MARIA SS.
Maria sulle labbra
dal Numero 08 del 20 febbraio 2022
di Padre Stefano M. Miotto, FI

Come il respiro per il corpo, il frequente nome di Maria sulle labbra è segno di vita per la nostra anima. È fortezza nella tentazione, consolazione nella prova, dolcezza nell’aridità, salvezza nell’ora della morte. è amore donato e ricambiato.

San Germano di Costantinopoli scriveva che il Nome dolcissimo di Maria, sulle nostre labbra, è segno che in noi vi è la vita di Dio. Ecco le belle parole del santo Patriarca bizantino, tratte da una sua celebre omelia mariana: «Come il respiro è segno di vita, così il nominare spesso il Nome di Maria è indizio e causa di vita, di giocondità e di aiuto».

San Giovanni Eudes riprese questo importante insegnamento e lo sviluppò ulteriormente. Leggiamo ora le sue parole, tratte dalla sua opera Il Cuore ammirabile della Madre di Dio: «Come la respirazione è indice infallibile di vita nel nostro corpo, così quando il tuo Santo Nome viene sovente nelle nostre labbra, quando proviamo gioia nel parlare di te, nel trattenerci sulle tue virtù e sui tuoi meriti, sia pubblicando le tue perfezioni, sia cantando le tue lodi, non solo diamo segno che le nostre anime hanno la vita della grazia, che i nostri cuori posseggono la vera gioia, che siamo sotto la tua protezione, ma ancora che questa speciale devozione verso di te, o Vergine Santa, ci procura tutti i vantaggi».

Il Nome di Maria è stato la gioia di tutti i santi. Bastava pronunciare questo Nome soave per mettere in fuga ogni tentazione. è necessario rivolgersi a Lei con grande confidenza e amore, come se la vedessimo, poiché Ella vede e ama ciascuno di noi. San Giovanni Eudes ci ricorda quanto sia importante pensare a Lei, meditare sulle sue perfezioni, parlare di Lei e cantare le sue lodi. Nei momenti di grande tentazione, quando il demonio, il mondo e la carne minacciano la nostra vita di grazia, una difesa validissima è quella di cantare le lodi di Maria, di cantare a Lei con grande affetto. Questo vale anche per i momenti di tristezza e di solitudine: basta intonare un canto mariano per sentirci nuovamente nella gioia, pronti a superare qualsiasi difficoltà. 

Sant’Antonio di Padova morì cantando il celebre inno O gloriosa Domina. Egli affrontò il supremo momento della morte in questo modo e Lei, la gloriosa Signora, certamente venne a prendere l’anima benedetta del suo caro figliolo, per condurla con sé in Paradiso. Sant’Antonio amava molto la Madonna e provava una gioia inesprimibile nel pronunciare il suo Nome dolcissimo. Ecco come il Santo di Padova scriveva di questa sua gioia: «Il Nome della Signora è una torre fortissima. Ad essa si rifugerà il peccatore e sarà salvato. Nome dolce, nome che conforta il peccatore e infonde beata speranza. Signora, il tuo Nome è il desiderio dell’anima [...]. Il Nome di Maria è giubilo del cuore, miele nella bocca, canto nell’orecchio. [...]. Perciò ti preghiamo, o nostra Signora, nostra speranza; Tu che sei la Stella del mare, illumina noi che siamo sballottati nella tempesta di questo mare; guidaci al porto [...] affinché possiamo uscire con sicurezza dal carcere e meritiamo di giungere lieti al gaudio senza fine». 

Un altro santo che amò e fece amare la Madonna fu sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Egli scrisse uno stupendo libro, Le glorie di Maria, che ha nutrito la devozione mariana dei fedeli fino ad oggi. Il santo Fondatore dei Redentoristi scrive una pagina stupenda nella quale celebra la grandezza del Nome di Maria ed esorta noi ad invocare questo Nome in ogni pericolo, soprattutto al momento della morte: «Troppo glorioso, o Maria, e ammirabile è il tuo gran Nome; quelli che si ricordano di nominarlo in punto di morte, non temono di tutto l’inferno, poiché i demoni in sentir nominare Maria subito abbandonano l’anima».

Il beato Enrico Susone trovava tale delizia nel ripetere questo Nome benedetto, che talvolta esclamava fuori di sé: «O Maria, Maria! Cosa sarai dunque Tu medesima, se il tuo Nome è già così amabile e così dolce?». 

Per concludere questa meditazione sul Nome di Maria riportiamo ora le stupende parole di san Luigi Maria di Montfort sul “Saluto angelico”: «L’Ave Maria è un bacio casto ed affettuoso che si dà a Maria, è una rosa vermiglia che Le si presenta, è una perla preziosa che Le si offre, è una coppa d’ambrosia e di nettare divino che Le si porge».

Chi saluta Maria è da Lei salutato. Una tradizione ci dice che al saluto Ave Maria rivoltole da san Bernardo, la Vergine Santissima da una statua rispose: Ave Bernarde. Se noi volentieri salutiamo la Madonna con l’Ave Maria, volentieri Ella ci saluta con la sua grazia!

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