ATTUALITÀ
Catene e terrore per i militi ignoti
dal Numero 47 del 1 dicembre 2013
di Lazzaro M. Celli

Il vero cristiano si dimostra nel momento della prova, così come il Cattolicesimo, lungo la storia anche moderna, ha illuminato il mondo della sua Verità proprio quando ha subito i più duri attacchi e persecuzioni. Un motivo, questo, per misurare il nostro impegno cristiano...

Catene e terrore è il titolo del libro che raccoglie le memorie del vescovo Ioan Ploscaru, rinchiuso per 14 anni nelle carceri rumene. Ecco come il primate di Lugoj (città della Romania) descrive un interrogatorio con un investigatore di regime.
- Non ti sei stancato della prigione?... Non hai nessuno fuori? Non hai genitori, fratelli e sorelle che desideri vedere?
- Il maggior dono dell’uomo – dopo Dio, la salvezza dell’anima e la fede – è la libertà!... Capirà che se non accetto le sue condizioni per essere liberato, vuol dire che ho qualcosa cui tengo più della mia vita: la fede in Dio! Io so che la mia sorte è legata a quella della mia Chiesa. Fino a che la Chiesa non sarà libera, neppure io lo sarò, e sopporterò con gioia tale privazione, che è più dura della mia morte. Le torture e le sofferenze non ci fanno decidere di abbandonare la fede.
- ...Tramite quali persone vi mettete in contatto fra voi e con quelle delle altre prigioni? Tutti infatti danno approssimativamente la stessa risposta.
- Danno la stessa risposta non perché si siano consigliati, ma perché professano la stessa fede, che impone lo stesso atteggiamento in qualunque luogo siano.
Le parole del vescovo Ploscaru dovrebbero guidarci per orientare rettamente il nostro vivere da cristiani languidi ed in pantofole. La vita dei cardinali Mindszenty, Wyszynski e Beran o di padre Popieluszko o don Ladislao Findysz, sono solo alcuni dei nomi a cui devono unirsi quelli di centinaia di suore, frati e laici perseguitati per la fede nell’Europa dell’Est e sepolti sotto il silenzio della cortina di ferro. Sono loro i militi ignoti, come ebbe a definirli il Santo Padre Giovanni Paolo II. È dedicata a loro la serie di 28 documentari trasmessi su Tv2000, ogni venerdì, alle 21:20; può essere un’occasione di stimolo per invogliarci ad impegnarci senza tregua nel cammino di perfezione cristiana, per mezzo dell’Immacolata; per l’acquisizione, fino al grado eroico, delle virtù umane e di fede, al fine di conseguire la santità di vita e meritare, finalmente, il Premio eterno. Queste storie di persecuzione, che vergognosamente vengono alla luce solo oggi, sono forse una profetica preparazione a quanto accadrà nel prossimo futuro in Europa Occidentale. In alcuni Paesi ci sono già le avvisaglie che introducono il reato di opinione, con il supporto di leggi che condannano alla galera chi professa la Dottrina della Chiesa Cattolica su alcuni temi caldi come la famiglia tra persone dello stesso sesso.
Prima di predisporre l’attacco frontale c’è stata la parte preparatoria: la delegittimazione della Chiesa. Uno dei mezzi storici della delegittimazione è la calunnia. Si calunnia uno Stato, un’Istituzione, una persona e poi si procede verso la sua eliminazione. Sebbene la calunnia faccia tanto soffrire, c’è un modo per considerarla con gli occhi dei santi. Leggiamo cosa scrive a proposito il santo vescovo Antonio Maria Claret, nell’autobiografia.
«Vedevo ben chiaro che Dio nostro Signore mi voleva umile e mi aiutava non poco con le occasioni che mi offrivano per umiliarmi. In quei primi anni di missione mi vedevo molto perseguitato da ogni parte, e questo è, invero, assai umiliante. Ero oggetto delle più brutte calunnie, dicevano che avevo rubato un asino, e che so io che altre fandonie. All’inizio di ogni missione o funzione, nella sua prima metà sorgevano nei paesi menzogne, storie e calunnie di ogni genere a mio riguardo, di modo che avevo molto da offrire a Dio, e insieme buon materiale per esercitare la pazienza, la mansuetudine, la carità e le altre virtù».
Se da una parte, al confronto con i martiri dell’Est, dobbiamo vergognarci per il modo in cui viviamo la nostra fede, dall’altra abbiamo di che ringraziare Dio quando imperversa il tempo della calunnia o quando si profila all’orizzonte l’accanimento furioso delle persecuzioni. 

Ventesimo secolo: secolo di Martiri

Il totale dei Martiri cristiani uccisi durante i 20 secoli di storia della Chiesa sono stati circa 70 milioni.
Ebbene, di questi 70.000.000 di Martiri, ben 45.500.000 (che corrisponde al 65% del totale) sono stati martirizzati in questo nostro ultimo secolo, dall’anno 1900 al 2000.
Ne viene che la media dei Martiri per ogni anno di questo secolo, sale vertiginosamente, raggiungendo (45.500.000 : 100 anni) l’incredibile numero medio di 455.000 Martiri all’anno che corrisponde alla media di 1.250 Martiri al giorno!
Questa enorme crescita di Cristiani martirizzati nel XX secolo non può essere spiegata se non si ammette un intervento potente e straordinario di satana nella lotta contro la Chiesa. Ne è prova che satana, il “grande regista del mondo”, oggi come non mai coalizza contro Cristo e i suoi fedeli le forze più disparate e contrastanti...

Il Martirio dei Cattolici della Romania (1948-?)

Sebbene i Cristiani cattolici siano una minoranza rispetto ai Cristiani ortodossi, la persecuzione antireligiosa comunista iniziò nel 1948 (ed è praticamente ancor oggi attiva con provvedimenti di legge che discriminano i Cattolici) è stata scatenata in modo violento e distruttivo non contro la Chiesa ortodossa, ma contro la Chiesa Cattolica. La prima mossa fu la confisca di tutti gli edifici appartenenti alla Chiesa; poi si passò all’eliminazione del Clero. Si passò quindi alla soluzione finale: l’eliminazione fisica di tutti i Vescovi della Chiesa Greco-Cattolica.
La persecuzione della Chiesa Greco-Cattolica di Romania è iniziata nel 1948; ma quando è terminata? Non è ancora terminata!
Uno degli eroici vescovi rumeni, Iuliu Hirtea, ha scritto poco prima di morire, nel 1970, queste parole di denuncia e di supplica: «Voi ci chiamate “La Chiesa del silenzio”. Ma la vera Chiesa del silenzio siete voi, voi cristiani del mondo libero e che tacete e non ci aiutate!».

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