RELIGIONE
Maria Santissima, Regina dei cuori
dal Numero 35 del 25 settembre 2022
di Francesco Miridia

«L’autorità conferita a Maria da Dio è talmente grande da sembrare che Ella abbia la medesima potenza di Dio e le sue preghiere e domande sono talmente efficaci presso Dio, da valere sempre quali comandi presso la sua Maestà, la quale non resiste mai alla preghiera della sua diletta Madre».

Il rapporto diretto e stabile con Maria Santissima nella preghiera ha sempre dimostrato, nella storia della Tradizione cattolica, di perfezionare il cammino di conversione al Vangelo, ispirando un maggiore impegno nel perseguire una vita di fedeltà a Cristo, docile allo Spirito Santo e in comunione col Padre: «Maria è la Regina del Cielo e della terra per grazia, come Gesù ne è il Re per natura e per conquista. Ora, come il regno di Gesù Cristo consiste principalmente nel cuore, secondo quel che è scritto: “Il regno di Dio è dentro di voi”, così il regno della Santissima Vergine sta principalmente all’interno dell’uomo, cioè nella sua anima. È soprattutto nelle anime che essa è glorificata insieme col Figlio, più che in tutte le creature visibili, tanto che possiamo chiamarla con i santi: Regina dei cuori» [1]. 
Gesù dice di se stesso di essere la Luce del mondo (cf Gv 8,12), il Figlio di Dio fatto uomo, la Via, la Verità e la Vita (cf Gv 14,6). Infatti nel Vangelo secondo Giovanni si legge: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre» (Gv 12,44-50). Credere in Lui accogliendo e vivendo la sua parola, ci fa percorrere un cammino di vera illuminazione interiore, perché Egli è la Luce che porta a Dio. Riscopriamo con il Vangelo che la vita terrena non è solo materia, emozioni, ma è soprattutto una viva esperienza di crescita interiore con Gesù che ci dona il suo Santo Spirito per passare, come dice san Paolo, da stanze più buie a stanze sempre più luminose, per raggiungere la salvezza.
Questa Luce ci è stata donata per mezzo di Maria Santissima che ha voluto col suo “Fiat” donarla all’umanità. Il Padre manda il Figlio per mezzo di Maria, la quale lo dona al mondo, come uomo, attraverso la fecondità tutta divina dello Spirito Santo, perché così ha voluto Dio. Il Figlio sceglie Maria come sua Madre, volendo in Lei farsi uomo, da Lei nascere e a Lei volle essere sottomesso perché tale era la volontà del Padre: «Dio Padre ha dato al mondo il suo unico Figlio soltanto per mezzo di Maria [...]. Per avere un simile tesoro [Cristo], soltanto Maria l’ha meritato e ha trovato grazia davanti a Dio con la veemenza delle sue preghiere e con la sublimità delle sue virtù» [2].
Nessuno più di Maria ha un grado di comunione con la Santissima Trinità così profondo. Dice il Montfort: «Per mezzo di Maria ebbe inizio la salvezza del mondo [...]. Maria è tutta relativa a Dio, una eco di Dio: come la luce rispetto al sole o il calore rispetto al fuoco sono inseparabili, così Maria è inseparabile da Dio» [3]. Dio, con la nascita di Cristo, ha riversato in pienezza la sua infinita bontà nel Cuore Immacolato di Maria che è il suo capolavoro, il miracolo dell’Onnipotente, l’abisso di grazia: «Maria è l’eccellente capolavoro dell’Altissimo, che se ne riservò la conoscenza e il possesso [...]. Maria è la fonte sigillata e la Sposa fedele dello Spirito Santo, dove Lui solo può entrare. Maria è il santuario e il riposo della Santa Trinità, dove Dio si trova in modo magnifico e divino più che in qualsiasi altro luogo dell’universo, non eccettuata la sua dimora sui cherubini e serafini» [4].
Ella per prima è stata trasformata, per mezzo della grazia, al fine di divenire Ella stessa mezzo di grazia per noi perché la Santissima Trinità così ha voluto: «Dio Padre ha radunato tutte le acque e le ha chiamate mare, ha radunato tutte le grazie e le ha chiamate Maria. Questo grande Iddio possiede un tesoro e un emporio ricchissimo, dove ha racchiuso tutto quanto possiede di bello, di splendido, di raro e di prezioso, perfino il proprio Figlio. E questo tesoro immenso è Maria, che i santi chiamano: tesoro del Signore, dalla cui pienezza gli uomini sono arricchiti» [5].
Il Padre ha dato il Figlio al mondo per mezzo di Maria e vuole avere figli per mezzo di Lei; anzi chi vuole Dio come Padre deve avere Maria come Madre: «Lo Spirito Santo, che è sterile in Dio, cioè non dà origine ad un’altra persona divina, è divenuto fecondo per mezzo di Maria da Lui sposata. Con Lei, in Lei e da Lei Egli ha realizzato il suo capolavoro, che è un Dio fatto uomo, e tutti i giorni, sino alla fine del mondo, dà vita ai predestinati e ai membri del corpo di questo Capo adorabile» [6]. Perciò, «quanto più lo Spirito Santo trova Maria, sua cara e indissolubile Sposa, in un’anima, tanto più diviene operoso e potente per formare Gesù Cristo in quest’anima e quest’anima in Gesù Cristo» [7].
