ATTUALITÀ
III Marcia nazionale per la vita Roma.
dal Numero 21 del 26 maggio 2013
di Fabrizio Cannone

Un grande successo anche quest’anno la Marcia a favore della vita, con una eccellente crescita del numero dei manifestanti (più di 40.000), laici e religiosi, uomini e donne. Una giornata indimenticabile sotto tutti gli aspetti. Ora bisogna continuare a combattere per la vita, giorno dopo giorno, con fermezza e coraggio.

Il 12 maggio u.s. si è tenuta a Roma, con immenso successo, la terza edizione della Marcia per la vita, promossa da un ventaglio di oltre 100 associazioni cattoliche (e laiche), oltre che da numerosi esponenti dell’Episcopato e del Cardinalato.
La Marcia per la vita di Roma (marciaperlavita.it per vedere foto e filmati e per avere informazioni più approfondite) è divenuta, in soli 3 anni, il principale appuntamento Pro life in Italia e visti i numeri sbalorditivi, anche di tutta l’Europa occidentale. Vediamone in modo sintetico le dinamiche e le auspicate conseguenze politiche ed ecclesiali. Metteremo l’accento soprattutto su alcuni punti meno evidenziati dalle altre cronache giornalistiche.
Il giorno precedente alla Marcia, presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, fondato dai Legionari di Cristo, un importante Convegno ha dato inizio alla due giorni per la vita. Impossibile qui ripercorrere anche soltanto i nomi di tutti i relatori e delle personalità presenti. Diciamo solo che tra la sessione del mattino e quella del pomeriggio si sono succedute molteplici conferenze di medici, filosofi e giuristi cattolici (o comunque Pro life) che hanno mobilitato, ciascuno a suo modo, le coscienze dei circa mille partecipanti presenti per l’occasione. Tra i relatori spiccano i nomi del cardinal Caffarra di Bologna e dell’arcivescovo Crepaldi di Trieste, due presuli sempre in prima linea nella difesa dei valori non negoziabili. Interessante il fatto che quest’anno oltre all’aspetto culturale e formativo, certo imprescindibile specie per i giovani liceali e universitari, il Convegno abbia previsto altri spazi non privi di certa importanza: una sala ampia e luminosa con giochi per i bambini più piccoli (con l’ausilio di accorte animatrici) e dei vasti banchi di gadget utili a creare oltre ad una forte identità esternamente riconoscibile, anche un clima di scambio e di confronto tra i militanti italiani della cultura della vita. Tra di essi spiccavano le magliette di bella fattura proposte dal Comitato della Marcia (acquisibili anche sul sito della Marcia sopra ricordato) e le T-shirt dei veronesi di Sine Timore, con i simboli e le immagini della più pura Tradizione cattolica (Giovanna d’Arco, il monogramma costantiniano, san Michele Arcangelo, Don Bosco, ecc.). Anche queste magliette, e in futuro felpe, possono acquistarsi facilmente sul web.
La sera dell’11 il cardinal Burke, prefetto della Segnatura Apostolica, ha presieduto la solenne Adorazione eucaristica nella Basilica dei Santi Apostoli nel pieno centro di Roma. Iniziativa di suo lodevolissima, peccato solo che i canti non siano stati organizzati in modo da coinvolgere maggiormente i presenti, favorendo quell’actuosa partecipatio che è, sin dagli inizi, la ragion d’esser del movimento liturgico incoraggiato da san Pio X e da tutti i suoi successori.
La giornata della Marcia, il 12 maggio, è stato un giorno sotto ogni punto di vista bello, eroico e direi perfino memorabile. Dopo l’arduo lavoro di tutti i silenziosi militi della vita, che almeno da 6 mesi hanno preparato l’evento (cartelloni pubblicitari e messaggi di propaganda sulla radio, interviste, conferenze finalizzate alla sensibilizzazione della gente, volantinaggi innumerevoli e affissione di materiali un po’ ovunque), la piazza antistante al Colosseo ha risposto in modo eccellente. Oltre 40.000 manifestanti infatti hanno sfilato fino a Castel Sant’Angelo e San Pietro per ribadire il valore assolutamente unico e intangibile della vita umana innocente, e parallelamente per deplorare tutte quelle leggi – in primis la famigerata e iniqua 194 – che permettono la folle soppressione dell’uomo durante il suo naturale processo di sviluppo.
Sul palco, guidati dalla capacità, dalla simpatia e dalla maestria della dott.ssa Coda Nunziante, si sono succeduti i rappresentanti delle delegazioni estere Pro life, mostrando al nostro mondo politico, troppo spesso attento più alle questioni economiche che alle questioni morali, che la vita è davvero un valore essenzialmente universale, a-politico e a-partitico. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha chiuso gli interventi usando parole forti per condannare chiaramente il cinismo politico odierno il quale si interessa della difesa dei condannati a morte (criminali incalliti e recidivi) ma non dei più deboli esseri umani quali sono gli uomini prima della nascita.
