RELIGIONE
Intervista a Julio Loredo | L’angelica milizia.
dal Numero 29 del 1 agosto 2021
a cura della Redazione

 

Recentemente è uscito per le edizioni Cantagalli un libro intitolato L’angelica milizia. Gli angeli nell’attuale panorama della Chiesa e del mondo, il quale raccoglie e presenta, in un’inevitabile sintesi, già però estremamente eloquente, la grandiosa visione angelica del pensatore brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira, «di fronte alla quale si rimane sorpresi e ammirati», come scrive nella prefazione mons. Renzo Lavatori, attualmente uno dei più grandi teologi sugli angeli. Abbiamo rivolto alcune domande al curatore del libro, Julio Loredo, per approfondire l’affascinante tema.

Cominciamo dal titolo. L’espressione “Angelica milizia” suggerisce fin da subito al lettore un approccio al tema degli angeli non astratto ma interessato soprattutto alla loro azione concreta. È stato detto che l’angelologia di Plinio Corrêa de Oliveira abbia un taglio più apostolico-catechetico che teoretico-speculativo. Come mai? E in che modo la dottrina cattolica sugli angeli può divenire strumento d’azione apostolica?

Plinio Corrêa de Oliveira è un pensatore molto profondo, con un’imponente produzione filosofica e teologica. Ma il suo pensiero non è fine a se stesso, cioè meramente speculativo, bensì orientato all’azione: «Per me, lo studio è uno strumento che serve per lottare, oltre che per conoscere meglio la verità». Consapevole che il peggiore nemico della Chiesa oggi sia la Rivoluzione, come egli la descrive nel suo capolavoro Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, la distruzione di questa diventa per lui l’elemento centrale della catechesi cattolica. Ed ecco la natura “militante” dell’opera di Plinio Corrêa de Oliveira. A poco serve definire una verità se questa non è poi applicata per la salvezza delle anime, che è il fine precipuo della Chiesa. E la salvezza delle anime passa per la distruzione del male così come esso agisce concretamente nei giorni nostri.

Un altro elemento da tener presente è che l’attenzione di Plinio Corrêa de Oliveira si rivolgeva, precipuamente, al campo temporale. Egli concepiva la sua missione come esplicitazione dei lineamenti di una Civiltà cristiana. A questo era finalizzata la sua opera intellettuale e, concretamente, la sua angelologia: «Vorrei elaborare una visione globale dell’universo angelico salvo poi trasferire i suoi principi fondamentali all’universo umano, per esempio al fine di sviluppare una teoria del governo e una teoria dell’autorità nella società umana».

Ciò è particolarmente vero per la dottrina sugli angeli. Il male che noi cattolici dobbiamo oggi fronteggiare è talmente soverchiante e radicato – basti pensare ai “pride” omosessuali – che, o facciamo ricorso agli angeli, o saremo sempre sopraffatti. La presentazione dell’universo angelico e della sua bellezza potrebbe essere la risposta della Chiesa al caos e all’orrore del mondo contemporaneo. Ai modelli rivoluzionari che portano verso il demonio, noi dobbiamo contrapporre modelli angelici che indichino la via del Cielo. Dice Plinio Corrêa de Oliveira: «La meditazione sugli angeli, l’amore per gli angeli, la devozione agli angeli potrebbe comunicare ai cattolici una luminosità angelica splendente, che metta in fuga il demonio».

D’altronde, si usa sempre più parlare di “crisi esistenziale”, soprattutto in riferimento alle generazioni più giovani. Tanti ragazzi oggi si sentono smarriti, e cercano soluzioni nei posti sbagliati: droghe, discoteche, pornografia e via dicendo. La presentazione dell’universo angelico potrebbe essere, invece, la risposta ai tanti problemi psicologici dei ragazzi di oggi. Essi devono capire che sarà l’angelo, l’ideale di una vita angelica, a guidarli verso la felicità che stanno cercando in modo sbagliato.

 

Nell’immaginario collettivo la figura dell’angelo è sempre più povera di principi veramente cattolici e più ricca di nozioni e reminiscenze derivate dallo spiritualismo New Age. Questo libro ha il merito di riportare il discorso degli angeli sul piano della pura dottrina cattolica ma con intuizioni inedite e accattivanti. Secondo il dott. Plinio, quale contatto e collaborazione è possibile tra il mondo umano e quello angelico? In quale modo l’essere angelico si pone tra Dio e l’uomo?

Ecco un altro scopo del libro: riscattare la vera dottrina della Chiesa sugli angeli, ripulendola di tutte queste infiltrazioni New Age ed occultistiche. Comunque permettetemi di osservare che, se queste dottrine strane circolano, ciò significa che in molte persone c’è interesse per gli angeli. Perché i sacerdoti non ne parlano? Perché la Chiesa non viene incontro a questo interesse?

