I FIORETTI
Svelatore delle anime
dal Numero 25 del 4 luglio 2021

Secondo il dottore della Chiesa san Tommaso d’Aquino, il dono della scrutazione dell’anima è una grazia per cui un uomo santo, scendendo nel segreto o nelle profondità del cuore di un individuo, può vedere e manifestare quelle cose nascoste che conosce solo Dio e la coscienza della singola persona (1).

Lo Scaramelli, uno dei più insigni maestri di spiritualità, esaminando i particolari di tale dono, specifica: «Non v’è dubbio che questa grazia sia stata da Dio talvolta compartita ai suoi servi fedeli.

Alcuni, nell’atto della sacramentale confessione, scoprivano ai loro penitenti i peccati che quelli, o per debolezza di memoria o per rossore colpevole, lasciavano di confessare: segno charo che con lo sguardo della mente entravano a vedere l’intimo delle loro coscienze.

Altri poi arrivavano fino a vedere lo stato in cui si trovavano le anime altrui, se in grazia o disgrazia: il che è un grado di discrezione più alto e più pregevole» (2).

Questo carisma, nei due aspetti complementari indicati dallo studioso, è stato presente nella vita di padre Pio. [...]. 

Un tizio aveva una simpatia per una donna di San Giovanni Rotondo ed ogni tanto, con la scusa di vedere padre Pio, veniva dal Paese e si intratteneva nella cittadina garganica più del dovuto. Un giorno il Padre, vedendolo tra gli uomini che facevano ala al suo passaggio nel corridoio, gli disse: «Tu che fai a San Giovanni Rotondo?».

«Faccio compagnia a mia sorella, che ha sposato un uomo di qui».

Ed il Santo: «E che c’entri tu? Tua sorella deve stare col marito. Tu vai a fare compagnia a papà che sta male». Quando tornò a casa trovò suo padre a letto malato seriamente.

Un altro testimone racconta: «Il giovane Lino De Pieri, abitante a Padova, si avvicina a padre Pio per una benedizione, ma il Padre lo guarda e gli intima: “Togli dal portafoglio la tessera comunista assieme alle fotografie di quelle donnacce sporche che conservi gelosamente. Non ti vergogni con tali fotografie addosso?”. “Sì”, rispose il giovane, tutto tremante. “E giacché hai intenzione di fare pulizia, adesso che torni a casa, lacera le altre cose invereconde che conservi nel cassetto del tavolo!”».

Nel mese di maggio del 1965 una signora si reca a San Giovanni Rotondo per chiedere la guarigione del figlio affetto di TBC. Si prenota, ma arrivato il giorno del suo turno, il frate che ordinava l’accesso al confessionale le dice: «Signora, padre Pio non la confessa, perché ha il vestito corto». Cerca durante l’attesa di nascondersi allo sguardo del frate, apre la cerniera, si mette una spilla alla gonna che tira un po’ giù, ma non scende che di qualche centimetro. Appena il Padre apre lo sportello, prima di iniziare la Confessione dice: «Un’altra volta vieni con i vestiti più lunghi». Dopo l’accusa dei peccati, la signora viene rassicurata sulla condizione del figlio.

 

Note

1) Summa Theologicae, 1. 2 q. III. art. 4.

2) Dottrina di san Giovanni della Croce e discernimento degli spiriti, Edizioni San Paolo, p. 246.

 

 

Padre Marcellino IasenzaNiro,

“Il Padre”. San Pio da Pietrelcina. Sacerdote 

carismatico. Testimonianze, pp. 238-241; 402

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