I FIORETTI
Il segreto di padre Pio
dal Numero 19 del 14 maggio 2023
di Suor M. Virginia di Gesù

Con il “fenomeno padre Pio”, San Giovanni Rotondo divenne presto meta di pellegrinaggio – già quando padre Pio era ancora vivente e nel pieno della sua attività – e ancor oggi lo è. 

San Pio ha vissuto la maggior parte della sua vita lì, a San Giovanni Rotondo appunto, nel convento dei cappuccini, sotto lo sguardo della Madonna delle Grazie. Questo santuario originariamente era dedicato a Santa Maria degli Angeli. Il fatto è interessante, perché ricollega in modo curioso questo pio e straordinario Cappuccino al suo amatissimo fondatore, san Francesco d’Assisi, rinsaldando le sue radici francescane. Santa Maria degli Angeli, infatti, detta anche “Porziuncola”, è la “culla” dell’Ordine Francescano, luogo eletto da Dio per far sorgere l’allora novella spiritualità francescana, come un grembo tutto mariano dal quale sarebbero state generate, attraverso san Francesco il Poverello, innumerevoli anime serafiche. 

Nella Porziuncola san Francesco ricevette grandi grazie per sé, scoprendovi la sua vocazione evangelica, e anche per la Chiesa, avendo posto qui le fondamenta del nuovo Ordine; qui, infine, concluse la sua vita terrena, dove la sua vita spirituale era iniziata.

Simile fu la sorte di san Pio, nei riguardi della sua amata Madonna delle Grazie. Egli amava molto questo luogo, che gli donò grazie senza numero, per sé e per tante anime. Proprio qui, nel coro della chiesa, ricevette l’insigne dono della stigmatizzazione; qui versò per cinquant’anni sangue vivo dalle piaghe che lo conformavano a Gesù Crocifisso; qui riconciliò a Dio uno sterminato numero di anime; qui ottenne dalla misericordia divina grazie su grazie per tantissime anime bisognose. 

In questo luogo di grazie, san Pio scoprì e approfondì di giorno in giorno la portata della sua missione di mediatore tra Dio e le anime da salvare, e qui ancora ebbe l’ispirazione di fondare la Casa Sollievo della Sofferenza.

E come san Francesco morì alla sua amata Porziuncola, così padre Pio morì presso il convento di Santa Maria delle Grazie, in quello che era stato il suo grembo tutto mariano.

Come mai ancor oggi tanta affluenza di pellegrini in questo santuario mariano di San Giovanni Rotondo?

Certo, la Madonna attira sempre i suoi figli, e ne fa fede l’affluenza di molti fedeli nei numerosissimi santuari mariani di tutto il mondo, più o meno conosciuti. Ma oltre a ciò, bisogna dire che è la santità ad attrarre e a conquistare. La grazia forse più grande che la Madonna ha elargito in questo luogo è stata proprio la presenza di un tale figlio, padre Pio, il quale ha potuto, attraverso la sua santità, permettere alla Vergine di distribuire tante grazie. 

Quando padre Pio giunse a San Giovanni Rotondo, non solo il convento era povero e modesto, ma anche l’ambiente era completamente diverso da come lo vediamo oggi. Era un luogo quasi sperduto, sconosciuto e isolato. Lì risiedeva una piccola comunità di fraticelli, tra i quali era stato mandato questo umile frate che non sapeva far altro – come egli stesso dice – che pregare: era un «povero frate che prega». 

Ma, dovremmo saperlo, la preghiera è una sorgente inesauribile di grazie. È attraverso la preghiera che riceviamo le grazie attuali in ogni istante, è attraverso di essa che otteniamo dal Cielo ogni bene, in ordine alla crescita della nostra vita spirituale e della nostra santificazione. 

È significativa l’immagine che abbiamo usato del “grembo mariano”: Santa Maria delle Grazie – come la Porziuncola per il Serafico Padre – ha rappresentato davvero per padre Pio un grembo verginale e materno in cui egli si è lasciato formare e plasmare dalla Madre celeste, nel nascondimento e nell’orazione, nella fedeltà di ogni giorno e di ogni momento ai doveri del suo stato. Qui egli si è lasciato configurare e trasformare completamente nell’immagine di Gesù Cristo Crocifisso, sia esternamente (dono straordinario!) sia internamente. E qui, raggiunta la piena statura di Cristo, padre Pio ha potuto a sua volta rigenerare alla vita divina le anime di quanti a lui ricorrevano, invitandole a lasciarsi chiudere in questo grembo mariano, per farsi “formare” dalla Madonna attraverso gli insegnamenti e la guida che egli impartiva. 

Questo vuol essere per noi un insegnamento molto importante. Quando pensiamo a san Pio da Pietrelcina, infatti, noi ci raffiguriamo subito quel frate con la barba come un uomo straordinario che ha ricevuto il dono delle stigmate e ha operato miracoli strepitosi; lo consideriamo un uomo inimitabile al quale è bene affidarsi, perché anche noi assetati di grazie e di miracoli per i nostri bisogni. 

Non è questo, però, ciò di cui abbiamo bisogno. L’esperienza di padre Pio ci insegna ben altra cosa: se è vero che le stigmate e il dono dei miracoli non sono per tutti, dobbiamo invece apprendere il segreto di padre Pio, per il quale egli è giunto a meritare siffatti doni. Il segreto di san Pio, che egli vuole insegnarci e che dobbiamo fare nostro, è tutto racchiuso nella Madonna e nella preghiera.

Non sappiamo con quali tipi di grazie il Signore voglia costellare la nostra vita, se vuole elargirci doni straordinari, se vuole donarci estasi particolari, o darci il dono dei miracoli e quant’altro; o se voglia invece lasciarci nella via ordinaria, senza grandi talenti apparenti, una vita più interiore e nascosta. Ma una cosa è certa: Dio ci vuole tutti santi. I santi sono come le stelle, ognuno diverso dall’altro, ognuno però splendente e straordinario a suo modo. Il punto di partenza, però, è sempre la preghiera, la quale ci consente di ottenere grazie numerose e importantissime per riconoscere cosa dobbiamo cambiare nella nostra vita, cosa migliorare, cosa eliminare; per avere la forza di intraprendere quella santa “guerra spirituale” contro i nemici della nostra anima, tra i quali ha un posto d’onore il nostro egoismo; per essere rigenerati anche noi, accrescere in noi la vita divina, e salire così ad ogni istante un gradino in più nel cammino di santità. Ma dove c’è “vita” c’è sempre una madre. E per la nostra rinascita alla vita divina abbiamo una Mamma straordinaria, che è la Madonna, la quale costituisce il segreto più bello di padre Pio. Ringraziamo san Pio per non essere stato geloso di questo segreto, per avercelo anzi svelato... e non dimentichiamo che ora abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo fare nostro questo talento di padre Pio, avvicinarci sempre più alla Madonna, vivere sotto il suo sguardo materno, riferirci spesso e sempre più spesso a Lei, nella preghiera, nelle attività, in ogni bisogno. Senza neanche accorgercene, in questo modo avrà inizio la nostra più intima conversione e rigenerazione spirituale.   

 

di Suor M. Virginia di Gesù, Il Settimanale di Padre Pio, N. 19/2023

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