RELIGIONE
L’apostasia avanza? Ecco cosa fare
dal Numero 11 del 13 marzo 2022
di Francesco Miridia

I fedeli cattolici attraversano un periodo di grande smarrimento e alcuni anche di sottile persecuzione, una prova per certi versi senza precedenti perché la spinta verso l’apostasia proviene non dall’esterno ma dall’interno dei loro stessi Paesi di antica tradizione cristiana. C’è però un rimedio che è efficace in tutti i tempi, in tutte le prove e contro tutte le minacce.

Se leggiamo un recente articolo di Edward Pentin (1) con alcune importanti dichiarazioni del cardinale Gerhard Müller, ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ci rendiamo subito conto di cosa stia accadendo nella Chiesa Germanica, che è preludio di ciò che vorrebbero fosse in futuro la Chiesa Cattolica. Citerò solo alcuni brevi estratti che bastano a fare accapponare la pelle. Le dichiarazioni del Cardinale si riferiscono alla conclusione di una riunione plenaria del “Cammino sinodale” tedesco svoltasi nello scorso mese di febbraio.

Nell’articolo si legge: «In questa riunione i partecipanti hanno votato a favore di una serie di iniziative che includono la benedizione dell’unione tra persone dello stesso sesso, modifiche al Catechismo sull’omosessualità, l’ordinazione sacerdotale, il celibato sacerdotale (da rendere facoltativo nella Chiesa latina) e il coinvolgimento dei laici nell’elezione di nuovi vescovi [...]. Tra questi, il card. Reinhard Marx di Monaco, il 3 febbraio, ha affermato che i sacerdoti dovrebbero potersi sposare “non solo per motivi sessuali”, ma per “non essere così soli”, e il card. Jean-Claude Hollerich di Lussemburgo ha dichiarato che l’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità è “falso” e necessita di una revisione [...]. Più in generale, il card. Müller mette in guardia contro gli attacchi ai Sacramenti, in particolare il Santissimo Sacramento e gli Ordini sacri [...]. “Non pochi – osserva – negano il carattere sacrificale dell’Eucaristia e la presenza reale. Il ruolo del sacerdote e la sostanza della fede sono in pericolo” [...].

Un problema chiave è il desiderio di scendere a compromessi con il mondo, la riluttanza a convivere con la tensione causata dal vivere la fede nella società odierna altamente secolarizzata. Lo scopo di molti vescovi è di essere amati e rispettati dalla società, come lo erano nel diciannovesimo secolo, ma, sapendo che non possono cambiare la fede, chiamano i loro sforzi “sviluppo della dottrina”, e così “distruggono e contraddicono la fede rivelata”».

A un certo punto nell’articolo viene posta una domanda: cosa occorre fare? Guardando al futuro, il Cardinale dice che spetta al Papa e al collegio cardinalizio intervenire e «disciplinare questi prelati e il “Cammino sinodale” prima che sia troppo tardi [...] promuovendo un episcopato migliore e teologicamente formato», come è accaduto «al tempo della Riforma in Germania e in altri paesi». Intanto, per i fedeli cattolici che subiscono continui assalti a causa della fede, il Cardinale ha parole di incoraggiamento con le stesse espressioni da “discorso della montagna” di Gesù: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi» (Mt 5,11). 

Incredibile, ma vero: i tempi di Maria sono davvero arrivati, il Cardinale ci ha messo in guardia su cosa sta per crollarci addosso e sembra chiamarci all’adunata per schierarci in battaglia. Di rassegnarci ad essere travolti dall’apostasia che avanza, non se parla... Anche se sappiamo che la vittoria è sicura e che la nostra ricompensa sarà nei Cieli, essa deve essere guadagnata sul campo di battaglia combattendo a fianco della Santa Vergine per il Trionfo del suo Cuore Immacolato.

