ATTUALITÀ
Conflitto morale e crisi alimentare
dal Numero 27 del 17 luglio 2022
di Lazzaro M. Celli

La questione della “crisi alimentare”, dovuta alla crisi energetica più che alla scarsità di materie prime, permette di individuare alcune evidenti contraddizioni interne a quel sistema di potere che vorrebbe traghettarci verso un nuovo ordine politico mondiale.

Le contraddizioni dell’Occidente, tutto chiuso nel processo di trasformazione verso un Nuovo Ordine Mondiale, sono destinate a venire allo scoperto. 

Lo stiamo verificando con l’esercitazione militare della Federazione russa in Ucraina (1) che è di fatto un vero e proprio conflitto mondiale in potenza, con conseguenze su tutti i settori, incluso quello alimentare. 

Come al solito l’informazione che campeggia è spesso parziale o imprecisa e nella congerie di notizie corre l’obbligo di fare chiarezza, consci che il primo dovere dell’informazione è quello di riferire la verità, quando non implichi uno sforzo vero e proprio per ricercarla.

Abbiamo tutti sentito parlare delle difficoltà di approvvigionamento del grano a causa del conflitto, ma nessuno o pochi ci hanno detto che il grano proveniente dall’Ucraina e dalla Russia non è la principale fonte di rifornimento dell’Europa, anzi, le nostre importazioni di grano dai due Paesi sono marginali (2). Il grano proveniente dalla Russia, per esempio, è destinato prevalentemente ai mercati africani e asiatici. 

L’Italia importa grano duro da Canada, Usa, Grecia, Francia e Kazakistan. Dalla Russia importa una quantità irrilevante e dall’Ucraina addirittura nulla (3).

Allora come giustificare gli aumenti di prezzo? Sembrerebbe che quest’ultimo fattore dipenda dall’aumento dei costi di trasporto e non dalla scarsità delle materie prime, senza, peraltro, sottovalutare l’interesse speculativo che sempre accarezza la sete umana di guadagno. 

Quanto sta accadendo nell’Europa dell’Est mette in risalto il percorso schizofrenico dell’Occidente verso il NWO poiché consente di fare luce su argomenti che sarebbero restati di nicchia e poco dibattuti. Parliamo dei biocarburanti, ovvero, di carburanti ottenuti da materie prime di origine agricola che consentono di produrre energia attraverso l’uso di determinati prodotti naturali, come per esempio il grano. 

Proprio questo, infatti, pone un grosso problema morale. È lecito trasformare 10.000 tonnellate di grano al giorno per produrre carburanti per automobili? (4). Certo non occorreva il conflitto ucraino-russo per porci la domanda, poiché essa è solo la derivazione di un’altra posta all’origine del problema morale. È più giusto impiegare 10.000 tonnellate di grano al giorno per sfamare i poveri del mondo, o lasciare che muoiano di fame per produrre carburante ecosostenibile e, dunque, finalizzato alla realizzazione di «un mondo migliore»? 

La situazione attuale denota il fallimento delle politiche mondiali al servizio o dell’ideologia o di interessi privati piuttosto che del bene comune. Il processo di cambiamento perpetrato da un’oligarchia finanziaria occidentale è saturo di contraddizioni interne. 

Le intime forze configgenti di questa trasformazione in atto sono la conseguenza di una coesistenza coatta tra forze opposte destinate ad implodere. 

Chissà quando ci accorgeremo di essere manovrati da chi assolutezza i valori di riferimento a seconda degli obiettivi da raggiungere, come quando ci hanno prima detto che per vincere il Covid la salute è più importante della libertà, e dopo ci dicono che la libertà è più importante della salute, per giustificare l’invio di armi in Ucraina, aprendo alla possibilità di uno scontro militare con la Federazione Russa.

Insomma, decidetevi! 

 

Note

1) La definizione è di Putin. Probabilmente il capo del Cremlino usa questa terminologia per far comprendere che se la Federazione Russa volesse provocare una guerra con l’impiego di armi moderne, creerebbe un impatto dalle conseguenze incalcolabili.

2) È quanto risulta leggendo l’etichetta delle principali marche di pasta in commercio: https://ilfattoalimentare.it/pasta-elenco-origine-grano.html

3) Vedi tabella https://ilfattoalimentare.it/grano-e-mais-la-russia-e-lucraina-non-sono-fondamentali-per-le-importazioni-italiane-di-queste-materie-prime.html

4) https://www.ecodallecitta.it/studio-te-culture-bruciate-per-biocarburanti/

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