La bellezza della Marcia di quest’anno ha avuto a tutti i livelli (estetico, simbolico, spirituale) un che di ineffabile che appare davvero difficile far rivivere agli assenti: la gioia cristiana di incontrare magari dopo anni amici e confratelli di lotta e di milizia, si fondeva con la fiducia in Dio e con la fierezza di sapersi, umilmente, dalla parte della verità e dell’amore. Una cornice magnifica a tutto ciò era costituita dai numerosi religiosi e dai sacerdoti presenti i quali, con la dignità della loro scelta radicale per Cristo e per il Bene, offrivano un esempio insigne a tutti i convenuti. Vari e attivissimi gli ordini religiosi presenti oltre al clero diocesano, e non meno numerose le realtà religiose femminili. Toccante è stata poi la partecipazione di moltissimi giovani seminaristi e giovanissime postulanti che, nell’epoca materialista che viviamo, costituiscono un salutare schiaffo a chi dice che la Chiesa è finita e che il futuro appartiene alle scienze e alle filosofie del nulla, della materia e dell’edonismo.
Vari i parlamentari in piazza come Gasparri, Sacconi, Giovanardi, Fontana e la Meloni e ancora più numerosi i consiglieri e gli amministratori locali: a tutti loro chiediamo umilmente ma con tenacia di essere coerenti collo spirito della Marcia ovvero di rifiutare compromessi e perfino promettenti carriere politiche se contrarie al diritto nativo e primordiale dei nostri fratelli più indifesi.
Bella la presenza della banda musicale, anche se bisognerà potenziare l’impianto musicale nei prossimi anni, anche per far sentire meglio ai passanti e ai nemici gli slogan della vita, della pace e della giustizia.
Conclusivamente notiamo che, se è cosa buona creare sempre più delle larghe intese per la vita – uniti si vince –, non è possibile farlo andando a ribasso nelle richieste politiche e strategiche. Se per esempio, qualche alto esponente politico, associativo o ecclesiale, si dichiarasse pronto ad aiutare la Marcia per la vita, chiedendo però di mettere da parte la critica alla infame legislazione che promuove l’aborto, questa proposta dovrebbe essere fuggita come la peste, anzi come una tentazione del nemico. è sciocco d’altra parte rifiutare ogni collaborazione con esponenti e soggetti che in passato hanno dimostrato poca fermezza, a dir poco, in materia di principi non negoziabili. Per salvare una sola vita umana dobbiamo saper rischiare, dobbiamo osare di tutto e finanche dobbiamo lanciare il cuore oltre l’ostacolo delle nostre paure, cercando vie di soluzione che oggi ci vengono indicate dagli esponenti di punta del Comitato della Marcia come Francesco Agnoli, Virginia Coda Nunziante, Alfredo de Matteo, Mario Palmaro, Federico Catani e molti altri.
Un’ultima considerazione è questa. Sarebbe auspicabile che il Comitato Marcia per la vita divenga un organismo stabile che diuturnamente si occupi di tematiche bioetiche e Pro life, senza attendere il semestre precedente alla prossima Marcia che si terrà, a Dio piacendo, il 4 maggio 2014. Esso dovrebbe intervenire 4 stagioni su 4 per difendere la vita innocente mediante comunicati a suo nome, iniziative locali e manifestazioni culturali e di piazza di portata regionale: sarebbe altresì il modo migliore per tenere sempre desta l’attenzione sulla vita e sulla Marcia.
L’ultimissima cosa è questa: il successo di una battaglia si misura anche dalla reazione del nemico. Mentre i militi della vita sfilavano per Roma cantando e pregando, i cultori del sangue e della morte organizzavano una micro-manifestazione blasfema davanti alla statua di Giordano Bruno, omaggiando l’abortista e divorzista radicale Giorgiana Masi. Sui loro satanici blog, inneggiavano alla violenza e all’odio contro i Pro life. La nostra compattezza e fermezza deve essere a tutta prova e senza alcun vile cedimento davanti a chi vuole difendere la legge 194, ampliare l’olocausto dei bambini e perfino impedire ai medici cattolici di rifiutare l’omicidio dell’innocente. Solo le nostre Marce e la nostra mobilitazione continua potranno contribuire all’abrogazione delle leggi dello sterminio e alla scomparsa dei terroristi dal volto umano.

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