Padre Pio era dotato anche di notevole autoironia. Una volta, nel chiedere scusa al Provinciale, padre Torquato da Lecore, perché non poteva più intrattenersi, disse: «Un povero uomo una volta, entrando in una sala rimase sbalordito al vedere sul pavimento un animaluccio con tanti piedi e si mise a contarli: uno, due, tre, cento, cinquecento, mille. “O Signore mio – esclamò – siete tanto sapiente. E come mai ad un animaluccio così piccolo avete dato mille piedi e a me così grande ne avete dati appena due, che poi non mi servono?”» (per lui, infatti, lo stare in piedi era un’impresa difficile e penosa, a causa delle stimmate). Ed al superiore, padre Bernardo, che gli imponeva di non farsi baciare le mani dopo la Confessione, rispose: «Debbo prenderli a ceffoni? Se avessi avuto almeno le mani buone, forse l’avrei anche fatto!».
In un’altra occasione padre Pio si trovò dinanzi un pittore di Perugia, che gli aveva eseguito un ritratto nel quale appariva con il volto molto severo. Richiesto di benedire il quadro e di scriverci sopra un messaggio, il Padre lo fissò con uno sguardo arguto e poi incise: «Niente paura, sono io!». E quando udiva da una finestra del convento un venditore ambulante che in piazza, con voce stentorea, offriva in vendita le sue fotografie, non mancava mai di osservare con chi gli stava accanto: «Ma guarda, sono costato tanto a mia madre e adesso questo mi vende per due soldi...».
Anche a riguardo delle proprie vicende mistiche padre Pio sdrammatizzava ogni volta che poteva. Ad una persona che, vedendolo curvo e dolorante, gli disse: «Padre, voi soffrite tanto perché avete avuto l’imprudenza di offrirvi vittima non solo per la Chiesa e per l’Italia, ma per tutta l’umanità», prontamente replicò: «Eh beh, uno scemo ci voleva pure!». Ed a monsignor Giuseppe Del Ton, che gli chiedeva in che cosa consistesse il «farsi santo», sintetizzò: «Fare del bene e ricevere bastonate!».
Un giorno l’attore Carlo Campanini gli raccontò che un amico, avendo chiesto ad un primario di Firenze che cosa pensasse delle stimmate del Cappuccino, si era sentito rispondere: «È frutto di isterismo: a furia di pensare al Cristo Crocifisso, a padre Pio son venute le stimmate». La reazione del Padre fu immediata: «Quando vedrai quel professore, digli che pensi intensamente di essere un bue. Vedremo se gli spuntano le corna!».
Saverio Gaeta,
Padre Pio sulla soglia del Paradiso, pp. 66-67