I FIORETTI
Squisita carità paterna
dal Numero 27 del 7 luglio 2019

Al dottor Piero Melillo padre Pio fa presente che egli – certamente per dono di Dio – era in grado di seguire ogni suo movimento.
L’interessato racconta che un giorno sul sagrato della chiesetta del convento si trovò coinvolto in una discussione sull’operato di un ecclesiastico. Ciò fu riferito al Padre e forse gli furono attribuite delle colpe o delle responsabilità che in realtà egli non aveva. Dopo la Confessione delle donne, mentre il Santo si ritirava in convento, nel corridoio, ove uomini assiepati al suo passaggio chiedevano preghiere o baciavano la mano, vedendo il dottore lo redarguì in modo severo. Probabilmente padre Pio, geloso come sempre dell’onore della Chiesa, volle ribadire che dai suoi figli spirituali pretendeva molta prudenza nel parlare sull’argomento e rispetto massimo per le istituzioni. Il malcapitato, che del Padre conosceva più le coccole che le scudisciate, ci rimase male. Seguiamo quanto ci dice sulla sua reazione. «Quelle parole mi ferirono più di una pugnalata. Discesi le scale ed uscii dal convento amareggiato, con l’intenzione di partire immediatamente da San Giovanni Rotondo e non farvi più ritorno.
A sera il padre cappellano dell’ospedale, mio carissimo amico, risaputa la cosa, venne a cercarmi, perché desiderava che ritornassi da padre Pio, e mi costrinse a salire con lui in convento. Incontrammo il Padre nella sua cella, dove si era già ritirato per la notte. Mi inginocchiai e gli baciai la mano, rimanendo piuttosto sulle mie. Padre Pio mi guardò e disse: “Ti ho aspettato alle 12.30 – ora del refettorio – e non ti ho visto, ti ho aspettato alle 14.30 – ora in cui il Santo scendeva in chiesa per la Confessione degli uomini – e non ti sei fatto vivo; e così hai fatto prima e dopo la funzione pomeridiana. Non sei venuto nemmeno prima che mi ritirassi in camera. Che cosa credevi di fare?”. Gli risposi che ero intenzionato a partire per Milano. Soggiunse: “E cosa credevi, che non sarei stato capace di venirti a riprendere a metà strada?”». L’abbraccio del Padre cominciò a far sbollire la rabbia, ma la mattina seguente il Santo, con un gesto squisito, gli pacificò del tutto il cuore: gli offrì un mazzolino di violette.

Padre Marcellino IasenzaNiro,
“Il Padre”. San Pio da Pietrelcina.
Sacerdote carismatico
, pp. 385-387

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