MARIA SS.
La Consigliera celeste
dal Numero 16 del 21 aprile 2024
di Claudia del Valle

La festa della Madonna del Buon Consiglio, celebrata dalla Chiesa il 26 aprile, sia un’opportunità per riflettere sul ruolo centrale di Maria Santissima e dei suoi materni consigli, nel nostro cammino di santificazione.

Mater Boni Consilii, ora pro nobis è l’invocazione mariana inserita nelle Litanie lauretane dal papa Leone XIII il 22 aprile 1903 a conferma della secolare venerazione del popolo cristiano alla sacra immagine della Madre del Buon Consiglio di Genazzano; immagine splendida, antica, semplice e bella nella sua particolare dolcezza e amabilità. In essa possiamo contemplare Gesù Bambino che poggia la sua testolina sul petto della Mamma, e che con il suo braccino desto sollevato ne circonda il collo, come a voler teneramente avere la Mamma tutta per sé quale sua materna “consigliera”.


Difatti, è proprio nella Madonna del Buon Consiglio che noi possiamo trovare la Mamma piena di grazia, sempre pronta a donarci ogni consiglio utile e necessario, conveniente e opportuno per la nostra vita sia spirituale che temporale, per ogni necessità o bisogno in questo povero mondo che tanto spesso diventa per noi luogo di peccato e di morte; preghiamola spesso mettendo in pratica i suoi consigli, e vivremo certamente da ferventi cristiani, sempre volti alle cose di lassù. 


Il dono del Consiglio è uno dei sette doni dello Spirito Santo, doni che perfezionano tutte le virtù cristiane e tanto necessari per la nostra santificazione. Il dono del Consiglio, in particolare, è quella luce dello Spirito Santo che permette all’anima di giudicare rettamente, nei casi particolari, la scelta giusta e buona in ordine al fine ultimo soprannaturale. Come gli altri doni, esso è un abito soprannaturale infuso da Dio nell’anima al momento del Battesimo; perfeziona la virtù della prudenza poiché mentre questa giudica rettamente ciò che è giusto fare alla luce della ragione illuminata dalla fede, il dono comanda sotto l’istinto e la mozione dello Spirito Santo. Agendo sotto l’influsso del dono del Consiglio, dunque, l’anima agisce in maniera soprannaturale.    


Maria Santissima, in qualità di Sposa dello Spirito Santo, possedeva certamente in maniera eminentissima questo dono. Per contemplare – nonché imparare e imitare – come Ella sia stata docile all’influsso di tale dono, possiamo ad esempio riflettere sul momento in cui, giovanissima, emise il voto di verginità. Da un punto di vista umano, esso costituiva certamente un’imprudenza, poiché per gli ebrei era una cosa insolita rinunciare alla maternità. Eppure Ella non esita né teme, ma con fermezza rompe la tradizione ed emette il suo voto al Signore. 


Abbiamo poi il momento dell’Annunciazione; Maria Santissima ascolta le parole dell’Angelo e agisce per la mozione del dono del Consiglio: non cede alla precipitazione o alla lentezza, entrambi nemici del Consiglio, ma, dopo aver chiesto i dovuti chiarimenti, conosciuta la volontà di Dio, acconsente con decisione e sicurezza, pronunciando il suo “Fiat”: «Eccomi sono l’ancella del Signore, avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38).


Abbiamo poi l’episodio delle Nozze di Cana, dove Ella non solo interviene prontamente per evitare agli sposi una situazione di imbarazzo, ma irradia sui servi il suo stesso dono: «Qualsiasi cosa vi dica fatela» (Gv 2,5). E come a quei servi, anche a ciascuno di noi la Madre del Buon Consiglio ripete: “Fate quello che Egli vi dirà”. Ella ci ama e vuole farci crescere in santità secondo quella che è la volontà di Dio – «Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione» (1Ts 4,3) –, e per questo non cessa di svolgere il suo compito materno a nostro favore, aiutandoci e sostenendoci nella lotta contro i nostri difetti, le nostre passioni, i nostri peccati. Lo fa appunto con i suoi materni consigli, ma dobbiamo essere docili e metterli in pratica con sforzo, impegno e fedeltà, combattendo lo scoraggiamento nelle cadute e l’indolenza nell’esercizio. 
Chiediamole la grazia di poter conoscere, amare e mettere in pratica ogni consiglio che ci viene da Lei, come hanno fatto tutti i santi, i quali sono stati illuminati, guidati e condotti nel loro cammino di conversione e di santificazione proprio da Lei, e di poter meritare il Paradiso alla sua scuola, alla scuola della Madre del Buon Consiglio.  

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