ATTUALITÀ
Matrimonio controcorrente
dal Numero 2 del 11 gennaio 2015
di Lazzaro M. Celli

In tempi attuali, bisogna guardare alla realtà soprannaturale del Matrimonio, per comprendere ciò che a uno sguardo puramente umano può sfuggire: esso è un patto di fedeltà stipulato prima con Dio che con il coniuge, ecco perché se una parte viene meno, l’altra non è sciolta dal vincolo sacro.

«Io prendo te come mia sposa», non è una semplice affermazione, una frase di rito per quanto impegnativa possa essere. È un progetto, un patto di fedeltà prima che con il coniuge con Dio stesso. Significa: “Io scelgo di percorrere con te il cammino per la Salvezza eterna. Finora ho camminato da solo; da questo momento in poi lo condivideremo”. Significa: “Io voglio essere per te strumento docile nelle mani dell’Immacolata, affinché possa aiutarti a camminare verso il Paradiso per gli anni che vivremo insieme”. È una promessa che noi facciamo innanzitutto al Padre nostro; un patto che sigil­liamo principalmente con Lui e solo in via subordinata con il coniuge. Ecco perché chi rompe quel patto lo rompe innanzitutto con Dio e, pertanto, il coniuge che resta fedele non dovrebbe essere giustificato se a sua volta volesse sciogliere il sacro accordo, poiché il suo primo destinatario è Dio.
    È a Lui che si deve restare fedele, com’è per Lui che si dice: «Io prendo te come mia sposa». In virtù di questa fedeltà che Gli si deve, il coniuge che subisce gli effetti dell’infedeltà deve persistere nella sua promessa, offrendo il dolore provato, per la santificazione dell’altra parte. Il coniuge tradito è responsabile della salvezza del coniuge traditore, in quanto nel sacramento del Matrimonio ha promesso a Dio di volere essere mezzo docile di salvezza per l’anima del marito o della moglie, attraverso la mediazione dell’Immacolata.
    Di fronte ad un programma simile, di natura più divina che umana, non vale alcun diritto di rifarsi una famiglia. L’indissolubilità del Matrimonio è l’indissolubilità della promessa fatta a Dio per condividere con l’altra parte la salvezza dell’anima, anche se quest’ultima volesse infrangere il vincolo contratto in modo soprannaturale. Il Matrimonio cristiano è l’immolazione, insieme a Cristo, per la salvezza delle anime; è una strada da prendere per cooperare con l’Immacolata alla salvezza dei fratelli. E vogliamo che al di sopra di tutto non ci sia la salvezza dell’anima della sposa o dello sposo infedele?
    Questo dovrebbe bastare per impedire che il diritto a rifarsi una famiglia, del tutto in linea con i tempi moderni, si sostituisca al dovere di esercitarsi nella castità, offrendo la penitenza a Dio per la salvezza del coniu­ge. E se qualcuno obiettasse che la castità è contro i “bisogni” degli uomini, bisognerebbe rispondere che mangiare è un bisogno, perché se non si mangia si muore; bere è un bi­sogno, ma la castità non è contro il bisogno umano, perché non è mai morto nessuno di castità.
    Non è nuova la tendenza di ridurre gli insegn­amenti di Dio alla logica dei tempi; dobbiamo evitare di scadere in un cristianesimo di compromesso, dobbiamo essere noi ad adattarci alla sua Parola, ben sapendo, come ci ricorda l’apostolo Giacomo, che chi fissa lo sguardo sulla Legge di Dio e le resta fedele, troverà la sua felicità nel praticarla.
    Del resto perché il Matrimonio cristiano s’impose su quello pagano? Non certo perché si rinunciò all’insegnamento del Vangelo per accomodarlo ai tempi, anche perché se ciò fosse avvenuto, non ci sarebbe stato il processo di adattamento dell’unione matrimoniale secondo gli ammaestramenti del Signore Gesù. Se questo processo fu avviato, lo si deve al fatto che non prevalse la logi­ca del “misericordiosismo”, una logica cioè di adattamento ai desiderata degli uomini. Furono i costumi dell’epoca a mutare, a ricrearsi sotto l’azione benefica della conversione, non furono gli insegnamenti di Dio ad adattarsi alla condizione del tempo.
    E se oggi il Matrimonio è diventato tante cose, non è forse anche perché si è smarrita la passione per l’insegnamento della Verità di Nostro Signore Gesù Cristo?

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