Sin dall’infanzia, padre Pio ebbe un rapporto privilegiato con Maria Santissima, in particolare l’amore per la Madonna della Libera lo accompagnerà per tutta la vita. Sono molte le testimonianze di confratelli del Santo che attestano fatti straordinari tra san Pio e la Madonna. Ne riportiamo alcuni.
«Mammina». Così padre Pio chiamava la Madonna. Una parola dolcissima, spontanea, che riflette non solo il profondo affetto e la devozione che il Santo aveva per la Madre di Dio, ma anche l’attestazione dei prodigi di cui era protagonista fin dalla tenera età.
Il piccolo Francesco Forgione, futuro padre Pio, cominciò infatti ad avere le apparizioni di Maria, di Gesù e di altri personaggi celesti intorno ai dieci anni. Ed era talmente “normale” per lui dialogare con la Madonna, da essere convinto fosse una cosa comune a tutti. Di questo fu testimone padre Agostino da San Marco in Lamis, confessore e direttore spirituale di padre Pio. Scrisse nel suo diario padre Agostino: «Un giorno mi disse ingenuamente: “E lei non la vede la Madonna?”. Ad una mia risposta negativa soggiunse: “Lei lo dice per santa umiltà!”».
Durante la sua infanzia, padre Pio imparò in famiglia, specie dalla madre (che si chiamava proprio Maria anche se tutti la conoscevano come Giuseppa), la devozione verso la Madonna della Libera, molto sentita nel beneventano. L’amore per la Madonna della Libera accompagnò tutta la vita di padre Pio. Lui la chiamava la «Madunnella nostra», perché a Pietrelcina era particolarmente amata e festeggiata ogni prima domenica di agosto. «Magari potessi venirci anch’io!», diceva agli amici di Pietrelcina dispiaciuto di non poter essere al paese in quella data. Si accontentava di pregare guardando un quadretto della Madonna della Libera che teneva nella sua cella al convento.
Le prime testimonianze scritte di ciò che vedeva e viveva durante le estasi, risalgono, come si è detto, a quando era giovane frate e teneva una fitta corrispondenza con padre Agostino. Ad esempio, in una lettera scritta dall’allora fra Pio il 1° maggio 1912, riporta questo pensiero: «Povera Mammina, quanto bene mi vuole. L’ho constatato di bel nuovo allo spuntare di questo bel mese. Con quanta cura mi ha ella accompagnato all’altare questa mattina. Mi è sembrato ch’ella non avesse altro a pensare se non a me solo col riempirmi il cuore tutto di santi affetti» (Ep. I, n. 76).
Scrivendo in questo modo, fra Pio non si riferisce alla sua madre terrena, mamma Peppa, ma alla Madonna. E continua spiegando: «Un fuoco misterioso sentivo dalla parte del cuore, che non ho potuto capire. Sentivo il bisogno di applicarci del ghiaccio per estinguere questo fuoco che mi va consumando. Vorrei avere una voce si forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna. Ma poiché ciò non è in mio potere, ho pregato, e pregherò il mio angiolino a compiere per me questo ufficio» (ibidem).
In una lettera del 6 maggio 1913, sempre a padre Agostino, scrive: «Questa cara Mammina seguita a prestarmi premurosamente le sue materne cure, specialmente in questo mese. Le di lei cure verso di me toccano la ricercatezza» (Ep. I, n. 106).
Un fatto prodigioso che lega padre Pio alla Madonna è stato raccontato da padre Alberto D’Apolito, per molti anni confratello del frate santo. «Il 19 settembre 1968 ero sulla veranda del convento, insieme a Padre Pio e ad altri religiosi – disse padre Alberto –. Arrivò un signore da Napoli con un fascio di bellissime rose rosse, che offrì al padre per il cinquantesimo anniversario delle stigmate che si sarebbe celebrato due giorni dopo. Padre Pio guardò le rose, ne prese una e la consegnò a quel signore pregandolo di portarla alla Madonna di Pompei. Il giorno dopo quell’uomo si recò a Pompei e consegnò la rosa a una suora del Santuario dicendole che la mandava Padre Pio per la Madonna. La suora la infilò in un vaso con altri fiori e la mise sull’altare. II 23 settembre, appresa la notizia della morte di Padre Pio, la suora si recò in chiesa a pregare. Vedendo che i fiori davanti alla Madonna erano appassiti, fece per gettarli ma, con grande stupore, notò che la rosa di Padre Pio si era rinchiusa ed era ridiventata un bocciolo fresco e profumato. Un anno dopo, accompagnando un pellegrinaggio a Pompei, potei vedere quella rosa conservata in un astuccio di vetro, ancora fresca. Solo lo stelo era leggermente ingiallito».
Padre Pellegrino da Sant’Elia a Pianisi era uno dei frati incaricati di vegliare padre Pio negli ultimi anni della sua vita, quando era già molto ammalato. Era con lui anche quando il padre morì. Ricordando gli avvenimenti di quella notte, padre Pellegrino riportò un fatto davvero straordinario. «Fino a quel momento non avevo pensato che Padre Pio fosse giunto alla fine dei suoi giorni, ma lì, mentre stava seduto sulla poltrona, lo vidi impallidire, mentre le labbra erano diventate cianotiche. Lui ripeteva: “Gesù, Maria”, con voce sempre più debole. Sulla parete di fronte alla poltrona, Padre Pio teneva un ritratto di sua madre. Guardando quel ritratto mi disse: “Chi c’è lì, in quel ritratto?”. “Vostra madre”, risposi. “Io vedo due mamme”, disse lui. Pensai che la vista gli si fosse indebolita. Mi avvicinai al quadro e dissi a Padre Pio: “Vedete? Questo è il quadretto con il ritratto della vostra mamma. Mentre queste qui accanto, sono altre fotografie”. Padre Pio mi fissò in volto e mi disse: “Non preoccuparti, ci vedo benissimo. E io vedo due mamme!”. Allora capii che l’altra era la Madonna. Cercai di insistere per avere maggiori particolari, ma Padre Pio non volle più rispondere». Padre Pellegrino aggiunse: «È opinione diffusa che Padre Pio vedesse spesso la Madonna. Io posso solo testimoniare che il suo modo di pregare, quando era solo, e non sapeva di essere osservato, era molto strano. Parlava con una persona che aveva di fronte. L’ho spiato un paio di volte, e ogni volta ho ascoltato delle stupende conversazioni che il Padre faceva con la Vergine Santa».
Un altro episodio significativo è questo. Un giorno due confratelli, padre Tarcisio e padre Mariano, erano nella cella di padre Pio. Sapendo che vedeva spesso la Madonna, gli chiesero: «La Madonna si trova qui nella cella in questo momento?». «Avete sbagliato domanda», rispose padre Pio. «Dovete chiedermi se la Madonna ha mai lasciato la stanza...!».
Nel 1931, il Sant’Uffizio proibì a padre Pio di celebrare la Messa in pubblico, poteva farlo solo privatamente, nella cappellina interna del convento. Un giorno, ricordando quel triste periodo, padre Eusebio Notte, confratello del padre, gli chiese: «Padre, così per anni avete celebrato messa da solo?». E lui rispose: «Io non ero mai solo. Nostra Signora mi fece sempre compagnia durante la messa...».
E nel 1968, ammettendo così per l’ennesima volta il dono della bilocazione, disse a padre Onorato Marcucci di essere stato tanto volte a Lourdes. «Ma se non siete mai uscito dal convento?», precisò il confratello. E padre Pio: «A Lourdes non ci si va solo col treno o con l’automobile; si va pure in altri modi»