Il libro di Plinio Corrêa de Oliveira contiene diversi capitoli su come noi uomini possiamo entrare in contatto e collaborare con gli angeli. Anzi, credo che questo sia l’aspetto forse più interessante dell’opera del pensatore brasiliano: il fatto che Dio ci abbia creato con questa “apertura” verso il mondo angelico il quale, a sua volta, è stato creato per venirci incontro. Nel Cielo noi saremo insieme agli angeli, e quest’unione comincia già quaggiù sulla terra. Noi non possiamo vincere la lotta contro il male – sia quello interno, cioè il peccato, sia quello esterno, cioè la Rivoluzione – senza l’aiuto degli angeli. Se vogliamo vincere le nostre battaglie – interne ed esterne – dobbiamo lottare insieme agli angeli.

 

Anche parlando dell’angelo custode, il Pensatore brasiliano ha una visione che va oltre l’idea comune dell’angelo che ci protegge solamente dal male... 

In tema di angeli custodi, Plinio Corrêa de Oliveira esamina un terreno forse ancora poco esplorato: gli intimi rapporti della persona con il suo angelo. Egli parte dal presupposto che l’Angelo custode non è dato a caso. Dio avrebbe destinato un angelo specifico ad ogni individuo. quest’angelo avrebbe un vincolo profondissimo con la persona, che andrebbe oltre gli aspetti accidentali fin quasi a toccare il suo essere. L’angelo custode, a livello angelico, sarebbe l’archetipo della persona, la perfetta realizzazione di ciò che essa dovrebbe essere secondo i progetti di Dio. Di solito si ha l’idea che l’angelo custode esista soltanto per difendere la persona dal male. In realtà, come recita la preghiera, la sua missione consiste nell’“illuminare, custodire, reggere e governare”. Oppure, secondo lo pseudo-Dionigi Aeropagita, nel “purificare, illuminare e perfezionare”.

Ma, in cosa consisterebbe il “purificare, illuminare e perfezionare” dell’angelo in relazione all’uomo? Risponde Plinio Corrêa de Oliveira: «È una triplice azione che implica il dono dell’archetipo al tipo, che ottiene come risposta l’olocausto del tipo all’archetipo. L’archetipo purifica, illumina e perfeziona il tipo donandosi a lui. Questa è l’essenza del servizio. È in questo senso che il governare è un servizio. Il governante fa dono di sé a coloro che governa. Questi, a loro volta, corrispondono facendo l’olocausto di se stessi. E quando il tipo fa l’olocausto di se stesso all’archetipo, questi in un certo senso lo assume e gli fa raggiungere la sua perfezione, la sua pienezza. Vi è qui una simbiosi misteriosa che andrebbe meglio studiata».

In altre parole, se vogliamo essere santi, dobbiamo chiedere al nostro angelo custode di “assumerci” e di portarci verso l’Alto. All’apice troveremo la Madonna, Regina degli angeli, e più sopra Nostro Signore Gesù Cristo, la cui natura umana è ipostaticamente unita a quella divina.

 

Il libro dedica un intero capitolo alla caduta degli angeli, cioè al peccato di Lucifero e dei suoi seguaci. Da esso si trae spunto per analizzare i processi sociali di decadenza. Potrebbe dirci qualcosa in più su questo tema originale? Come decade una società umana?

Solitamente si ha l’idea che ogni peccato provenga dal peccato originale, che ha segnato irrimediabilmente la nostra natura. Questo è solo parzialmente vero. Infatti, se ogni peccato fosse frutto del peccato originale, non ci sarebbe stato un peccato originale. C’è stato un processo di decadenza previo che ha portato alla caduta dei nostri Progenitori. Lo stesso si può dire riguardo al peccato degli angeli, matrice di ogni successivo peccato nell’universo. C’è stato un graduale processo di decadenza spirituale che ha poi portato gli angeli cattivi a peccare. In cosa è consistito questo processo? Qui siamo alla radice del mistero di iniquità del quale ci parla san Paolo. Plinio Corrêa de Oliveira lo analizza a fondo, vedendovi, appunto, la matrice di ogni peccato.

Perché sono composte da persone, le società si comportano come delle immense anime. Cioè, gli stessi meccanismi che regolano la vita spirituale delle persone regolano anche la vita spirituale delle società umane. Studiando il processo di decadenza spirituale negli angeli si possono studiare i processi di decadenza negli uomini e nelle società umane.

La comprensione di questi processi è assolutamente indispensabile perché la Chiesa, che è “Madre e Maestra”, possa guidare le anime e le società. Ecco un grande contributo del nostro Autore alla catechesi cattolica.

 

Nel capitolo citato, intitolato “Guerra umana e guerra angelica”, spicca la figura di san Michele, il quale ha ovviamente un posto centrale nell’"Angelica milizia". Che posto gli riserva l’angelologia del dott. Plinio? Come si realizza una “guerra angelica”? E soprattutto è una guerra già conclusa o tuttora in corso?

