MARIA SS.
La più Santa tra i Santi
dal Numero 40 del 26 ottobre 2025
di San John Henry Newman Tratto da: Meditazioni sulle Litanie
Dio solo è Santo, ma nella sua bontà vuol rendere partecipi della sua grazia anche le sue creature. Tra tutti i Santi risplende Maria Santissima, la sola che fu sempre “piena di grazia”.
Dio solo può reclamare che gli venga riconosciuto l’attributo della santità. Per questo noi nel Gloria proclamiamo: Tu solus sanctus (Ap 15,4): Tu solo sei santo. Con «santità» noi intendiamo l’assenza di tutto ciò che macchia, oscura e degrada una natura razionale; santità cioè è tutto ciò che contrasta e si oppone in massimo grado al peccato e alla colpa. Noi diciamo che Dio solo è santo, anche se in verità tutti i suoi eccelsi attributi sono da Lui posseduti in tale pienezza che si potrebbe dire in verità che Egli solo li possiede. Così, per quanto riguarda la bontà, il Signore ha detto al giovane: Nessuno è buono se non Dio (Mc 10,17). Solo lui, inoltre, è Potere, egli solo è Sapienza, egli solo è Provvidenza, Amore, Misericordia, Giustizia, Verità. Questo è vero, ma la santità è attribuita singolarmente a Lui come sua prerogativa particolare, perché essa, più degli altri suoi attributi, non soltanto contrassegna la sua superiorità su tutte le creature, ma fa risaltare la sua separazione da esse. Ecco allora che noi leggiamo nel libro di Giobbe: Potrà mai l’uomo essere giustificato se messo a paragone con Dio, o apparire senza macchia colui che è nato da donna? Vedi: davanti ai suoi occhi la luna non ha splendore, le stelle non brillano (Gb 25,4-5). Ecco, fra i suoi santi nessuno è immutabile, e i cieli non sono puri ai suoi occhi (Gb 15,15). È questo anzitutto ciò che noi dobbiamo recepire e comprendere. In secondo luogo, però, noi sappiamo pure che Egli, nella sua misericordia, ha partecipato in varia misura alle sue creature razionali i suoi eccelsi attributi e, primo fra tutti, come il più necessario, quello della sua santità. Così Adamo, dal momento della sua creazione, al di sopra e al di là della sua natura di uomo, era stato dotato della grazia di Dio, appunto per unirlo a Dio e renderlo santo (cf Gen 1,26). La grazia viene perciò detta «la santa grazia», ed essendo tale, essa diventa il principio unitivo tra Dio e l’uomo. Adamo nel Paradiso avrebbe anche potuto avere la conoscenza, l’abilità e tante altre qualità: ma questi doni non lo univano al suo Creatore. Era la santità che lo univa a Dio, perché, come dice san Paolo, senza la santità nessun uomo potrà vedere Dio (Eb 12,14). E ancora: quando l’uomo cadde e perse la santa grazia, conservò ancora in sé diversi doni: poteva essere ancora, in certa misura, veritiero, misericordioso, amorevole e giusto, ma queste virtù non lo univano a Dio. Ciò di cui aveva bisogno era la santità: ecco allora che il primo atto di misericordia verso di noi registrato nel Vangelo è stato quello di trarci fuori dalla nostra condizione di non-santità per mezzo del sacramento del battesimo e, attraverso la grazia così ridonataci, riaprire le vie di comunicazione, così a lungo precluse, tra l’anima e il cielo. Noi comprendiamo in questo modo la forza del titolo che tributiamo alla Vergine quando la chiamiamo «Santa Maria». Ecco allora perché, quando Dio volle preparare una madre umana per il Figlio suo, iniziò concedendole un concepimento immacolato. Non iniziò dandole il dono dell’amore, della veracità, o della amabilità, della devozione, anche se questi doni, nelle diverse circostanze, essa li ebbe tutti. Egli invece diede inizio alla sua grande opera prima ancora che Lei nascesse, e prima che Ella fosse in grado di pensare, parlare o agire Egli la fece santa, rendendola, mentre era in terra, già cittadina del cielo. «Tota pulchra es, Maria!», «Tutta bella sei, Maria». Nessuna deformazione dovuta al peccato si rinvenne mai in Lei. In questo Maria si distingue da tutti i santi. Vi sono stati grandi missionari, confessori, vescovi, dottori, pastori, che hanno fatto grandi opere e han portato in cielo con sé innumerevoli convertiti e penitenti. Essi molto hanno sofferto, e hanno ai nostri occhi una corona ricchissima di meriti. La Vergine invece in questo ambito assomiglia al divino suo Figlio: cioè: come Egli, essendo Dio, si distingue per santità da tutte le creature, così Ella si distingue da tutti i santi e gli angeli perché «piena di grazia» (Lc 1,28).
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