SPIRITUALITÀ
A Dio solo ogni Giudizio. Evitare le critiche e i giudizi interiori
dal Numero 10 del 27 febbraio 2023
di Don Mario Proietti

La presunzione, che parrebbe innata in ciascuno di noi, è causa di spiacevoli vizi, come la propensione a criticare e giudicare interiormente senza pietà. La fede, l’abbandono in Dio e la contemplazione della Croce e del Crocifisso sono rimedio efficace a questa tendenza.

Anima devota, le critiche e i giudizi interiori sono una grande tentazione che devi fuggire. L’origine di questa tentazione è lo scontento verso chi ti è intorno e soprattutto verso chi accantona le tue idee. Considera il gran numero di persone che può smorzare il tuo entusiasmo o limitare la tua attività. È più facile che ciò accada quando si è sottoposti ad un superiore o si svolge un lavoro di gruppo dove il proprio parere non è più autorevole di altri. L’atteggiamento sostanziale che ci porta alla critica è il credere che ciò che noi facciamo sia migliore di quello che un altro possa fare. Tu sai che questo si chiama presunzione, ma sembra che l’uomo nasca con questa particolare predisposizione; ecco perché tu devi sempre mirare a coltivare la virtù dell’umiltà, essa è la sola che può farti restare con i piedi per terra. Ti riporto l’esempio di un giovane sacerdote che voleva realizzare un centro d’accoglienza per i vagabondi; spese molto tempo a progettare tutto e trovò anche molti sostenitori, peccato che il suo superiore non si mostrò interessato alla cosa. Quando la sua idea fu bocciata, cominciò il suo aggirarsi tra persone importanti al fine di convincere il superiore ad approvare il suo progetto, e il risultato fu un immediato trasferimento del sacerdote ad altra sede. Ci mise molto a riprendersi, ma il suo cuore restò talmente segnato che a distanza di anni, quando gli capitava di rincontrare quel superiore, continuava a nutrire un certo risentimento verso di lui per l’insensibilità dimostrata. Questo alimenta in te la presunzione, non ti permette di scorgere il bene, toglie il dialogo, ti fa perdere tempo, non ti fa compiere più alcun bene e ti lascia un’amarezza che può durare anche tutta la vita. 
Che dire invece di quella religiosa che conobbi a Roma e che si lamentava perché la superiora non le aveva permesso di lavorare come volontaria andando per le strade più disparate a raccogliere barboni? Tu, anima che aspiri alla santità, non ti far prendere da cose belle che però non ti giovano: se non sono la volontà di Dio per te, queste mettono solo scompiglio. I poveri, infatti, di qualunque tipo, ci saranno sempre, non finiranno mai, ma il Signore non ti manda a tutti. Non devi essere tu a sceglierti i poveri più meritevoli di attenzione, cerca invece di accogliere quelli più prossimi alla tua vocazione e attieniti al tuo compito, secondo il tuo stato di vita. 
Quando sei ripresa dal tuo superiore o da chi svolge nei tuoi confronti un ruolo di responsabilità (che sia il tuo datore di lavoro, o i tuoi insegnanti, o i tuoi genitori, ecc.), accogli quell’ammonimento serenamente e intravedi sempre ciò che c’è di utile per te, senza soffermarti su ciò che proviene dall’umana natura di chi ti riprende, sui suoi modi e atteggiamenti. Non pensare né dire male in merito a quanto ti accade, perché troverai sempre mille ragioni per giustificare la ragionevole utilità di quanto vuoi fare, ma piuttosto impara a non considerare tutto quello che pensi come veramente necessario, utile e buono. Non giustificarti se non ti è chiesto, non drammatizzare più del dovuto quanto ti è fatto, non fantasticare, non ingigantire le cose, ma guarda la realtà così com’è. Il giudizio interno, che sfocia poi nelle critiche esterne, è un vero e proprio sentimento d’oppressione, e corri il rischio di passare le tue giornate a ripeterti sempre la solita cantilena: “Non mi vogliono bene, non mi stimano, non mi capiscono, sono severi, sono gretti, ecc.”. Se dai spazio a queste “oppressioni” o pesantezze dell’anima, trasformi il tuo cuore in un tribunale, dove tu assumi tutte le parti in causa: diventi procuratore, presidente, giudice, giuria e avvocato difensore. Esponi i torti, pesi le ragioni e ti difendi; ti giustifichi ed emetti, verso il colpevole assente, la condanna definitiva senza appello. Non ti meravigliare se poi ti trovi ad attuare la sentenza... e non pensare che ciò alla fine ti risulterà dolce, in realtà agirai nel segno della vendetta, del rancore e della rabbia, e a nulla servirà ripeterti, quando ti sarà fatto notare, che tu non sei così, che quella persona se lo meritava o che sei fondamentalmente buona. 
Ora giustamente mi chiedi, o anima, come fuggire da questa terribile sorte. Ti rispondo che devi piegare la tua anima a questi atteggiamenti: ràdicati nel silenzio interiore mettendoti alla presenza di Dio. Non sbraitare, non inveire e non provare a far cambiare giudizio agli altri. Ti incoraggio a intrattenerti di più con Dio, al quale esporrai la questione e ti rimetterai fidente a quanto vorrà fare per te. Non staccarti dal Crocifisso. Comprendi l’esempio di Gesù, medita la sua passione e individua ciò che a Lui ti accomuna. 
Dalla Croce puoi apprendere il vantaggio che trae l’anima nell’essere disprezzata e derisa. Chiedi con insistenza allo Spirito Santo il dono della fortezza. La fortezza dà valore a quanto accade contro di te, perché è in virtù della fortezza interiore che resti quieta, e non per passività o debolezza di carattere. Lascia ogni giudizio a Dio. Radicarsi nella convinzione che poco importa ciò che gli altri pensano di te è il segreto per restare libera da tutto e da tutti. Preoccupati unicamente del giudizio di Dio su di te e, se impetrerai il dono del santo timore, comprenderai meglio il tuo errore e offrirai con gioia la riparazione.

Anima devota, finora ti ho detto molte cose. Falle maturare dentro di te. Ora rifletti in cosa la tua anima è concentrata, è fissa:
- Conosci la volontà di Dio su di te? 
- Come si esprime essa nella tua vita? 
- Gesù ti dice: “Nella semplicità del tuo cuore cerca sempre me!”. Tu come lo cerchi?
- È sempre sincera la tua Confessione? 
- Quali priorità hai nella tua vita cristiana? 
- Hai creato degli archivi segreti nel tuo cuore? Su chi? 
- Di cosa parli con i tuoi amici? 
- Cosa ti preoccupa maggiormente? 
- Cosa pensano gli altri di te? Su quali difetti devi maggiormente lavorare? Lo stai facendo?  

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