Personalmente, rispondendo alla domanda: “Cosa bisogna fare?”, mi permetto di aggiungere che è necessaria, più che mai, la recita del Santo Rosario. È questa infatti l’arma prediletta per combattere le battaglie del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria. E lo faccio riferendomi agli insegnamenti di un campione del Salterio dell’Immacolata, il beato Alano della Rupe. Il beato Alano insegna che «predicare questo Rosario è portare il popolo alla devozione, alla penitenza, al disprezzo del mondo, e anche al rispetto per la Chiesa e all’umiltà», perché questa preghiera – dice innumerevoli volte nei suoi scritti – produce «un mutamento nella Destra dell’Altissimo», nel senso che le anime seguiranno la Chiesa e «avranno per Lei onore e rispetto, secondo il Diritto della Chiesa, presteranno obbedienza alla Fede, cosa che avverrà a sommo bene di tutto il mondo, e a riforma del secolo», come la pia Vergine Maria gli ha rivelato. E se anche i genitori esortassero i loro figli alla recita del Rosario, avrebbero dei figli ottimi, benedetti dal Signore, per costumi, vita e sorte. I confessori, poi, per mezzo della penitenza, dovrebbero assegnare la recita del Rosario, non solo come riparazione al peccato, ma per aumentare la devozione e il merito, come faceva san Domenico: «È certo, infatti, che tutte le cose andranno bene, se sono state legate a Maria Vergine».

Affermava inoltre che in tempo di apostasia – come ahimè oggi – il Rosario è un ineguagliabile strumento di conversione, infatti scrisse: «Ahimè, ahimè, ora coloro che predicano, predicano cose tali, che essi stessi, a stento, riescono a capire in un mese o in una settimana, e vogliono che la popolazione inesperta capisca queste cose in una sola ora. Sarebbe, quindi, meglio per loro predicare cose semplici, ponendo nelle loro mani il Rosario di Maria Vergine, che comprendono e conoscono, secondo quel detto di san Paolo: “Come a bambini in Cristo, ho dato a voi latte da bere, non cibo solido”, piuttosto che predicare cose alte, che entrano da un orecchio ed escono dall’altro, come dice Seneca. Perciò, essi sono simili a coloro che desiderano insegnare la lira ad un asino, come dice Servio. E sono come quella grande donna, che, secondo Ovidio, si affannava a far volare le bestie, e tuttavia rimanevano sempre a terra. Anzi, purtroppo, essi sono simili a chi costruisce qualche castello, cioè il castello della morale o il castello della conoscenza, sul fango della miseria umana, come dice san Girolamo».

Quindi è nostro dovere predicare, ora, subito, la recita del Rosario completo, in ogni dove, con tutte le nostre risorse, per combattere spiritualmente una battaglia che è soprattutto spirituale. Quale grazia, nel pronunciare i dolcissimi nomi di Gesù e di Maria nel Rosario! Afferma, infatti, il beato Alano della Rupe: «I nomi di Gesù e di Maria sono le due Fornaci di Carità, che ardono e tormentano i demoni, rendono pure le menti dei devoti, infiammano la vita spirituale e rendono casta la carne».

«Si rimane stupiti – riprende Alano – delle straordinarie conversioni di peccatori e di peccatrici mediante il Rosario. Ovunque, nelle Chiese e nei Santuari, sgorgavano lacrime e gemiti, si udivano peccatori battersi il petto; erano ferventi le confessioni, persino di fanciulli e di delicate fanciulle, cose, queste, che oggi appaiono incredibili ma tuttora possibili!». Concludiamo con una preghiera quasi inedita del beato Alano, perché solo recentemente tradotta in italiano: «O Madre! Ecco la mia anima, ecco il mio corpo, sono tuoi. Vergine Santa, la cui gloria, dopo quella di Dio, supera tutti i nostri pensieri; Vergine Santissima tra tutti i santi, Sovrana dispensatrice di grazia, Madre della nostra salvezza e di tutti i beni, potremmo noi senza follia cessare di amarti, cessare di onorarti, di invocarti? Non sei tu la nostra luce, il nostro aiuto, la nostra consolatrice, il nostro rifugio, e dopo il tuo adorabile Figlio, tutta la nostra speranza, tutta la nostra felicità? Oh! Mille volte felici coloro che sanno amarti, onorarti, servirti come figli devoti! Oh Madre! Ecco la mia anima, ecco il mio corpo, sono tuoi. Che i tuoi insegnamenti, che la tua protezione mi accompagni ovunque e sempre, Tu, mia difesa e mia vita! Così sia». 

 

Nota

1) Pubblicato su www.ncregister.com, tradotto e pubblicato da Aldo Maria Valli sul suo blog: www.aldomariavalli.it/2022/02/12/cardinale-muller-per-i-fedeli-cattolici-e-un-tempo-di-tribolazione-e-terrore-psicologico/

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