Maria è stata scelta per noi da Dio, non solo per donare alla storia l’uomo-Dio, ma anche per instaurare il Regno di Cristo nei secoli e nei cuori. Lo Spirito Santo, come ha formato con Maria il Dio fatto uomo, il Capo del Corpo mistico, così con Maria vuole dare vita ai credenti, le membra del Corpo mistico. Questo stesso Spirito, avendo comunicato a Maria tutti i suoi Doni ineffabili, l’ha scelta come dispensatrice di grazia, perché Maria continua a collaborare con Lui nella formazione dei santi della Chiesa: «Dio Spirito Santo ha comunicato a Maria, sua fedele Sposa, i suoi doni ineffabili. L’ha scelta quale dispensatrice di tutto ciò che possiede: di modo che Ella distribuisce a chi vuole, quanto vuole, come vuole e quando vuole, tutti i suoi doni e le sue grazie. Nessun dono del Cielo è concesso agli uomini che non passi per le mani verginali di Lei. Il volere di Dio è, infatti, che tutto ci venga donato per mezzo di Maria. Così doveva essere arricchita, innalzata e onorata dall’Altissimo Colei che per tutta la vita volle essere povera, umile e nascosta fin nell’abisso del nulla, con la sua profonda umiltà!» [8].
Ella, senza che si sovrapponga o si sostituisca all’azione dello Spirito Santo – ma anzi collaborando con Lui –, lo aiuta a far nascere Gesù Cristo nel cuore dei credenti. Tale aiuto è così potente ed efficace che è difficile immaginare di potersene privare: «Quando Maria ha messo le sue radici in un’anima, vi produce meraviglie di grazia, quali Lei sola può compiere, perché Lei sola è la Vergine feconda che non ebbe, né avrà mai chi le somigli in purezza e fecondità. In unione con lo Spirito Santo, Maria ha realizzato la più grande opera che mai sia esistita o sarà, cioè un Dio-uomo» [9].
«Nostro Signore è tuttora, nel Cielo, Figlio di Maria come lo è stato sulla terra e ha mantenuto la sottomissione e l’obbedienza del più perfetto di tutti i figli verso la migliore di tutte le madri. Bisogna però guardarsi bene dal pensare che in tale dipendenza ci sia un abbassamento o una imperfezione qualsiasi in Gesù Cristo. Maria è infinitamente al di sotto del Figlio, che è Dio; per questo, non gli comanda come farebbe una madre di quaggiù con il figlio che le è sottomesso. Ella è tutta trasformata in Dio per la grazia e la gloria che trasforma tutti i santi in Lui; quindi domanda, vuole e fa unicamente ciò che è conforme alla volontà eterna e immutabile di Dio. Se dunque si legge che tutto, nel Cielo e sulla terra e Dio stesso, è sottomesso a Maria, si deve intendere che l’autorità conferitale da Dio è talmente grande da sembrare che Ella abbia la medesima potenza di Dio e che le sue preghiere e domande siano talmente efficaci presso Dio, da valere sempre quali comandi presso la sua Maestà, la quale non resiste mai alla preghiera della sua diletta Madre, perché è sempre umile e conforme al suo volere» [10].
A santa Brigida la Madonna rivolse queste parole: «Io son chiamata la Madre della misericordia e tale Io sono perché tale mi ha fatta la divina Misericordia». E un giorno questa Santa udì Gesù che così parlava alla Vergine Santissima: «Madre mia, chiedimi quanto vuoi, poiché qualunque tua domanda non può che essere esaudita. Niente Tu, o Madre, mi hai negato vivendo sulla terra, e niente ti nego ora Io essendo in Cielo».
Se il cristiano è chiamato nel Vangelo a divenire “schiavo d’amore” del Signore, allora se ne conviene che la devozione alla Madonna richiede che il cristiano sia anche devotamente sottomesso a Maria, cioè suo schiavo, nel senso che a Lei tutto deve affidarsi e abbandonarsi per essere condotto verso il fine ultimo che rimane Gesù Cristo: «Se la devozione verso la Vergine Santa è necessaria a tutti gli uomini, semplicemente per raggiungere la propria salvezza, essa è ancora molto più necessaria a coloro che sono chiamati ad una speciale perfezione. È mio personale convincimento che nessuno possa giungere ad un’intima unione con Nostro Signore e ad una perfetta fedeltà allo Spirito Santo, senza una grandissima unione con la Vergine Santa e una grande dipendenza dal suo soccorso» [11].
Maria Santissima, secondo il Montfort, è la via facile, breve, perfetta che porta a Gesù Cristo. Per questo la devozione a Maria è rivolta sempre a Gesù che ne è il fine ultimo da raggiungere, per mezzo di Maria. Il centro della devozione a Maria è Gesù stesso; diversamente sarebbe – scrive il Montfort – una devozione falsa e ingannabile: «In Cielo, Maria comanda agli angeli e ai beati. Come ricompensa della sua profonda umiltà, Dio le ha dato il potere e l’incarico di riempire di santi i troni lasciati vuoti dalla superbia degli angeli ribelli. Tale è la volontà dell’Altissimo, che innalza gli umili: il Cielo, la terra e gli abissi devono piegarsi, volenti o nolenti, ai comandi dell’umile Maria, che Egli ha costituita sovrana del Cielo e della terra, condottiera dei suoi eserciti, tesoriera delle sue ricchezze, dispensatrice delle sue grazie, operatrice delle sue grandi meraviglie, riparatrice del genere umano, mediatrice degli uomini, sterminatrice dei nemici di Dio e fedele compagna delle sue grandezze e dei suoi trionfi» [12].

Note
1)  San Luigi M. Grignion da Montfort, Trattato della vera devozione a Maria, n. 38.
2) Ivi, n. 16.
3) Ivi, n. 225.
4) Ivi, n. 5.
5) Ivi, n. 23.
6) Ivi, n. 20.
7) Ivi, n. 36.
8) Ivi, n. 25.
9) Ivi, n. 35.
10) Ivi, n. 27.
11) Ivi, n. 43.
12) Ivi, n. 28.

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