Delle miriadi di angeli, le Sacre Scritture ci rivelano solo tre nomi angelici: Gabriele, Raffaele e Michele. Essi rappresentano tre modi fondamentali di essere, che si intrecciano a vicenda: san Gabriele è la carità e la contemplazione; san Raffaele è l’astuzia; san Michele è la lotta. Si direbbe che la prima funzione è superiore, eppure chi ha guidato gli eserciti celesti è stato san Michele. C’è una disputa teologica riguardo al coro angelico cui appartenga san Michele. San Tommaso d’Aquino crede che sia un Principato. La devozione di Plinio Corrêa de Oliveira vorrebbe che san Michele fosse uno dei sette spiriti che assistono al trono di Dio. Se egli non appartenesse ad un’altissima categoria non avrebbe potuto guidare gli eserciti celesti.

È interessante notare il ruolo che ebbe nella reazione contro Lucifero. Dio avrebbe potuto schiacciare Lucifero direttamente, ma volle che ciò venisse realizzato da una Sua creatura. San Michele amò Dio con un amore perfetto e odiò il male con un odio perfetto. Da queste due perfezioni scaturì il grido di guerra perfetto: Chi come Dio? È stato san Michele a cacciare il demonio nell’inferno dopo la “grande battaglia” di cui parla l’Apocalisse (cf. Ap 12). Questa battaglia continua lungo la storia, nelle anime delle singole persone e nelle società, tra il serpente e la sua stirpe e la Donna e la sua stirpe. Si tratta di una lotta umana e angelica dove, ovviamente, la parte angelica è preponderante. È una concezione molto diversa da certe visioni edulcorate che circolano oggi.

 

A Fatima, le apparizioni della Madonna sono state precedute da quelle dell’Angelo del Portogallo. Ciò ci ricorda l’esistenza di spiriti puri preposti da Dio a governare e custodire una collettività di persone, oppure addirittura una porzione, un luogo geografico. Il libro fa menzione di questa realtà?

Esattamente. Esistono gli angeli custodi delle singole persone, che sono del coro più basso, appunto quello degli Angeli. Poi ci sono Angeli custodi di collettività man mano più elevate: famiglie, regioni, Paesi, ecc. Nell’Antico Testamento c’è la famosa scena della disputa fra l’Angelo custode della Persia (Babilonia) e quello di Israele (cf. Dn 10,13). Questi angeli sono, ovviamente, di una categoria superiore, Arcangeli o forse anche Principati. Poi ci sono le realtà di tipo spirituale: Ordini religiosi e la stessa Chiesa. Anch’esse hanno il proprio Angelo custode, di categoria superiore. La Tradizione vuole che l’Angelo custode della Chiesa sia lo stesso san Michele. Questa azione angelica è cumulativa. Per esempio, un Papa ha il proprio Angelo custode, quello di Roma e quello della Chiesa Universale.

Plinio Corrêa de Oliveira ripropone, poi, un panorama studiato dalla Patristica e poi caduto nell’oblio: quello degli Angeli custodi di luoghi della natura. Non possiamo supporre che in luoghi particolarmente atti a portare l’anima verso l’alto, per la contemplazione, Dio abbia preposto degli angeli per aiutare gli uomini a contemplare correttamente questi luoghi, alimentando la loro vita spirituale e spingendoli verso il loro fine ultimo?

Un altro punto: cosa dire dei luoghi dove sono successi fatti altamente rilevanti per la storia della Salvezza, come l’Orto degli ulivi? Non si può supporre che Dio abbia preposto degli angeli per custodire quella memoria, aiutando le persone a sentire la sacralità del luogo? 

 

Abbiamo iniziato dal titolo e terminiamo con il sottotitolo: “gli angeli nel panorama attuale della Chiesa e del mondo”. La “dittatura del relativismo” nella quale nascono e si formano le nuove generazioni rende sempre più debole l’“argomento verità” per l’apologetica cattolica. La catechesi sugli angeli potrebbe divenire quella “via pulchritudinis” per accostare i giovani (e i meno giovani) alla realtà del soprannaturale, ai concetti di grazia, ordine, gerarchia, eternità, facendoli evadere da questo carcere materialista ed edonista del quale sono prigionieri? 

“Verba movunt, exempla trahunt”, dicevano già i Romani: le parole muovono, gli esempi trascinano. Oggi, questo aforisma è diventato più attuale che mai. Le nuove generazioni si muovono sempre meno per la ragione e sempre più per i sentimenti e per l’immaginazione. È arrivato il momento di ripensare tutta la catechesi della Chiesa. Purtroppo, tanti sacerdoti, anche ben intenzionati, intendono questo ripensamento nel senso di adottare delle forme moderne per attirare i giovani. Ed ecco, per esempio, le musiche moderne in chiesa o le feste rock negli Oratori. Non c’è niente di più sbagliato!

La presentazione del mondo angelico – che trascina per la sua stessa bellezza – potrebbe essere il fiore all’occhiello della catechesi della Chiesa per le nuove generazioni. Un apostolato del bello angelico, presentato come la via d’uscita dall’orrore del mondo moderno. Come dire: vuoi uscire da questo orrore? Vieni al mondo degli angeli! Come Voi dite, sarebbe la presentazione di tutta la Dottrina cattolica – grazia, ordine, gerarchia e via dicendo – dal punto di vista angelico.

Oggi si parla tanto di “aprire strade”. Mi domando perché mai non si voglia aprire questa strada.

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