è quella della Chiesa Cattolica”. “Utopie!”, dissi sprezzante. “La fede – rispose – assomiglia ad un bel sogno, ma non è un’utopia”. E poi aggiunse: “Tu piuttosto sei un pazzo, se credi di salvarti fuori della Chiesa Cattolica. Posso compatire e comprendere le illusioni di coloro che non hanno avuto il dono della fede, non te”».
Le convinzioni di Padre Pio avevano una perfetta corrispondenza nel suo comportamento. Dentro i confini della Chiesa trovava tutta la pace per lui possibile. «Se faccio un po’ di bene – diceva – lo devo alla fecondità e vitalità della Chiesa».
Si inebriava nel sentir parlare delle virtù dei Santi, i figli della Chiesa Cattolica. In seno alla Chiesa sembrava che riprendesse, in un certo senso, la piena padronanza di se stesso e che camminasse con somma scioltezza. In seno alla Chiesa poneva la parola fine sulle tempeste dei propri sentimenti.

Padre Marcellino IasenzaNiro,
Padre Pio. Profilo di un santo, pp. 35-37

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