San Bonaventura da Bagnoregio, San Bernardino da Siena, San Lorenzo da Brindisi e San Massimiliano M. Kolbe, nonché tanti altri Santi francescani, ci hanno lasciato scritti ricchi di dottrina nei quali traspare il loro amore a Maria Santissima, contemplata nel suo mistero dell’Assunzione in Cielo in anima e corpo. La lettura e la meditazione di questi testi aiuti anche noi, ad imitazione di questi Santi francescani, ad accrescere l’amore all’Assunta.

L’amore dei Francescani per l’Immacolata, a cominciare dal loro Fondatore San Francesco d’Assisi, è stato sempre così elevato da portarli a lodare e a conoscere sempre più la Madre di Dio, Maria Santissima, in ogni suo aspetto. Così pure nella sua Assunzione al Cielo in anima e corpo, verità di fede definita con dogma soltanto il 1° novembre 1950 da Papa Pio XII.
I Francescani ne hanno esplorato e descritto lo splendore con termini eccelsi, a causa della realtà stessa dell’Assunzione, la quale è la manifestazione della gloria del Paradiso; anzi, di più, come dichiara San Lorenzo da Brindisi: «Maria fu un vero paradiso. Né ella è solamente paradiso, ma altresì porta del paradiso, principio del paradiso». San Bonaventura da Bagnoregio sostiene che fu conveniente che Ella fosse stata assunta, una volta terminata la vita sulla terra, per le seguenti ragioni teologiche: 1. in Cielo Maria non godrebbe della beatitudine piena se fosse presente soltanto con l’anima; 2. la presenza del suo corpo in Cielo attua il completo ritorno della creatura a Dio;
3. Maria ha dato la carne umana a Gesù, è dunque giusto che Ella sia con il Figlio anche con la carne; 4. se in Cielo non ci fosse il corpo di Maria, mancherebbe al Paradiso la piena perfezione; 5. Maria, presente anche con il corpo in Cielo, completa la visione beatifica delle anime dei Santi.
Ognuna di queste verità contenute nella realtà dell’Assunzione spiegano meglio le ragioni fondamentali che ne sono alla base, ossia la Maternità divina e la consociazione a Cristo. Per esse, afferma San Bernardino da Siena nella sua predicazione, Maria venne assunta in anima e corpo dalla terra al Cielo, e poi dai nove cori angelici, sempre più su, invitata dagli angeli a salire fino al cospetto della Santissima Trinità. Gli Angeli e i Santi si fanno incontro a Lei con il giubilo di tutto il Paradiso, la cui lode è perfetta; tutti fanno festa, cantano e danzano attorno a Maria Santissima, tutti le fanno cerchio: i Cori angelici, gli Apostoli, i Patriarchi, i Profeti, le Vergini e i Martiri. Eccola ora godere della visione di Dio, lo possiede e lo contempla: vede suo Figlio, vede quella carne che ha portato nel grembo verginale e che Lei stessa ha nutrito, con cui visse trentatré anni sulla terra, che ha visto patire sul legno della Croce per la salvezza delle anime che vogliono seguire la sua dottrina evangelica.
San Bernardino continua affermando che la Madonna dopo la morte entrò in Cielo senza che il suo corpo subisse la corruzione, rifacendosi al Salmo 15: «“Tu non darai al tuo santo vedere corruzione”, e come la carne di Cristo non si poteva corrompere, così anche quella di Maria». Invita quindi le anime a mettersi sotto il suo patrocinio, a coltivare la devozione a Maria Santissima imitando le sue virtù, perché con queste prerogative Ella esercita un triplice potere su tutti i suoi figli: di direzione, di protezione, di irrorazione. Tale potere è corroborato dalla sua unione con la Santissima Trinità, poiché all’atto dell’Assunzione venne accolta dal Padre come sua Sposa e Madre del suo Figlio unigenito, il Figlio come sua Madre, mentre lo Spirito Santo ha riconosciuto in Lei la fornace del suo amore e l’officina della sua stupenda operazione nella quale Egli ha fabbricato il corpo del Figlio di Dio e l’anima umana creata, unendo così nella Persona divina di Cristo la natura umana integra e perfetta; perciò Maria è Sposa, Regina e Signora.
