Il cielo stellato è sempre ricco di fascino e di spettacoli straordinari. Uno di questi, avvenuto circa un mese fa, è stato quello della “superluna”, che ci ha dato l’occasione di rimirare la bellezza della Luna, simbolo dell’immacolatezza della Madonna.

Una “superluna” è, in termini astronomici, la coincidenza di una Luna piena con la minore distanza tra Terra e Luna. Il fenomeno è si è verificato alle 5:48 del
7 ottobre 2025 e, per chi l’ha potuto vedere, è stato uno spettacolo magnifico: l’astro della notte che rischiara il cielo fin quasi a far sparire le stelle era di una luminosità e di un chiarore inusuale, abbagliante, silenzioso, solenne. L’effetto è stato un aumento delle dimensioni apparenti della Luna vista dalla Terra.
A rigore, il termine “superluna” non è un termine strettamente tecnico, in quanto la definizione scientifica del momento del massimo avvicinamento della Luna alla Terra è “perigeo lunare”. La distanza della Luna dalla Terra varia ogni mese ed è compresa approssimativamente fra 356.410 km e 406.740 km a causa dell’eccentricità orbitale della Luna rispetto alla Terra. Secondo la NASA una superluna è fino al 14% più grande e al 30% più luminosa di come appare durante la maggior parte delle volte. L’associazione della Luna con le maree oceaniche ha portato a credere che in presenza di una superluna ci possa essere un rischio maggiore di eventi come terremoti ed eruzioni vulcaniche. Tuttavia, tali timori sono poco fondati: secondo gli scienziati solo le maree potrebbero essere leggermente più ampie rispetto alla norma, senza comunque portare conseguenze evidenti. Anche la possibilità di vederla ad occhio nudo è abbastanza limitata, dal momento che la differenza massima tra superluna e microluna (quando la Luna piena è più lontana dalla Terra) equivale a un pallone da calcio visto da 72 metri (superluna) rispetto ad uno visto da 80 metri (microluna). In effetti la superluna è più che altro un’occasione per ritornare a guardare in alto e per rimirare una delle meraviglie che ci offre il cielo. Siamo disabituati a guardare il cielo: un po’ perché il cielo scuro è inghiottito dal chiarore delle luci artificiali ed è indecifrabile come la nebbia, un po’ perché siamo assorbiti da tanti altri spettacoli e attratti da tante altre bellezze artificiali che ci dimentichiamo del mistero dell’universo e del cosmo.
In passato, il giorno e la notte erano scanditi dai “luminari”: «Ha fatto i grandi luminari: [...] Il sole per regolare il giorno [...], la luna e le stelle per regolare la notte: perché eterna è la sua misericordia» (Sal 135,7-9). Oggi invece, specialmente nei centri urbani, notte e giorno sono quasi la stessa cosa: la città non dorme mai. Don Dolindo Ruotolo afferma: «L’uomo ha una grande sete di conoscere... vuol sapere la verità, vuol conoscere il perché puro e semplice delle cose da chi può saperlo. Dio perciò risponde all’affannosa ricerca umana sull’origine delle cose con un’affermazione recisa e semplicissima, che solo sulle sue labbra ha la garanzia della verità: “In principio Dio creò il cielo e la terra”. Tutta la storia umana non è che la ricerca affannosa della verità».
Tutto ha anche un senso superiore e rimanda a significati reconditi. Il Sole è simbolo di Dio Creatore della vita, la Luna, la regina della notte, è il simbolo dell’Immacolata che rifulge di santità, di luce riflessa. «Di illibata purezza e di immensa pienezza di grazie...». Anche la Sacra Scrittura ce la addita come: «Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?» (Ct 6,10). Ed il canto a Lei dedicato: «Dell’aurora tu sorgi più bella, coi tuoi raggi fai lieta la terra, e fra gli astri che il cielo rinserra non v’è stella più bella di te. Bella tu sei qual sole, bianca più della luna, e le stelle le più belle, non son belle al par di te». Allora la superluna è stata anche un’occasione “spirituale”: quella di rimirare la bellezza, l’immacolatezza e anche la potenza della Vergine Madre di Dio e Madre nostra.