SPIRITUALITÀ
San Massimiliano e i mass media
dal Numero 35 del 22 settembre 2024
di Padre Bernardino M. Abate

La Chiesa ha sempre esortato i fedeli all’uso dei mass media, strumenti utilissimi per l’evangelizzazione. San Massimiliano, pioniere in questo campo, ci sia di modello per un corretto uso di essi, cioè per conquistare più anime possibili a Dio.

Gesù ha dato il mandato alla Chiesa di evangelizzare tutte le genti, ogni creatura nel mondo intero. Mezzi provvidenziali coi quali possiamo adempiere questo mandato sono senz’altro i mass media, o strumenti di comunicazione di massa (stampa, radio, televisione, cinema, internet...) che hanno la caratteristica di poter raggiungere ogni creatura.


Per questo Papa Paolo VI esortava la Chiesa ad affrontare la sfida dei mass media e dell’audiovisivo, al punto da dire: «La Chiesa si sentirebbe colpevole di fronte al suo Signore se non adoperasse questi potenti mezzi che l’intelligenza umana rende ogni giorno più perfezionati: servendosi di essi la Chiesa predica sui tetti il messaggio di cui è depositaria; in loro essa trova una versione moderna ed efficace del pulpito. Grazie a essi riesce a parlare alle moltitudini». Anche Papa Giovanni Paolo II, nel messaggio per le comunicazioni sociali del 1997, si augurava che «uno dei doni più belli che potremo offrire a Gesù Cristo in occasione del 2000° anniversario della Sua nascita sarebbe quello della Buona Notizia fatta finalmente conoscere ad ogni persona nel mondo, attraverso la viva testimonianza dell’esempio dai Cristiani innanzitutto, ma anche attraverso i media: “Comunicare Gesù Cristo: Via, Verità e Vita”». 
In questo senso, la Chiesa può e deve servirsi dei media per meglio comprendere e servire l’uomo d’oggi offrendo adesso tutto ciò che ha: l’annuncio della salvezza in Cristo.
L’urgenza e la necessità dell’impegno è determinato, poi, dall’influsso che i mass media hanno sulle persone, i quali, per molte di esse, “sono il principale strumento informativo e formativo, di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari, sociali”.


San Massimiliano e i mass media
Tra i grandi santi che hanno compreso, valorizzato e promosso l’uso dei mass media per l’evangelizzazione dei popoli c’è stato senza dubbio il martire polacco francescano san Massimiliano Maria Kolbe (1894-1941). 


San Massimiliano era entusiasta dei mezzi del progresso contemporaneo, della scienza e della tecnica, in cui scorgeva il frutto del dono di Dio che è l’intelligenza umana. Da giovane abbozzò progetti di alcune invenzioni, tra cui quella dell’etereoplano, e, pur dotato di queste capacità e inclinazioni, egli seguì la vocazione religiosa e sacerdotale. Da sacerdote si teneva al passo delle nuove scoperte, si adoperava affinché il progresso scientifico e tecnico servisse alla gloria di Dio e al vero bene dell’umanità. Padre Kolbe, però, sin dagli anni degli studi a Roma, si rese ben conto che le invenzioni, specie i mass media, venivano sfruttate dai nemici della Chiesa per distruggere l’ordine stabilito da Dio e la cultura cristiana. Egli accusava principalmente la massoneria che tende al naturalismo e che, incapace di demolire la religione cristiana con argomentazioni, si sforza di raggiungere lo stesso scopo con la dissoluzione. Sotto il suo influsso “l’arte, la letteratura e la stampa periodica, i teatri, i cinema, l’educazione della gioventù e la legislazione si muovono con passo veloce verso l’eliminazione del mondo soprannaturale e il soddisfacimento dei piaceri della carne”, causando il dilagare dell’immoralità e l’indebolimento della fede. 
È grande merito di san Massimiliano l’aver lanciato con coraggio tale allarme. Il processo di sfacelo della cultura cristiana, purtroppo, è continuato, e sempre più accentuatamente, poiché all’odio verso l’ordine cristiano si è aggiunta la bramosia del lucro; ed oggi la cultura è divenuta laica e fortemente secolarizzata. Di tale stato di cose sono colpevoli non solo i nemici del Cristianesimo, ma anche gli stessi cristiani. Padre Kolbe considerava una “gravissima epidemia” dei nostri tempi l’indifferenza dei cattolici. Questi non fanno argine contro l’irrompere dell’azione anticristiana, anzi in qualche modo l’appoggiano, per esempio sostenendo i mass media del campo nemico, con il servirsene anche a pagamento. San Massimiliano affermava: «La stampa atea non avrebbe mai raggiunto così grande incremento se milioni di cattolici non avessero dato il loro appoggio con l’abbonamento e con la collaborazione alle riviste e ai quotidiani ostili alla Chiesa o cosiddetti indipendenti». Oggi la cecità dei cattolici al riguardo sta divenendo ancor più preoccupante. Molti assorbono la cultura materialistica propagata dai mass media come un fatto ineluttabile, cui bisogna rassegnarsi. 


San Massimiliano di fronte a questi attacchi non rimase inattivo: fondò nel 1917 la “Milizia dell’Immacolata” proprio per difendere non solo la Chiesa, ma l’umanità tutta. Scriveva nel 1923 sul Cavaliere dell’Immacolata: «Di fronte agli attacchi tanto duri dei nemici della Chiesa di Dio ci è lecito rimanere inattivi? Ci è lecito forse lamentarci e versare lacrime soltanto? No affatto!... Su ciascuno di noi pesa il sacrosanto dovere di metterci in trincea e respingere gli attacchi del nemico».
L’amore all’Immacolata e alle anime lo spinse ad adoperarsi senza posa nell’apostolato dei mass media, specialmente con l’uso della stampa, il mezzo più diffuso ai suoi tempi, con la pubblicazione di stampa periodica e non periodica, con tirature altissime. Pensiamo: il mensile Cavaliere dell’Immacolata, l’8 dicembre del 1938, raggiunse 1.000.000 di copie!


San Massimiliano in un suo scritto svela anche il segreto di questo successo: «Perché il Cavaliere dell’Immacolata e il Cavalierino dell’Immacolata conquistano schiere sempre più numerose di anime? Perché a Niepokalanów si sono raccolti tanti religiosi fratelli che consacrano tutta la loro vita al lavoro, riducendo le loro esigenze personali? Perché le nostre aspirazioni abbracciano tutto il globo terrestre? A che cosa miriamo? Qual è il nostro ideale?... L’Immacolata: ecco il nostro ideale!».
Nei suoi appunti egli annotava: «Tutte le invenzioni debbono essere innanzitutto al suo servizio (dell’Immacolata) e poi per gli altri scopi: l’ar­te, la letteratura, il teatro, il cinema, la produzione libraria, il giornalismo, la radio, ecc. Ma prima di ogni altra cosa noi stessi, fino al completo annientamento del nostro io, all’olocausto totale senza alcuna riserva o limitazione. Tutto dunque a Lei: l’anima e il corpo, le capacità, l’energia, la scienza, l’arte, ecc. Tutto, tutto. Il passato, il presente, il futuro: la vita, la morte, l’eternità. In una parola: tutto, tutto, senza nessunissima, anche se minima riserva».


Quindi, per l’Immacolata e attraverso l’Immacolata, ci si può impegnare in questo campo così importante dei mass media, per conquistare e salvare le anime, per annunciare il Vangelo ad ogni creatura! 
San Massimiliano interceda per noi!  

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