RELIGIONE
Solennità del Corpus Domini
dal Numero 22 del 2 giugno 2024
di Giuliana Galbiati

A partire dalla vita di una Santa con una missione grandissima, in un contesto storico molto critico per la Chiesa, ripercorreremo la storia di questa solennità oggi celebrata in tutto il mondo.

La solennità del Corpus Domini ha una storia meravigliosa intessuta dal Dio Altissimo negli eventi umani, per esaltare il suo divin Figlio Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Eucarestia, per difendere la sua Santa Chiesa dalle insidie delle eresie e per rinsaldare il suo popolo santo nelle verità della fede cattolica: in particolare quella della presenza reale di Gesù in Corpo, Sangue, Anima e Divinità nel Santissimo Sacramento e della transustanziazione del pane e del vino nel vero Corpo e Sangue di Cristo alla Consacrazione nella Santa Messa.


Come in tutte le sue opere, Dio scelse una piccola anima con la missione di far conoscere al mondo la sua volontà di istituire una nuova festa che, in modo più specifico e distinto dal Giovedì Santo, onorasse solennemente, ogni anno, la Santissima Eucarestia. 
Era una Sposa di Gesù, sconosciuta, provata, perseguitata, amantissima dell’Amore fattosi nutrimento divino, e zelante per la diffusione del suo culto: santa Giuliana di Cornillon, vissuta nel XIII secolo nel Belgio.


Prima, però, di parlare di lei e del suo celeste compito occorre illustrare brevemente la situazione della Cristianità a quel tempo. La Chiesa doveva purtroppo constatare una progressiva indifferenza e raffreddamento nelle nuove generazioni dei fedeli, con il conseguente indebolimento della fede e quindi della pietà delle antiche genti cristiane. Oltre a ciò, il mondo cristiano era minacciato dal pericolo delle eresie che, in particolare, colpivano le verità sacramentali con Berengario già dall’XI secolo e poi, lentamente, con il serpeggiare delle sette eretiche provenienti dall’Oriente bizantino, i Manichei, detti anche Catari, Patari o Albigesi che, a partire dal XII secolo, giunsero a penetrare nelle regioni del nord Italia e del sud della Francia fino al XIII secolo.


Torniamo ora a santa Giuliana, nata verso il 1191 a Retinne. Rimasta orfana a 5 anni venne affidata con la sorella Agnese alle monache Agostiniane di Mont-Cornillon, vicino a Liegi, che dirigevano un ospedale per i lebbrosi. Nel 1207, ancora giovinetta, si consacrò al Signore nel medesimo monastero. Anni dopo fu scelta come Priora della comunità, ma successivamente, nel 1248, a causa delle dure opposizioni di alcuni membri del clero e del superiore da cui dipendeva il suo monastero, a ragione del suo operare per la futura festa del Corpus Domini, di sua volontà, con alcune compagne lasciò il convento e visse ospite di vari monasteri cistercensi fino alla morte, avvenuta nel 1258 a Fosses-la-Ville. Venne canonizzata nel 1869 dal beato Pio IX.


Era già monaca agostiniana, ancora nel fiore dell’età, quando, nel 1208, ebbe una visione che ogni tanto si ripeteva durante l’Adorazione eucaristica. Le appariva la luna piena che, pur nel suo splendore, mostrava di essere attraversata da un’ incrinatura. In seguito il Signore le rivelò che la luna rappresentava la Chiesa universale del suo tempo e l’incrinatura indicava l’assenza, nel calendario liturgico, di una solennità che, in modo distinto, fosse tutta dedicata a esaltare il mistero della Santissima Eucarestia. Il messaggio celeste le affidava al tempo stesso il compito di far conoscere al mondo i voleri divini e far sì che venissero attuati. Per vent’anni santa Giuliana conservò nel silenzio il suo segreto, immersa nella preghiera, e poi si confidò con due anime che come lei erano amanti dell’Eucarestia, la beata Eva di Liegi che conduceva vita eremitica e Isabella che era una sua consorella nel monastero. Si rivolsero quindi ad un canonico della chiesa di San Martino a Liegi, di santa vita, per rivelargli quanto era accaduto e questi sottopose il tutto allo studio e alla valutazione delle autorità competenti tra cui l’arcidiacono di Liegi, Giacomo Pantaleon. L’esame diede un risultato oltremodo positivo che venne comunicato al vescovo di Liegi, Roberto de Thourotte. Rianimata da questi eventi favorevoli, santa Giuliana fece comporre e approvare per la futura festa un ufficio proprio, che iniziava con le parole Animarum Cibus. Finalmente, dopo così lunghi anni e numerose difficoltà, nel 1246, il medesimo vescovo, con un decreto sinodale, dispose per tutta la sua diocesi che ogni anno, il giovedì dopo la Santissima Trinità (festa che allora si celebrava già a Liegi ma non ancora nella Chiesa universale), si celebrasse una festa solenne in onore dell’adorabile Sacramento del Corpo del Signore. L’anno successivo, nella chiesa di San Martino a Liegi, fu dunque celebrata per la prima volta la solennità del Corpus Domini. Pochi anni dopo, per merito del card. Ugo di Saint Cher, legato del Papa (cioè ambasciatore) che aveva autorità sulla Germania e anche sul Belgio, e del cardinale suo successore, il decreto del vescovo Roberto venne confermato e la festa fu estesa alla Germania. Tuttavia, le “manovre dell’inferno” e la freddezza generale fecero sì che ecclesiastici di gran nome delle varie chiese particolari opponessero alle disposizioni dei legati pontifici le loro decisioni locali che impedirono la celebrazione della nuova solennità. In tal modo, alla morte di santa Giuliana, avvenuta nel 1258, la festa del Corpus Domini continuava ad essere celebrata unicamente nella chiesa di San Martino a Liegi. La missione della Santa sembrava quindi fallita, tuttavia i decreti divini non poterono essere annullati. L’opera della Santa, infatti, venne portata avanti dalla beata Eva di Liegi. Provvidenzialmente, nel 1261, salì al soglio pontificio Giacomo Pantaleon con il nome di Urbano IV, proprio lui che, quando era arcidiacono di Liegi, aveva conosciuto santa Giuliana e aveva contribuito alla sua opera. La beata Eva gli fece pervenire la fervente  richiesta di confermare con la sua autorità suprema la festa istituita dal vescovo Roberto. Oltre a questo, il miracolo eucaristico di Bolsena, avvenuto nel 1263, quando il Papa risiedeva ad Orvieto, vicinissimo a Bolsena, fu la spinta del Cielo che rafforzò il suo ardente zelo già mostrato un tempo verso il divin Sacramento e lo portò ad istituire per la Chiesa universale la solennità del Corpus Domini da celebrarsi ogni anno il giovedì dopo l’ottava di Pentecoste. Nella Bolla Transiturus de hoc mundo ad Patrem, dell’11 agosto 1264, con la quale venne decretata la festa, il Papa ricordava le rivelazioni di santa Giuliana avvalorandone così l’autenticità e fece conoscere le proprie intenzioni: per la confusione dell’eresia e l’esaltazione della fede cattolica, proprio attraverso l’istituzione di una speciale solennità in onore dell’augusto memoriale lasciato da Cristo alla sua Chiesa. 


