SPECIALE ASSUNTA
Contemplare l’Assunta nell’arte
dal Numero 30 del 3 agosto 2025
di Cristina Siccardi
Nella basilica di Santa Maria del Popolo a Roma si può ammirare un bellissimo dipinto di Annibale Carracci. Esso si inserisce tra le numerose opere d’arte che hanno voluto rappresentare al vivo il “viaggio” straordinario della Madonna dalla terra al Cielo.
Nella storia dell’arte sono innumerevoli i dipinti che hanno ritratto l’Assunzione della Vergine, anche Annibale Carracci (1560-1609) si è cimentato in questa impresa iconografica mariana, offrendo un vero e proprio capolavoro, collocato nella cappella Cerasi della basilica di Santa Maria del Popolo a Roma, la prima a sinistra dell’altare maggiore, piuttosto stretta e profonda, divisa in due vani: quello di ingresso ospita le tombe della famiglia Cerasi ed è decorato con affreschi di Giovanni Battista Ricci raffiguranti, nella piccola volta a vela, gli Evangelisti e lo Spirito Santo e, in due lunette, i Dottori della Chiesa; l’altro vano ospita l’altare della cappella, su cui è collocata la pala mariana di Annibale Carracci, che ne è il fulcro, affiancata da due celeberrime tele di Caravaggio (1571-1610): a sinistra, la Crocifissione di san Pietro, a destra, la Conversione di san Paolo, che mostrano continuità narrativa di carattere apostolico con i due riquadri laterali dell’affresco della volta, così come un rapporto iconografico è stabilito fra le raffigurazioni della pala d’altare, L’Assunzione della Vergine, e quelle dell’ovato centrale della decorazione del soffitto, L’Incoronazione della Vergine. Carracci ci offre una sublime Madonna nel momento in cui viene accolta in anima e corpo in Cielo, gioiosa e trionfante, con le braccia spalancate alla Gloria eterna, sorretta dagli angeli e alla presenza, in primo piano, di San Pietro e di San Paolo, posti di fronte al sepolcro vuoto. Nel secondo registro sta il resto degli Apostoli, ognuno dei quali è estasiato dal miracoloso evento. Tutte le figure rappresentate, dai volumi scultorei e dinamici, indossano abiti dai panneggi magnifici e dai colori brillanti, che comunque non vanno a ledere nulla dell’armoniosa cromaticità del dipinto. La pala d’altare della barocca cappella si ispira in qualche modo alla rinascimentale opera La Trasfigurazione di Raffaello, che Carracci studiò e amò. Evidente è il rimando raffaellesco alla costruzione della tridimensionalità, nella quale viene dato anche importante valore al movimento delle mani, che assumono un linguaggio eloquente di fronte al prodigio che si sta assistendo. L’Autore studiò con attenzione il modo di rendere al meglio l’effetto delle mani, come si può evincere dallo studio per l’Apostolo collocato immediatamente dietro San Paolo e conservato, con vari altri studi per l’Assunta Cerasi, nella Royal Library di Windsor Castle, presente nella residenza ufficiale del sovrano del Regno Unito. Altri influssi pittorici, in particolare per la posizione delle braccia della Madonna, sono riconducibili all’Assunta di Giuseppe Valeriano e di Scipione Pulzone nella chiesa gesuita del Gesù a Roma, mentre dall’Assunta della basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari di Tiziano a Venezia potrebbero esserci dei richiami circa gli effetti procurati dalle ombre proiettate sui volti degli Apostoli. La piccola cappella, dedicata a Maria Assunta e ai Santi Pietro e Paolo in Santa Maria del Popolo, diventa gigantesca grazie alle potenti tele di Carracci e di Caravaggio. Il suggestivo movimento di Maria Santissima pare un balzo fuori dalla tomba, in modo tale che, unito allo stupore e alla meraviglia dimostrata dagli Apostoli, il fedele o l’incredulo spettatore si rendano conto della straordinarietà di quel viaggio divino della Madre di Dio.
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