SPIRITUALITÀ
San Giuseppe ha amato la Madonna più di tutti
dal Numero 11 del 15 marzo 2020
di Padre Stefano M. Manelli, FI

Marzo è il mese dedicato a san Giuseppe e a lui si guarda per tanti validi motivi. Il glorioso Patriarca eccelle in ogni virtù, ma in una in modo speciale: l’amore puro e ardente a Maria.

Dopo Gesù, chi può aver amato la Madonna più di tutti? Soltanto san Giuseppe, ossia colui che si donò e si legò indissolubilmente a Maria, consacrandole l’intera vita con l’amore tutto e sempre verginale. Il beato Bartolo Longo scrive che «allora Dio discese visibilmente nel mondo, quando trovò un uomo vergine che fosse degno di sposare la Vergine delle vergini. E Maria, la più pura delle creature, per rivelazione di Dio, fu sposata all’uomo più giusto, chiamato Giuseppe, che mai avrebbe violato il voto della sua verginità fatto a Dio.

Maria, la Vergine delle vergini, ubbidiva prontamente e posava i suoi occhi immacolati su Giuseppe, autentico giglio. Giuseppe, a sua volta volgeva il suo sguardo a Maria. Erano due gigli purissimi che levavano un unico fragrante profumo dalla terra al Cielo.

Oh, di qual purissimo amore dovevano amarsi questi vergini sposi! Più che Adamo ed Eva nei primi giorni della loro innocenza, Giuseppe e Maria formavano la delizia del Signore, l’estasi degli Angeli nell’umile città di Nazareth, che raffigurava l’Eden dei primi giorni della creazione: tutto spirava santità, tutto era innocenza, tutto era bello!...

Quale fortuna per san Giuseppe essere amato da Maria! Udir quella voce che forma l’incanto del Paradiso!... Oh, colloqui segreti! Oh, istruzioni divine! Udir Maria parlare delle grandezze di Dio, delle verità eterne, della bellezza della virtù, della felicità che si gode nell’amare Gesù e servirlo! Che parole infiammate, che dardi infuocati dovevano uscire da quel cuore più puro degli Angeli e degli stessi Serafini!».

Non meno bella e preziosa è la breve preghiera che il beato Bartolo ha scritto per invocare san Giuseppe chiedendogli di insegnarci e aiutarci ad amare la Madonna come l’amava lui con la sua vita tutta amore angelico: «O san Giuseppe, tu che vinci gli Angeli in purità quanto i Serafini in amore, ottienimi una purità così perfetta di cuore, di spirito e di corpo, che io possa aver parte alla beatitudine di coloro di cui è detto: “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. Amen».

Alto e sublime deve essere stato necessariamente l’amore di san Giuseppe alla Madonna, superando egli tutti i santi e gli angeli nell’amarla. Pensiamo all’amore alla Madonna di san Giovanni Battista, che era nipotino della Madonna. Pensiamo all’amore di san Giovanni evangelista, che era l’apostolo più amato da Gesù e più vicino alla Madonna anche sul Calvario, dove la prese e la tenne sempre con sé. Pensiamo all’amore alla Madonna di sant’Efrem Siro che scrisse più di tremila versi su Maria Santissima. Pensiamo all’amore alla Madonna di sant’Ambrogio e sant’Agostino, che scrissero un trattato ciascuno sulla verginità. Pensiamo all’amore alla Madonna di san Bernardo abate, chiamato il “Cantore di Maria”. Pensiamo all’amore alla Madonna di san Luigi Maria Grignion, di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, di san Massimiliano Maria Kolbe, l’apostolo e il martire che era il “Folle dell’Immacolata”. Grandissimo, sì, è stato l’amore alla Madonna di tutti questi santi e di tanti altri ancora: ma san Giuseppe li ha superati tutti!

L’esempio dei santi

Don Silvio Gallotti, definito “Sacerdote di Maria”, ricevette proprio da san Giuseppe la grazia di un’ardente devozione verso Maria Santissima. Da giovane chierico, infatti, si strinse con un voto vero e proprio a san Giuseppe per ottenere tale grazia. In cambio promise al santo Patriarca di zelare il suo culto e la devozione verso di lui.

San Giuseppe esaudì prontamente la stupenda richiesta del suo devoto: don Gallotti divenne sacerdote nel 1904 e proprio in quel periodo “scoprì” la spiritualità del Montfort; da quel momento egli vivrà solo per «stabilire, per mezzo di Maria e in unione con Lei, il Regno del Cuore di Gesù».

San Giovanni Damasceno

Questo santo Dottore della Chiesa, che fu uno dei più grandi santi Padri della Chiesa orientale, fu anche grande devoto di san Giuseppe.

Fu egli il primo a parlare della “consacrazione” alla Madonna, quale atto di amore più grande di ogni altro, e ha anche affermato che «san Giuseppe è la via più breve, più rapida e più sicura per arrivare a Maria, la Mediatrice di tutte le grazie». Importantissima questa affermazione per arrivare all’amore alla Madonna aiutati e assistiti proprio da san Giuseppe.

Inoltre, san Giovanni Damasceno ha anche affermato che la Madonna non amò mai nessuno sulla terra dopo Gesù, come san Giuseppe. E noi si può senz’altro dire che, ugualmente, san Giuseppe non ha amato mai nessuno sulla terra, dopo Gesù, come la Madonna.

Ancora, san Giovanni Damasceno si chiede: «Chi mai potrà calcolare il potere della mediazione di grazia di san Giuseppe presso la sua sposa Maria e suo figlio Gesù?... Chi potrà valutare il suo patrocinio e la sua forza di intercessione dinanzi al Cuore materno di Maria e al Cuore divino di suo figlio Gesù?...».

San Massimiliano M. Kolbe

San Massimiliano inculcava ai suoi frati l’importanza dell’imitazione di san Giuseppe. Egli infatti, in una conferenza tenuta la vigilia di Natale del 1938, disse: «Cerchiamo di introdurre l’Immacolata nelle anime come san Giuseppe a Betlemme. Chiediamo a san Giuseppe di consacrarci, dedicarci a Lei, lavorare e vivere per l’Immacolata come lui».

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