Il trionfo del Santissimo Sacramento, tuttavia, non era ancora raggiunto perché, dopo la morte di Urbano IV, la festa rimase limitata a poche zone della Francia, della Germania, dell’Ungheria e dell’Italia settentrionale. Nel 1312, pertanto, nel Concilio di Vienne, in Francia, papa Clemente V promulgò nuovamente la bolla di papa Urbano IV e la confermò. Finalmente papa Giovanni XXII le diede forza di legge definitiva nel 1317, portando così a compimento l’opera richiesta da Dio più di un secolo prima.
È importante illustrare brevemente anche la storia dell’istituzione della processione che segue direttamente la Santa Messa del Corpus Domini e che costituisce un tutt’uno con questa, nonché la solenne conclusione. Notizie a riguardo di processioni eucaristiche risalgono all’XI secolo, anche se non erano strutturate come quelle che si svilupparono dopo l’introduzione ufficiale della festa e non avevano il fine specifico di onorare il Santissimo Sacramento. Papa Urbano IV non ne parla nella Bolla Transiturus, tuttavia dopo di lui, nelle varie chiese particolari, soprattutto grazie alla genuina fede e al fervore del popolo, iniziarono vere e proprie processioni eucaristiche che seguivano alla Santa Messa. Papa Giovanni XXII ordinò ufficialmente per tutta la Chiesa che alla liturgia del Corpus Domini si aggiungesse la processione per le vie. Documenti in merito dei papi Martino V ed Eugenio IV rispettivamente del 1429 e 1433, ne confermano l’usanza. Il Concilio di Trento, l’11 ottobre 1551, stabilì ufficialmente di onorare la Santissima Eucaristia con una pubblica processione che significasse, nel modo più solenne possibile, il trionfo della dottrina cattolica sulle eresie. 


Ecco ora alcune parole di san Giovanni Paolo II sull’importanza della processione del Corpus Domini che ribadiscono il pensiero dei suoi predecessori e del Magistero perenne della Chiesa: «Vi è un giorno in cui la Chiesa vuole parlare a tutto il mondo di questo suo grande mistero. Proclamarlo per le vie e sulle piazze. Cantare ad alta voce la gloria del suo Dio. Di questo Dio mirabile, che si è fatto corpo e sangue, cibo e bevanda delle anime umane: “Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51)».

 

A conclusione desideriamo riportare le parole del beato Tommaso da Celano che ci dice del Serafico Padre san Francesco: «Circondava di un amore indicibile la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà», e quelle di san Bonaventura, il Dottore Serafico: «Tota substantia Christi fuit de Matre sua» (tutta la sostanza di Cristo era dalla Madre sua). Infatti, come spiega molto bene padre Stefano Maria Pio Manelli in un suo libro: «Il Corpo e Sangue di Gesù Eucaristico sono alla loro origine e radice, carne e sangue di Maria […], l’Ostia eucaristica è il Pane sostanziale fatto con la Carne verginale di Maria Santissima, così come il Vino consacrato è il Sangue verginale del Cuore della Mamma Semprevergine». 
Dobbiamo essere dunque infinitamente riconoscenti a Gesù Eucaristico Amore per essere rimasto con noi fino alla fine del mondo e alla Madre sua Immacolata che lo ha fatto e ce lo ha donato, credendo in Lui, adorandolo, sperando in Lui e amandolo, con il Cuore di Lei.  

Casa Mariana Editrice
Sede Legale
Via dell'Immacolata, 4
83040 Frigento (AV)
Proprietario: Associazione CME Il Settimanale di Padre Pio. Tutti i diritti sono riservati. Credits