SPIRITUALITÀ
Vuoi tu andare in Purgatorio?
dal Numero 44 del 19 novembre 2023
di Padre Stefano M. Manelli

Il Purgatorio, così come la sua durata, lo scegliamo noi ogniqualvolta non conformiamo la nostra volontà alla volontà di Dio che, invece, non vuole altro che farci fare un volo terra-Paradiso. 

Alla fine della vita ogni uomo viene giudicato subito da Dio, il quale:
- fa entrare subito in Paradiso il cristiano che è diventato santo;
- manda in Purgatorio il cristiano che ha nell’anima peccati da espiare; 
- condanna all’inferno chi muore con il peccato mortale nell’anima.
Se tu non sei diventato santo per il Paradiso, ma muori con la grazia di Dio nell’anima, andrai direttamente in Purgatorio per tutte le colpe che dovevi espiare sulla terra e che non hai espiato.
Se invece tu muori con il peccato mortale nell’anima, ti toccherà la condanna all’inferno per l’eternità. E dunque, come già sai, per evitare l’inferno, è assolutamente necessario vivere e morire con la grazia di Dio nell’anima.
Per chi va in Purgatorio, la durata della sosta per la purgazione dai peccati non espiati sulla terra sarà breve, se sono pochi i peccati non espiati; sarà invece lunga o lunghissima, se molti sono i peccati non espiati sulla terra. La permanenza molto lunga in Purgatorio può arrivare anche alla durata di cento anni o di mille anni!... Attenzione, quindi!
Come insegna santa Caterina da Genova – nel suo Trattato sul Purgatorio –, la scelta della durata del tempo da trascorrere in Purgatorio dipende sempre dalla tua scelta libera di peccare sulla terra, e di non provvedere ad espiare tutti i peccati con la tua personale preghiera e penitenza, con le indulgenze che si possono guadagnare partecipando – magari ogni giorno –, alla Santa Messa con la Comunione, recitando molte corone del Rosario, esercitando le virtù del cristiano e compiendo sempre molte opere buone. 
La possibilità di non andare in Purgatorio dipende soltanto dalla tua libera volontà di diventare santo come Dio ti vuole, e di andare in Paradiso con la Madonna, gli angeli e i santi: «Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione» (1Ts 4,3). 
Chi non diventa santo, e viene mandato in Purgatorio, soffrirà e piangerà amarissimamente – e magari per lunghi anni – di non avere espiato sulla terra i suoi peccati con la personale vita di preghiera e penitenza.
Nessun confronto è possibile fra le sofferenze del Purgatorio e quelle della terra, poiché è sicuro che la “minima” sofferenza del Purgatorio è molto superiore alla “massima” sofferenza sulla terra!
Perché tu vuoi andare in Purgatorio, allora, se puoi soffrire moltissimo di meno vivendo da santo sulla terra, per poter fare il volo dalla “terra al Paradiso” con la tua morte santa?   

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