Ogni anno il 4 agosto la Chiesa ricorda la memoria del Santo Curato d’Ars. Povero di capacità letterarie ma pieno di amor di Dio, fisicamente debole per la penitenza ma spiritualmente forte per il suo gran cuore, egli ha saputo operare un bene immenso per i suoi parrocchiani diventando per questo il modello di tutti i parroci.

Giovanni Maria Vianney, conosciuto comunemente come il Santo Curato d’Ars, fu un Sacerdote che visse a cavallo tra il XVIII e XIX secolo. Nacque in una famiglia contadina a Dardily, nel dipartimento di Lione (Francia), l’8 maggio 1786. Fu il quarto di sei figli e, fin dalla più tenera età, Giovanni dimostrò un carattere tutto proteso alla preghiera e alla devozione. Frequentava spesso la chiesa e considerava le cerimonie religiose momenti incantevoli che diventavano oggetto dei suoi giochi d’infanzia. Mentre giocava con i suoi compagni, di tanto in tanto scappava dietro un cespuglio o correva verso una chiesa per recitare una corona del santo Rosario.
Nella casa Vianney era possibile accogliere e soccorrere i poveri, siccome era ben fornita di beni di fortuna; Giovanni fu attentissimo alle esigenze di queste misere persone, sfamandoli, riscaldandoli ed esortandoli a recitare una breve preghiera. Era solito ripetere: «Se avessi la fortuna di essere prete, vorrei riportare molte anime a Dio».
Il padre, Matteo Vianney, si oppose per due anni alla chiamata sacerdotale del figlio e solo nel 1806 lo mandò a Ecully dal parroco Carlo Balley.
Giovanni riscontrava sempre molta difficoltà nello studio, infatti non arrivò mai a scrivere correttamente in francese e solo a stento sapeva leggere il latino; ciò nonostante, il suo maestro non lo scoraggiò, anzi lo consolava e animava. Il suo cammino al Sacerdozio fu interrotto nel 1809 da una chiamata alle armi, ma due malattie lo obbligarono a stare a letto. Quando guarì, gli comandarono di raggiungere il reggimento al quale era stato assegnato, ma lui ne approfittò per sottrarsi alla guerra. A quel tempo, sottrarsi alla guerra dell’esercito napoleonico non era nulla di riprovevole, essendo Napoleone un grande persecutore del Papa. Il padre, a causa della diserzione del figlio, fu sottoposto a minacce e angherie; per liberarsene dovette far partire l’ultimo suo figlio, Francesco, il quale perì nel 1813.
Giovanni successivamente tornò ad Ecully dal parroco Balley per continuare gli studi. Percorse gli studi di filosofia e Teologia nel seminario minore di Verrières e nel seminario di Lione, ma in entrambe le facoltà risultò essere uno studente con pessimi risultati, per cui lo rimandarono dal parroco Balley. Quest’ultimo gli mise in mano manuali di studio in francese affinché potesse capire meglio le nozioni basilari di studio necessarie per l’Ordinazione. Gli esami che tenne successivamente risultarono buoni a confermarlo all’Ordinazione del diaconato e subito dopo all’Ordinazione sacerdotale. Fu un vero e proprio miracolo che il parroco Balley ottenne per avere il suo discepolo come aiutante presso la parrocchia di Ecully. Inizialmente, dato che all’esame di morale aveva dimostrato gravi lacune, nel primo anno di Sacerdozio non ebbe la facoltà per confessare; solamente negli anni a venire diverrà uno dei più grandi Confessori della Chiesa, passando anche quattordici ore al giorno nel confessionale.
Nel 1817 il parroco Balley venne a mancare e il novello Sacerdote rimase tutto disorientato per la quantità di incarichi che il maestro gli aveva lasciato. Per questo motivo, essendo la parrocchia di Ecully troppo sproporzionata per le sue capacità, nel 1818 il Vianney fu nominato cappellano di Ars-en-Dombes, paese che contava circa duecentotrenta contadini. All’arrivo del nuovo curato, i contadini notarono nel nuovo parroco uno stile di vita ben diverso da quello del precedente. Il Santo era sempre in preghiera davanti al tabernacolo e trascorreva i giorni nella penitenza più rigida. Volle conoscere le sue pecorelle con un contatto diretto, riorganizzando le confraternite del Rosario e del Santissimo Sacramento. Le omelie domenicali le preparava nell’arco di più giorni, siccome non era un grande oratore e studioso.
Il novello Curato d’Ars si diede ad eccessive penitenze per raggiungere il cuore dei peccatori più induriti. Mangiava cibi freddi, dormiva per terra, si flagellava al mattino subito dopo l’alzata e portava un aspro cilicio; tutto ciò per distogliere le persone dal ballo, dalle osterie e dal lavoro festivo. Nonostante le preoccupazioni dei suoi superiori, il Vianney continuò la sua vita austera. Lo stesso demonio, vedendo le anime che perdeva per la santità di vita che il Curato esercitava, concepì verso di lui un odio mortale e non mancò di manifestarglielo per molti anni in modi terrificanti, provocandogli rumori nella canonica e urlandogli: «Vianney, vattene!». Altre volte lo afferrava per i piedi e lo trascinava per tutta la stanza. Ciò nonostante, accadevano miracoli e strepitose conversioni che trasformarono il paesello di Ars in una mèta di pellegrinaggio e di conversione.
Nel 1824 eresse una scuola per ragazze orfane, povere e senza istruzione; lo stesso Santo fu architetto, muratore e finanziatore dell’opera, compiendo spesso prodigi di moltiplicazione di pani, denari, vino e grano per il sostentamento della casa. Ogni giorno istruiva le ragazze con il catechismo, e le sue lezioni divennero tanto celebri da essere obbligato a tenerle anche in chiesa.
Estenuato dalle fatiche del ministero, il 4 agosto 1859 morì serenamente all’età di 73 anni. Tutta la sua azione sacerdotale proveniva dalla sua santità di vita. Pregava incessantemente per quelli che non pregavano, digiunava per quelli che si affogavano nel vizio e nel piacere materiale. La virtù che predilesse fu la santa umiltà definendola come una bilancia a due bracci, quanto più ci si abbassa da un lato, tanto più si è innalzati dall’altro.
Ammiriamo e invochiamo questo grande Santo che con la sua vita ci ricorda che «il nostro amore sarà la misura della gloria che avremo in Paradiso».
Giovanni M. Vianney è stato beatificato da San Pio X nel 1904, canonizzato da Pio XI nel 1925 e proclamato patrono dei parroci nel 1929.