Il Santo di Siena riflette sulle ragioni per cui tale onore è stato concesso alla Beata Vergine Maria e ne trova sette: 1. l’unità della sostanza della carne nella Madre e nel Figlio; 2. l’incorruttibilità della carne di Maria, che per volere di Dio la volle integra prima, durante e dopo il parto; 3. l’onorabilità; 4. la dignità tra la Madre e il Figlio, Madre del Santo dei Santi; 5. la conformità tra la Madre e il Figlio; 6. l’uguaglianza tra i sessi, che Cristo è venuto a curare e a salvare; 7. il completamento della beatitudine, che chiama “integrità”, in quanto non conveniva che patisse detrimento alla sua gloria.
Un altro grande Santo francescano, San Lorenzo da Brindisi, presenta Maria Santissima tramite la donna vestita di sole dell’Apocalisse, figura ricca di misteri: «Chi può dubitare che qui si nascondono molti misteri divini?». E prosegue: «Qual è cotesto cielo, dove è apparsa questa donna così luminosa, così fulgida?». La parola “cielo” infatti è usata nella Scrittura per indicare a volte Iddio stesso, altre volte la Chiesa, ecc. «finalmente, altre volte indica il paradiso della gloria del grande Dio» ove Cristo ascese alla destra di Dio (Mc 16,19). «Ora la Vergine Deipara apparve nel cielo della Divinità per essere esemplare originale dell’universo, strumento del mistero della predestinazione ed elezione eterna, prima della serie dei secoli [...]; apparve ancora nel cielo della Chiesa, attraverso la fede e la grazia infusale divinamente, santificata come gli Angeli e costituita tempio di Dio; finalmente apparve nel cielo del Paradiso, dopo la permanenza in questa vita, assunta da Cristo nella celeste Gerusalemme, trasportata all’etero talamo, quando fu coronata di gloria e di onore eterno, ed esaltata su tutte le opere di Dio».
Che deve essere dunque il Paradiso? Ci risponde San Massimiliano M. Kolbe, il “Folle dell’Immacolata”: «Possono farsi un’idea di come sarà in paradiso coloro che già su questa terra hanno avuto la possibilità di pregustare un piccolo anticipo di paradiso. E ognuno lo può sperimentare», con una buona confessione fatta con sincerità, con diligenza e profondo dolore dei peccati – spiega il Santo – nonché con fermo proposito di emendarsi; accostandosi a ricevere Gesù nel Santissimo Sacramento con una buona preparazione, mantenendo la propria anima lontano dal peccato; compiendo bene tutti i propri doveri; elevare umili e frequenti preghiere verso il trono di Dio, soprattutto per le mani della Vergine Immacolata. È vero che non è facile dominare se stessi nel modo descritto sopra – aggiunge – per conquistare questa felicità, «ma ricordiamo che chi lo chiede con umiltà e perseveranza all’Immacolata, l’otterrà sicuramente, poiché Ella non è capace di rifiutare alcunché a noi, né il Signore Iddio è capace di rifiutare nulla a Lei». Il tempo è breve su questa terra, «ma che cosa sono cento anni di fronte a ciò che abbiamo passato?... E poi, chi aspetterà ancora tanti anni?...».
L’Assunzione in anima e corpo al Cielo di Maria Santissima ci sia di sprone per portare costantemente la nostra mente alle cose di lassù, affinché possiamo amare Dio con tutto noi stessi, anima e corpo; Iddio non mancherà poi di ricompensare questo nostro amore totale con l’ineffabile gioia del Paradiso, che possiamo provare già su questa terra, come ci ha detto San Massimiliano.