SPIRITUALITÀ
Santa Veronica ci rivela il Paradiso
dal Numero 43 del 16 novembre 2025
di Suor Elisabetta della Trinità
La Santa cappuccina Veronica Giuliani ha avuto la grazia di sperimentare la gioia ineffabile del Paradiso. La sua testimonianza ci illumina e incoraggia a guardare verso le realtà eterne che ci attendono.
Se tanto era il patire di Santa Veronica Giuliani a favore delle anime purganti e per salvare le anime dal precipizio eterno dell’inferno, non possiamo dimenticare che in diverse occasioni abbia anche sperimentato l’anticipazione del Paradiso, gustandone l’eterno gaudio che aspetta ad un’anima completamente purificata e santa. Anche questa singolare esperienza mistica, però, porta con sé un martirio tanto doloroso così come lo testimoniano anche altri Santi privilegiati dalla stessa grazia. Sperimentare, infatti, la “vera vita”, la felicità eterna e sublime che ci attende in seno alla Trinità, diventa poi un nostalgico tormento per l’anima ancora in esilio in questo mondo. La Santa cappuccina di Città di Castello testimonia infatti che dopo una tale esperienza, nel ritornare nel grigio quotidiano «sentivo un certo aborrimento a tutte le cose terrene» poiché in quei momenti – continua – «sono fuori di me; e pare di ritrovarmi, da sola sola, col solo Iddio. Esso riempie l’anima mia di tutti i contenti; e pare a me di stare in Paradiso. Ma il Signore mi fa conoscere che peranche sono viatrice in questa terra». Non si pensi, però, che la Santa fosse estranea ai suoi doveri e a ciò che la volontà di Dio richiedeva da lei momento per momento: tali grazie sublimi non arrivano certo alle anime mediocri o annoiate dalle incombenze! Lei stessa, nel suo Diario, esprime il suo continuo abbandono al divino volere e il suo stare sempre alla presenza di Dio. In questa abituale e concreta armonia, succedeva che i rapimenti “di paradiso” arrivassero anche all’improvviso, anche nel pieno delle faccende più manuali. Una particolarità che distingue le esperienze di “Cielo” provate dalla Santa stigmatizzata è sicuramente quella della presenza della Madonna, quale “riposo” che la introduceva nell’anticipo del Paradiso. In quei momenti, spesso, Maria Santissima invitava la Santa a riposare sul suo petto, sul suo Cuore Immacolato, e l’esperienza del Paradiso diventava allora un dolce anticipo che la rapiva nell’amore. Santa Veronica nel suo Diario così descriveva il Paradiso: «Che cosa è il Paradiso? È la vita di Dio; è l’essenza di Dio, la presenza di Dio; e le Tre Divine Persone – un solo Dio, Dio Vivo, Dio Vero – e la volontà di Dio contenta tutti i Beati. Mi è stato poi dichiarato e fatto capire, in un istante, che l’anima è stata creata da Dio per un tanto bene, che con amore infinito è amata da Dio, e che essendo creata da Dio, è opera di Dio». L’anima creata da Dio, pertanto, è da Lui amata e desiderata in Paradiso, con tutti gli aiuti delle grazie attuali che ci vengono date momento per momento. Purtroppo, oggi, non è neanche più scontato affermare che l’anima “è opera di Dio”, da Lui creata, poiché l’idea di Dio è molto lontana dalla vita quotidiana e nessuno ci pensa. L’esperienza di Santa Veronica, invece, ci fa vedere quanto Dio sia presente e operante nel quotidiano e quanto desideri Egli stesso “entrare” come protagonista dei nostri affetti e desideri, così da portarci alla felicità piena, già anticipata in questa vita attraverso la corrispondenza alla grazia e ai suoi continui inviti d’amore. Per concludere, vorremmo ora suggerire il miglior “luogo teologico” per sperimentare il Paradiso: sicuramente, in questa vita di pellegrinaggio terreno, il momento più intenso e che ci fa sperimentare consapevolmente “il Cielo” è sicuramente la santa Comunione, laddove Dio stesso con tutti i Santi si china sulla nostra anima, col desiderio di ricolmarla di tutte le grazie del Paradiso. Ma per arrivare a tanto, così come Santa Veronica ci insegna, bisogna farci aiutare dalla Madonna, da Colei che ci prepara e maternamente ci introduce a tanto gaudio: «Nella Comunione vi è stata la grazia delle tre grazie – scrive la Santa –, quest’anima ha provato un saggio di quello che provano le anime beate nel Santo Paradiso, e ciò è stato per grazia speciale di Maria SS.ma la quale, nel raccoglimento che ho avuto, mi ha fatto riposare sul suo seno». E ancora: «Mi pare infatti che, in quell’istante in cui Iddio Sacramentato sta in noi, l’anima abbia in sé lo stesso Paradiso, provi e goda in sé lo stesso che provano tutte le anime beate, resti, per segno di ciò, uniformata al divino volere, e non abbia altro volere, che quello di Dio». Quando anche noi vivremo stabilmente nel perfetto volere di Dio, rigettando tutte le brame del nostro egoismo terreno, allora sì... potremo attendere quel riposo sul Cuore di Maria che introduce in un anticipo di Paradiso, con Gesù Sacramentato che regna in vita e per l’eternità!
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