Il 21 novembre la Chiesa festeggia la Presentazione di Maria Santissima al Tempio. Secondo la Tradizione, infatti, la Santa Vergine si offrì a Dio alla tenera età di 3 anni, dimostrando così sin da piccola un amore straordinario per Dio e per le anime.

San Massimiliano M. Kolbe afferma che «l’Immacolata è stata creata esclusivamente per la SS. Trinità» e nella Presentazione al Tempio la vediamo proprio solennizzare la sua intima offerta di creatura creata per Dio solo.
Già così piccolina, tutta la mente, il cuore, i pensieri e la volontà erano indirizzati a Dio, in un sommo desiderio di glorificarlo. Scrive San Francesco Antonio Fasani: «Considera, o anima, come Maria, presentandosi al Tempio, fece della sua persona un sacrificio a Dio maggiore di tutti i sacrifici antichi. Il primo sacrificio che si deve offerire a Dio, si è il sacrificio d’olocausto con che s’adora Dio, si magnifica Dio e si dà gloria a Dio, per il suo essere immenso, per la sua Bontà infinita, amandosi Dio sopra tutte le cose. Or Maria si offrì a Dio con amore altissimo d’una carità ardente più che i Serafini, amandolo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l’anima, con tutta se stessa, dando a Dio lode, onore, e gloria infinita: perché egli solo è Dio». Da qui è facile capire che quella Bambina speciale che saliva gli scalini del Tempio per donarsi tutta a Dio, non era una bambina come tutte le altre, e tutti i cori angelici non potevano che restare attoniti di fronte all’ardente amore che vedevano uscire dal suo Cuore.
Gli angeli – quali esseri spirituali e tutti ordinati a Dio – vedevano come Maria, l’Immacolata Concezione, fosse l’unica vera “sazietà della Santissima Trinità”, così come la definiva Santa M. Maddalena de’ Pazzi. Infatti, stiamo parlando dell’unica creatura concepita senza il peccato originale, capace quindi di un amore veramente totale e senza alcuna ombra di peccato, al contrario di tutti gli altri figli di Adamo.
La carità di Maria Santissima, se era già tutta diretta a glorificare Dio Uno e Trino, era anche rivolta a tutte le anime. Nella sua offerta al Tempio, Maria Immacolata pensava anche a tutte le anime, con l’intenso desiderio che esse amassero Dio, ricambiando il suo amore immenso per ognuna di loro. Il Fasani afferma che «Maria nel sacro Tempio, tutta umile alla presenza del Signore, offeriva se stessa in oblazione quotidiana per la salvezza dei peccatori».
La festa della Presentazione di Maria al Tempio ci invita quindi a ringraziare Colei che sarà la futura Madre Corredentrice, per il dono totale che farà di sé a Dio nella sua consacrazione verginale così accetta a Dio da renderla, all’Annunciazione, Collaboratrice della più grande Opera della Trinità per noi: l’Incarnazione del Verbo.
In questa festa pensiamo a come Santa Elisabetta della Trinità descriveva la Madonna: «La grande lode di gloria della SS.ma Trinità, che rispose pienamente all’elezione divina di cui parla l’Apostolo. Essa fu sempre “pura, immacolata, irreprensibile” agli occhi del Padre tre volte santo. La sua anima è così semplice e i moti del suo spirito così profondi da non poterli avvertire. Sembra riprodurre sulla terra la vita propria dell’Essere divino, l’Essere semplice. Al tempo stesso è così trasparente e luminosa da scambiarla con la luce. Tuttavia non è altro che lo “Specchio” del Sole di giustizia, “Speculum Iustitiæ!”». Sebbene così piccola, Maria che si offre al Tempio è la grande “lode di gloria della SS.ma Trinità” ed è anche la perfetta “Ostia di lode” alla Santissima Trinità, utilizzando sempre il linguaggio della Santa carmelitana di Digione.
In questa sua offerta preghiamo la Santa Vergine di intercedere per noi; e insieme a San Francesco Antonio Fasani diciamole: «Maria mia, ti preghiamo per la tua sacrosanta Presentazione, che ci presenti avanti l’eccelsa Maestà divina. Ed offrendoci noi con perenne sacrifico al santo servizio Suo, che si degni, per la tua intercessione, d’accettarci in accettabile sacrificio. Ecco che noi, umiliati e contriti avanti il divino cospetto, ci doliamo di cuore per quanto iniquamente l’abbiamo offeso: mai più offenderlo, ma amarlo da Dio, stimarlo da Dio, temerlo da Dio, per poi goderlo eternamente. Amen».