RELIGIONE
La devozione al Santo Volto della beata Pierina De Micheli
dal Numero 12 del 17 marzo 2024
di Lazzaro M. Celli

Tutto cominciò un Venerdì Santo, allorché Gesù le chiese un bacio sul Volto per riparare il bacio di Giuda. La devozione al Santo Volto della beata Pierina De Micheli è essenzialmente una devozione di riparazione, che mira a cancellare con l’amore quel bacio traditore che tanto ferì il sensibilissimo Cuore di Cristo.

Dopo aver letto la vita della beata Maria Pierina De Micheli, si prova un certo timore a scrivere di questa grande mistica del secolo scorso. La mano che guida la penna vorrebbe sparire per lasciare spazio solo ai suoi colloqui con Gesù. Ci limiteremo a riportare solamente quello che riguarda la devozione al Santo Volto di Gesù. 


La beata Pierina nacque a Milano l’11 settembre 1890. A 12 anni, era un Venerdì Santo, mentre era in fila per il tradizionale bacio alla croce, sentì una voce. Gesù le domandava: «Nessuno mi dà un bacio di amore in volto per riparare il bacio di Giuda?». Inutile dire che Pierina, al secolo Giuseppina, si offrì per compiere quel gesto d’amore. E come tutti gli atti d’amore compiuti per Nostro Signore, il risultato fu la felicità che si prova dopo averli compiuti. La piccola tornò a casa credendo di aver soddisfatto il desiderio del Salvatore per sempre. Si sbagliava. Tuttavia, da quel giorno baciava spesso il suo Volto e molte volte si sentiva trattenere da Lui al punto che le riusciva difficile staccarne le labbra. 


Il 15 ottobre 1913 entrò tra le Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires. Durante il noviziato, mentre era in adorazione davanti al tabernacolo, sentì Gesù che le disse: «Baciami!». Le sue labbra non si poggiarono sul gesso, ma su viva carne e ne rimase come incollata. 


Nel 1920 viene trasferita in Argentina. In questa comunità non fu compresa e soffrì molto. Il 12 aprile, in risposta ai suoi lamenti, Gesù le mostrò il suo Volto insanguinato. Da allora, scriverà: «Il Volto di Gesù divenne il mio libro di meditazione, la porta di entrata nel suo cuore. Il suo sguardo era tutto per me: Ci guardavamo sempre e facevamo delle gare di amore. Io gli dicevo: “Gesù, oggi ti ho guardato di più”, e Lui: “Provamelo, se puoi”. Io gli facevo ricordare le numerose volte che lo guardavo senza sentirlo, ma vinceva sempre Lui. Di tanto in tanto, negli anni che seguirono, mi appariva or triste, or sanguinante, comunicandomi le sue pene e chiedendomi riparazioni e sofferenze e chiamandomi a immolarmi nel nascondimento per la salvezza delle anime».


Scriverà poi: «Nel 1936 Gesù cominciò a mostrarmi il desiderio che il suo Volto fosse onorato. Nell’adorazione notturna del primo venerdì di Quaresima, dopo avermi partecipato i dolori della sua agonia nel Getsemani, con il Volto velato da profonda tristezza, mi disse: “Voglio che il mio volto che riflette le intime pene del mio animo, il dolore e l’amore del mio cuore, sia più onorato. Chi mi contempla mi consola”». 


Intanto, nella cappella della casa religiosa dell’Istituto sita in Milano, dove suor Pierina era rientrata, per la prima volta il Santo Volto di Gesù fu onorato pubblicamente. Era un martedì di Quinquagesima, martedì precedente il Mercoledì delle Ceneri. Il Volto era una copia di quello della sacra Sindone ed era stato donato dal cardinale di Milano, Ildefonso Schuster. Gesù le rinnovò l’invito ad offrire al Padre celeste il suo Santo Volto e ad immolarsi per la santificazione delle anime.


Il 31 maggio del 1938 le apparve la Madonna. Aveva tra le mani uno scapolare bianco e le disse: «Ascoltami bene e riferisci tutto esattamente al Padre confessore: questo scapolare è un’arma di difesa, uno scudo di fortezza, un pegno di amore e di misericordia che Gesù vuol dare al mondo, in questi tempi di sensualità e di odio contro Dio e contro la Chiesa. Si tendono reti diaboliche per strappare la fede dai cuori. Il male dilaga. I veri apostoli sono pochi, è necessario un rimedio divino, e questo rimedio è il Santo Volto di Gesù! Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo, e faranno, potendo, una visita al Santissimo Sacramento per riparare agli oltraggi che ricevette il Santo Volto del mio Figlio Gesù durante la sua Passione e che riceve ogni giorno nel Sacramento eucaristico, verranno fortificati nella fede, pronti a difenderla e a superare tutte le difficoltà interne ed esterne; di più faranno una morte serena sotto lo sguardo amabile del mio divin Figlio».


Interessante anche notare come la devozione al Santo Volto non sia in competizione con quella del Sacro Cuore, perché come scriverà la Beata: «Il Santo Volto è tutto per me, perché mi porta dritto al suo Cuore, come fosse la porta, e qualche volta mi ci perdo completamente». E Gesù confermò questa stupenda verità, come si evince da quanto ella scrisse nel 1944: «Gesù mi concede qualche regalo del suo amore infinito. Nella festa del suo Cuore divino, Gesù mi mostrò il mio cuore nel suo Cuore».  


Il 21 novembre del 1938, Gesù si mostrò grondante di sangue e le disse: «Ho dato il mio Cuore come oggetto sensibile del mio amore per gli uomini, e do il mio Volto come oggetto sensibile del mio dolore per i peccati degli uomini e voglio che sia onorato con una festa particolare nel martedì di Quinquagesima, festa preceduta da una novena in cui tutti i fedeli riparino con me, unendosi alla partecipazione del mio dolore». E poi ancora dirà: «Voglio che il mio Volto Santo sia onorato in modo particolare il martedì».


Negli anni ’40 fa coniare delle medaglie con il Volto Santo di Gesù corrispondente a quello raffigurato sulla sacra Sindone. Il nemico avversò quest’iniziativa in tutti i modi e quando portarono le medaglie nella sua cella, il diavolo le scaraventò tutte per terra. L’accanimento diabolico contro la medaglia costituisce un ulteriore prova certa di quanto possa essere prodigiosa. 


La devozione al Volto Santo, oltre a riparare il bacio sacrilego di Giuda, gli oltraggi subiti dal Redentore, oltre ad ottenere la conversione dei peccatori, doveva pure riparare per le Messe sacrileghe celebrate dai sacerdoti in peccato e per coloro che fanno la Comunione senza essere in grazia di Dio. E se la Madonna, nel lontano 1938, l’additava come un rimedio necessario contro la deriva del mondo, oggi, a maggior ragione, si dovrebbe diffondere e praticare tra il maggior numero possibile di anime.  
 

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